Clicky

Museo Correr

Museo Correr Visita le Sale Neoclassiche canoviane, le raccolte storiche sulle istituzioni della Serenissima e gr Pagina Ufficiale del Museo Correr.

Il Museo ha sede nell’ex Palazzo Reale in Piazza San Marco, e comprende l’Ala Napoleonica e le Procuratie Nuove. Nato dalla collezione che Teodoro Correr lasciò alla città nel 1830, offre vari percorsi di visita: dalle sale neoclassiche con le importanti sculture di Antonio Canova, alle raccolte storiche sulle istituzioni, le vicende urbane, la vita quotidiana della città, via via fino alla pinaco

teca. Qui si trova una delle rassegne più ricche e suggestive della pittura veneziana dalle origini al primo Cinquecento, che comprende opere di Lorenzo Veneziano, dei Bellini, di Carpaccio, Cosmè Tura, Antonello da Messina, Lorenzo Lotto, proposte in un suggestivo allestimento di Carlo Scarpa del 1960. Altro imperdibile percorso è quello delle sale di "Sissi", ovvero le sale “imperiali” del Palazzo Reale, recentemente restituite al pubblico dei visitatori (2012) con il restauro di nove sale con arredi e decorazioni realizzate nel periodo asburgico (1836-38 e 1854-56). Fondamentali i servizi scientifici annessi al Museo: la Biblioteca d’Arte e storia Veneziana, con la ricca collezione di codici e documenti d’archivio, l’Archivio fotografico, il Centro per la catalogazione e produzione multimediale.

  Una Venezia così non si era mai vista! Con oggi iniziamo il racconto per episodi su alcuni degli aspetti fondamentali ...
10/03/2022


Una Venezia così non si era mai vista! Con oggi iniziamo il racconto per episodi su alcuni degli aspetti fondamentali della grande veduta prospettica di Venezia, una impresa frutto del lavoro e delle competenze ampie e diverse di cartografi e incisori sotto la guida di Jacopo de’ Barbari. La veduta VENETIE MD (1500) è un vero e proprio unicum nella storia della rappresentazione della città e tra le primissime testimonianze dell’impianto urbano della Venezia cinquecentesca. Il Museo Correr ne conserva diverse versioni. Nella sala del percorso espositivo dedicata al de' Barbari, oltre alla veduta, è esposta anche la matrice xilografica originale in sei blocchi, ossia lo stampo in legno dal quale è stata ricavata la stampa. Il progetto si deve a un mercante tedesco, Anton Kolb, che ci fa anche sapere che si lavorò per ben tre anni prima di ottenere la prima stampa. La Veduta ha dimensioni monumentali e nonostante le deformazioni prospettiche, che ci restituiscono una visione di Venezia compressa sull’asse nord-sud e dilatata sull’asse ovest-est, il disegno è ricco di dettagli architettonici tanto precisi che gli studiosi si sono a lungo interrogati su come fosse stato possibile realizzare una tale impresa. Prima del de’ Barbari ci furono diversi tentativi di rappresentare Venezia nella sua interezza, ma l’esattezza topografica raggiunta nell’opera del de’ Barbari fu possibile anche grazie al progresso di strumenti e tecniche per la rappresentazione prospettica che si svilupparono solo tra il XV e il XVI secolo. Seguiteci per saperne di più con il prossimo post!

 È da pochi giorni finito il Carnevale ma se fossimo vissuti a Venezia prima della fine del Settecento i festeggiamenti ...
03/03/2022


È da pochi giorni finito il Carnevale ma se fossimo vissuti a Venezia prima della fine del Settecento i festeggiamenti sarebbero continuati in occasione dell’inizio dell’anno nuovo. Infatti a Venezia il Capodanno si festeggiava originariamente il 25 marzo, facendolo coincidere con la data di nascita della Serenissima (25 marzo 421) e con il giorno dell’Annunciazione, secondo la credenza cristiana, ponendo Venezia sotto la protezione della Vergine Maria. Seguendo il calendario romano venne poi anticipato al 1° marzo per comodità di calcolo, in modo tale da far coincidere i mesi di settembre, ottobre, novembre e dicembre rispettivamente con il settimo, l’ottavo, il nono e il decimo mese dell’anno.

Nei documenti veneziani dell’epoca, per non creare confusione rispetto alla datazione, spesso compare l’annotazione “m.v.” ovvero “More Veneto” che letteralmente significa “secondo l’uso veneto/a modo veneto”. Bisogna dunque sempre ricordarsi di compiere un piccolo calcolo per risolvere le incongruenze dovute allo scarto dei mesi di gennaio e febbraio.

Nel cartiglio in alto a destra della carta qui presentata, si legge la datazione 27 Feb.ro 1788 M. V. (27 febbraio 1788 More Veneto). Il disegno di Domenico Marchetti rappresenta l’idrografia del corso del Fiume Livenza dopo la rotta 1765 nelle zone del Basso Trevigiano con porzione della Laguna veneta. Dal Gabinetto di Cartografia del , inv. Cl. XLIVb n. 0653

Oggi è giovedì grasso!Siamo nel pieno dei festeggiamenti per il carnevale, e si sa che in questo i veneziani sono sempre...
24/02/2022


Oggi è giovedì grasso!
Siamo nel pieno dei festeggiamenti per il carnevale, e si sa che in questo i veneziani sono sempre stati dei maestri!
I ritmi della Venezia rinascimentale erano scanditi da molte feste nell’arco dell’anno, dalle celebrazioni più solenni e pubbliche a quelle minori e private, nulla veniva lasciato al caso.
Sapevate che tra il XIV e il XVI secolo a Venezia esistevano dei gruppi di giovani nobili veneziani che si dedicavano espressamente all’organizzazione di feste e cerimonie? Si trattava delle Compagnie della Calza, così dette perché i membri di ciascun gruppo si distinguevano dall’emblema e dai colori delle calze prescelti. La formazione di queste Compagnie era di natura spontanea, ma avevano una vera a propria struttura formale (con priore, sindaci, ministri etc...), definita da uno statuto che andava approvato dal Consiglio dei Dieci.
Le iniziative organizzate erano le più diverse – le nozze di un compagno, l’accoglienza di un personaggio illustre in visita a Venezia, le regate, le commedie, ecc. – ma il Carnevale era uno degli eventi più importanti.

I festeggiamenti più diffusi consistevano nell’organizzazione di balli e banchetti all’interno dei palazzi veneziani ma anche alle recite veniva lasciato grande spazio, attività questa che ricoprì un ruolo centrale nella diffusione della rappresentazione teatrale a Venezia.
A differenza di quanto si potrebbe pensare, non era tuttavia usuale che le magistrature concedessero l’uso di Piazza San Marco “per delle semplici feste di Carnevale”; il primo caso di concessione della Piazza risulta essere nel 1520.
A partire dalla prima metà del Cinquecento le Compagnie della Calza furono sempre meno e, in favore di allestimenti sempre più complessi, venivano invece coinvolti artisti e letterati – tra i quali Tiziano, Aretino, Vasari, Palladio – con la volontà di porre maggiormente l’attenzione all’aspetto politico di autorappresentazione della Repubblica.
L’ultima occasione di cui abbiamo notizie sul coinvolgimento di una Compagnia della Calza è il Carnevale del 1565.
Qui a sinistra il “Priore della Calza” e a destra il “Compagno della Calza”, illustrati da Giovanni Grevembroch ne "Gli abiti de Veneziani di quasi ogni età con diligenza raccolti e dipinti nel secolo XVIII" conservato presso la Biblioteca del Museo Correr.


Ospiti speciali oggi al : le dodici Marie in un abito cinquecentesco ricco di dettagli e accessori accompagnate da Maria...
23/02/2022

Ospiti speciali oggi al : le dodici Marie in un abito cinquecentesco ricco di dettagli e accessori accompagnate da Maria Grazia Bortolato. A fare gli onori di casa, il responsabile del museo, l'arch. Andrea Bellieni.

Moriva oggi nel 1830 Teodoro Correr, nato a Venezia il 12 dicembre del 1750 da una antica e nobile famiglia e che possia...
20/02/2022


Moriva oggi nel 1830 Teodoro Correr, nato a Venezia il 12 dicembre del 1750 da una antica e nobile famiglia e che possiamo definire il padre fondatore delle collezioni civiche della città di Venezia.
Avviato alla vita politica fin dalla giovane età, nel 1775 entrò a far parte del Maggior Consiglio e ricoprì negli anni successi diverse cariche tra le quali quella di ministro delle questioni marittime –Savio all’Ordine –, quella di provveditore di Comune nel 1778 e fu eletto l’anno successivo tra i Dieci savi.

Nel 1788 Teodoro Correr prese però gli ordini minori, diventando abate, per potersi così finalmente dedicare agli studi e al collezionismo. Questa attività venne agevolata anche dalla situazione politica del tempo: con la caduta della Repubblica nel 1797 enormi patrimoni familiari finirono sul mercato a condizioni economiche favorevoli.

Con il suo lascito testamentario Teodoro Correr donava il suo museo alla città di Venezia, costituendo così quello che è stato il primo nucleo fondante delle raccolte civiche. La sua eredità consisteva nel palazzo di famiglia a San Giovanni decollato, la ricchissima biblioteca di libri a stampa e manoscritti, insieme all’archivio personale e della sua famiglia e gli importanti oggetti d’arte che ivi aveva raccolto, tra i quali si trovavano già dipinti di Bellini, Carpaccio, Antonello da Messina, Lotto e Cosmè Tura.

Il , a lui intitolato, aprì al pubblico nel 1836 in quella che è stata la sua prima sede nella casa a San Giovanni decollato, poi nel tempo arricchito da nuove donazioni e acquisizioni.

 del : avete visto quanto oro?
18/02/2022

del : avete visto quanto oro?

La quadreria del Museo Correr

La quadreria, che espone importanti opere del periodo che va dal XII sec. al XVI sec., ha riaperto le sue porte al pubblico.
Nella prima parte del percorso espositivo è possibile ammirare numerose tavole con i caratteristici fondi oro, tecnica ampiamente utilizzata per tutto il Medioevo ma dalle origini molto più antiche, risalenti all’epoca Paleocristiana.

Nei dipinti religiosi l’oro è carico di un particolare significato simbolico: quello del sacro e della sfera celeste ultraterrena che avvolge in un’aurea eterea e carica di religiosità le figure dei santi e della Madonna con il bambino.
Con l’evoluzione della tecnica e dello stile, l’oro inizia ad essere considerato come un vero e proprio colore, lo si preferisce all’argento in quanto più stabile e non ossidabile nel tempo e impiegato quindi nei dipinti anche per la decorazione di ricchi abiti.
Con Giotto, a partire dal XIII sec. ai fondi d’oro si preferiscono ambientazioni architettoniche e paesaggistiche, ma l’impiego di questo metallo nella realizzazione dei dipinti non verrà mai abbandonato.

È il caso della Madonna tra San Girolamo e Sant'Agostino del XV sec., la cui attribuzione oscilla tra Bartolomeo Vivarini e Leonardo Boldrini. Il trittico, esposto nella sala 31 della Quadreria, si compone di una elegante cornice dorata che tiene insieme le tre tavole rappresentanti la Madonna e i Santi; le sontuose vesti della Vergine e di Sant’Agostino sono realizzate tramite la tecnica della foglia d’oro.

Scopri di più sulla quadreria👇
https://correr.visitmuve.it/it/il-museo/percorsi-e-collezioni/piano-secondo/

📷 Leonardo Boldrini, Madonna tra San Girolamo e Sant'Agostino

 Ricorre oggi il centenario dalla scomparsa di un illustre numismatico, il conte Nicolò Papadopoli Aldobrandini. Nato a ...
17/02/2022


Ricorre oggi il centenario dalla scomparsa di un illustre numismatico, il conte Nicolò Papadopoli Aldobrandini.
Nato a Venezia il 23 maggio 1841, si distinse in diversi campi tra i quali quello politico, quello agrario, quello culturale.
Fu consigliere e assessore del comune di Venezia e, in seguito, venne eletto deputato e senatore del Regno.

Profondamente interessato alla storia e all’arte della sua città, entrò a far parte di diverse istituzioni culturali veneziane tra le quali il dove fu prima membro e poi, dal 1895 fino alla morte (1922), presidente del Consiglio Direttivo.

Fin da giovane Nicolò sviluppò una profonda passione per la numismatica che lo portò non solo a formare una magnifica raccolta di monete italiane, seconda per importanza solo a quella del re Vittorio Emanuele III, ma anche a dedicarsi allo studio della monetazione medievale e moderna con particolare riguardo alla zecca di Venezia. Il suo più importante lavoro editoriale è costituito da "Le monete di Venezia", opera in tre volumi ancora oggi fondamentale per gli studi.

Con la continua crescita della sua personale collezione, egli si pose il problema di quale fosse il sistema più valido per ordinare le collezioni numismatiche di zecche italiane e nel 1893, per risolverlo, arrivò persino a promuovere un concorso, bandito dalla Società Numismatica Italiana di cui era presidente.

L’amore del conte per la sua città trovò massima manifestazione nel testamento con il quale lasciava al Museo Correr la sua collezione numismatica con un’unica e lungimirante condizione: che venisse pubblicata entro tre anni dalla sua morte. Fu così che nel 1925 usci, ad opera di Giuseppe Castellani, il "Catalogo della raccolta numismatica Papadopoli-Aldobrandini". Lo ricordiamo così!

Indirizzo

San Marco, 52
Venice
30124

Orario di apertura

Lunedì 10:00 - 17:00
Martedì 10:00 - 17:00
Mercoledì 10:00 - 17:00
Giovedì 10:00 - 17:00
Venerdì 10:00 - 17:00
Sabato 10:00 - 17:00
Domenica 10:00 - 17:00

Telefono

+390412405211

Notifiche

Lasciando la tua email puoi essere il primo a sapere quando Museo Correr pubblica notizie e promozioni. Il tuo indirizzo email non verrà utilizzato per nessun altro scopo e potrai annullare l'iscrizione in qualsiasi momento.

Video

Digitare

Musei nelle vicinanze


Altro Museo d'arte Venice

Vedi Tutte
x

Altro Museo d'arte Venice (vedi tutte)

Museo Correr FAI - Negozio Olivetti Direzione regionale Musei Veneto Museo Archeologico Nazionale di Venezia Torre dell'Orologio Palazzo Ducale Gioielli Nascosti di Venezia Venice Architecture Biennale Taiwan 威尼斯建築雙年展臺灣館 Pinacoteca Manfrediniana Palazzo Fortuny Palazzo Zaguri Museo di Palazzo Fortuny Fondazione Querini Stampalia Venezia PALAZZO GRIMANI The Peggy Guggenheim Collection