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Dal 2017 la città di Venezia dedica ogni anno un grande festival internazionale all’arte vetraria: The Venice Glass Week. L’iniziativa è ideata per celebrare, promuovere e supportare il vetro artistico, in particolare quello di Murano. Nel 2022, anno ufficialmente designato dalle Nazioni Unite come International Year of Glass, The Venice Glass Week, insieme a Vision Milan Glass Week, presentano una nuova manifestazione congiunta: The Italian Glass Weeks. Il festival della durata di due settimane, avrà due focus: a Milano, dal 10 al 18 settembre, con un programma dedicato in prevalenza al vetro industriale e al design, e a Venezia dal 17 al 25 settembre, con protagonista il vetro artistico.
Tutte le organizzazioni, istituzioni, aziende o singoli individui dall’Italia e dall’estero che volessero partecipare al festival possono presentare un proprio evento o progetto. Le proposte possono includere mostre, installazioni, conferenze, laboratori, dimostrazioni, visite guidate o altre iniziative espressamente dedicate al vetro. Chi desidera partecipare al programma ufficiale del festival, sia durante la settimana milanese che veneziana, può inviare la propria domanda di adesione compilando sul sito web ufficiale (www.theitalianglassweeks.com) il formulario con il proprio progetto. La partecipazione è a titolo gratuito e non ha costi di adesione.
Termine per la presentazione delle domande: lunedì 30 maggio 2022.
Per maggiori informazioni contattare
[email protected]
LO SGUARDO SU VENEZIA
Un documentario di Simone Marcelli, con Ottavia Piccolo e Carlo Montanaro
PROIEZIONI
Cinema Rossini
Martedì 17 maggio 2022
Ore 17.00 - 19.00 - 21.00 (ingresso proiezioni 5 euro)*
Allo spettacolo delle 19.00 saranno presenti in sala Ottavia Piccolo, Simone Marcelli
e Carlo Montanaro
DISCUSSIONE
Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti - Palazzo Franchetti
Mercoledì 18 maggio 2022
Ore 17.00 (ingresso libero fino a esaurimento posti)*
Intervengono Ottavia Piccolo, Simone Marcelli, Carlo Montanaro, Gherardo Ortalli
e Gian Antonio Stella
* per entrambe le iniziative è richiesto l’uso di mascherina FFp2
Dal Gran Tour alla Belle Époque, dagli anni del turismo di massa fino al vuoto irreale della Piazza San Marco nei giorni del lockdown e della pandemia, la città della Serenissima ha conservato intatta la sua bellezza, ma ha mutato profondamente la propria essenza. Il mito di una Venezia romantica, che ha consegnato alla città una fama ineguagliabile, ma anche mortifera, è stato forgiato nella stessa laguna, protagonista nei secoli passati dell’evoluzione artistica del vedutismo e di quella tecnica dell’ottica e della fotografia. Condotto per mano da Ottavia Piccolo, lo spettatore si muove alla scoperta dell’evoluzione storica, filosofica ed esistenziale di Venezia e dei suoi possibili futuri. Ma il documentario è anche e soprattutto una riflessione sulla tecnica che tutta questa evoluzione ha condizionato e determinato – dall’uso della camera ottica nel vedutismo del Canaletto alle riproduzioni con coloritura a mano e agli “effetti notte” punteggiati di luci tremolanti, dall’invenzione della fotografia alla sua spettacolarizzazione mediante macchine ottiche e soluzioni frutto molto spesso del genio veneziano e ancora oggi capaci di sorprendere e affascinare. Grazie al contributo fondamentale degli studi e del patrimonio archivistico dello storico del cinema veneziano Carlo Montanaro, allo spettatore viene rivelata la relazione tra sguardo ed evoluzione della tecnica, attraverso la quale Venezia cominciò nel XVII e XVIII secolo ad attrarre un numero sempre maggiore di viaggiatori, aristocratici e membri dell’alta borghesia, protagonisti dell’evoluzione del Gran Tour e della nascita del turismo moderno. In questa città di grandi costruttori di lenti, inventori di nuove macchine ottiche e maestri della fotografia, prende forma e rappresentazione il viaggio sentimentale borghese che qui trova le sue icone intramontabili con la creazione del lido e del lusso dei Grand Hotel. E poi ancora negli anni Trenta dello scorso secolo con l’ideazione della Mostra internazionale d’arte cinematografica, culmine del processo di spettacolarizzazione, e del nuovo mito della Venezia del festival e del jet set.
Dopo l’anteprima del 18 gennaio scorso (presentata al teatro La Fenice), si rinnova per il pubblico veneziano, e non solo, l’opportunità di assistere alla proiezione del documentario LO SGUARDO SU VENEZIA (musiche di Pino Donaggio, eseguite dai Solisti Veneti) in programma per martedì 17 maggio al Cinema Rossini: tre gli orari degli spettacoli: 17.00, 19.00 e 21.00. Allo spettacolo delle 19.00 saranno presenti in sala il regista Simone Marcelli con Ottavia Piccolo e Carlo Montanaro, principali protagonisti del documentario (ingresso proiezioni 5 euro).
A seguire, mercoledì 18 maggio, ore 17.00, si terrà all’Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti, Palazzo Franchetti, un dibattito aperto al pubblico sui temi proposti dal documentario, da sempre oggetto di attenzione da parte dell’Istituto Veneto: introduce Gherardo Ortalli, intervengono Ottavia Piccolo, Simone Marcelli, Carlo Montanaro e Gian Antonio Stella (ingresso libero fino a esaurimento posti).
Per ulteriori approfondimenti sul documentario:
http://sguardosuvenezia.com/
EUGEN RAPORTORU: IL RATTO DAL SERRAGLIO
DONNE ROM: STRATEGIE PERFORMATIVE DI RESISTENZA
Evento Collaterale alla 59. Esposizione Internazionale d’Arte
– La Biennale di Venezia
A cura di Ilina Schileru
Commissionato dall’European Roma Institute for Arts and Culture (ERIAC)
Sito espositivo: Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti | Campo S. Stefano 2945
Durata della mostra: 23 April - 27 November 2022
da martedì a domenica, 09.30 - 17.30
Commissari: ERIAC, Zeljko Jovanovic, Timea Junghaus
L'European Roma Institute for Arts and Culture (ERIAC) è orgoglioso di presentare Eugen Raportoru: Il Ratto dal Serraglio, accompagnata da Donne Rom: Strategie Performative di Resistenza, un evento ufficiale collaterale alla 59. Esposizione Internazionale d'Arte, a cura di Ilina Schileru. Nella lunga storia della Biennale, questa è solo la quarta occasione in cui viene assicurata la presenza dell'arte Rom e la seconda volta in cui ERIAC è commissario dell'evento collaterale Rom. Questa mostra personale di un artista di origine Rom, presentata in collaborazione con un collettivo di donne artiste e intellettuali Rom che riflettono, mettono in discussione e offrono prospettive alternative sul tema principale del "Rapimento", rappresenta una nuova pietra miliare nella storia dell'arte europea e una conquista del vivace movimento culturale europeo dei Rom.
Tra i pittori più riconosciuti della sua generazione nel suo paese d'origine, Eugen Raportoru (Bucarest, 1961) è sempre stato orgoglioso delle sue origini Rom. I suoi recenti esperimenti installativi narrano memorie passate dell'infanzia e spesso contengono elementi autoreferenziali attraverso i quali egli crea una genealogia nascosta delle verità taciute tra le mura domestiche. La mostra comprende una serie di installazioni site-specific composte da numerosi oggetti inerenti allo spazio domestico (Rom), mentre una selezione di dipinti ripercorre il percorso accidentato dei tappeti orientali nelle case dell'Europa dell’est. La serie si basa sulla comprensione del significato - e della testimonianza - delle narrazioni che tali oggetti incarnano, così come della loro capacità di informare e riflettere la cultura Rom, l’esistenza dei Rom e la divulgazione del sapere Rom.
Il concetto di rapimento in questo contesto si carica fondamentalmente di proiezioni patriarcali sul corpo femminile (e sul corpo dell'Altro). Donne Rom: Strategie Performative di Resistenza, una serie di interventi, azioni e performance, riflette sulla doppia posizione di minoranza che le donne Rom occupano. Il pubblico è invitato a entrare, ascoltare ed imparare dalle loro voci e storie.
Gli artisti invitano lo spettatore a meditare sulla specifica configurazione spazio-temporale delle nozioni di identità e storia, così come sui concetti di trauma, speranza, corpo e affetto. Puntando la lente d'ingrandimento sulla mistificazione, l'esotismo, la femminilizzazione, la sessualizzazione e la criminalizzazione del corpo Rom nella società occidentale, Il Ratto dal Serraglio invita ad una riflessione critica sui legami tra potere e realismo, tra violenza e il pittoresco.
La mostra sarà accompagnata da un catalogo.
Con contributi speciali a cura di:
Ethel Brooks, Ioanida Costache, Mihaela Drăgan, Carmen Gheorghe, Delia Grigore, Angéla Kóczé, Dijana Pavlovic, Erasma Vicenzina Pevarello, Alina Șerban
ZELJKO JOVANOVIC, TIMEA JUNGHAUS (ERIAC) | COMMISSARI:
L'European Roma Institute for Arts and Culture (ERIAC), come iniziativa congiunta del Consiglio d'Europa, della Open Society Foundations e dell'iniziativa dei leader Rom – la Alliance for the European Roma Institute for Arts and Culture, ha un mandato unico come organizzazione transnazionale a livello europeo per il riconoscimento dei Rom attraverso i mezzi delle arti e della cultura.
Gli uffici di ERIAC a Berlino e a Belgrado sostengono un'ampia rete di individui e organizzazioni Rom che lavorano nel campo delle arti e della cultura, dando spazio a una galleria d'arte contemporanea e a programmi educativi. ERIAC esiste per aumentare l'autostima dei Rom e per diminuire i pregiudizi della popolazione maggioritaria nei confronti dei Rom attraverso le arti, la cultura, la storia e l'educazione linguistica.
BIOGRAFIE IN BREVE
EUGEN RAPORTORU | ARTISTA
Eugen Raportoru è uno dei più importanti artisti visivi rumeni della sua generazione con una specializzazione in pittura presso l'Università Nazionale delle Arti di Bucarest. Raportoru è l'unico artista rumeno di origine Rom ad aver esposto le proprie opere alla Royal Academy of Arts di Londra, nella città del Vaticano sotto l'egida dell'UNESCO, al Museo Etnico di Oslo e anche a Stoccolma attraverso il Roma Party. Le sue opere sono state esposte sulle pareti della sala Brâncuşi del Parlamento rumeno, e presentate in numerose mostre nella capitale rumena, tra cui il Museo rumeno di arte contemporanea (MNAC). Membro del Romanian Union of Plastic Artists dal 2010, ha ricevuto il premio come miglior pittore al Gala nazionale UAP nel 2021. Il lavoro di Raportoru è regolarmente presente in mostre in tutta la Romania e si trova in numerose collezioni private.
ILINA SCHILERU | CURATRICE
Ilina Schileru è un'artista, curatrice e manager culturale rumena con un master in grafica presso l'Università Nazionale delle Arti di Bucarest. Membro di UAP Romania e direttrice fondatrice di Ebienale, ha collaborato con diverse gallerie e spazi gestiti da artisti a Bucarest. Schileru è la coordinatrice del programma di MNTRplusC, uno spazio espositivo gestito da artisti contemporanei all’interno del National Peasant´s Museum, che presenta collaborazioni internazionali tra artisti e curatori locali e internazionali come Cornelia Lauf, storica dell'arte e curatrice della John Cabot University, e Piotr Armianovsky, artista presente all'edizione 2019 de La Biennale di Venezia. Schileru collabora con numerose ONG per l'integrazione di bambini immigrati e rifugiati attraverso programmi artistici e si adopera per avviare collaborazioni con diversi musei nazionali (Museum of Recent Art, MNAR ecc.).
Sponsor:
L’Evento Collaterale alla 59. Esposizione Internazionale d’Arte – La Biennale di Venezia non sarebbe possibile senza il generoso contributo dei nostr sponsor
Council of Europe, The Alliance for the European Roma Institute for Arts and Culture, Open Society Foundations, Federal Foreign Office Germany, ERSTE Foundation, Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali (UNAR), Stiftung KAI DIKHAS, Institutul Cultural Român (ICR), Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica de Venezia, The National Centre for Roma Culture – Romano Kher (CNCR)
Partner:
Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti