Museo Civico di Zoologia

Museo Civico di Zoologia Fondato nel 1932 il Museo di Zoologia possiede un patrimonio di ca. 5 milioni di esemplari conservati
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Fondato nel 1932, il Museo Civico di Zoologia possiede un patrimonio di circa 5 milioni di esemplari conservati, che vanno dalle conchiglie di Molluschi di pochi millimetri alla balenottera di 16 metri. Tali collezioni derivano in parte da una convenzione con l’allora Regia Università di Roma (oggi “La Sapienza”) che raccoglievano anche le prestigiose raccolte dell’Archiginnasio Pontificio, in par

te dalle donazioni fatte dopo la sua istituzione. Tuttavia la maggior parte di questo immenso patrimonio viene custodito in particolari magazzini, ed è a disposizione dei ricercatori che facciano richiesta per studiarli oppure viene esposto in particolari occasioni. Il Museo rappresenta dunque un vero e proprio archivio della biodiversità, oltre che un patrimonio per tutta la comunità. Il tema conduttore alla base del nuovo percorso espositivo è la biodiversità nel mondo animale. Attraverso le sale di amori bestiali, vivere al limite, la barriera corallina, le zone umide della campagna romana, la collezione Arrigoni degli Oddi di uccelli, i mammiferi, gli anfibi e i rettili, fino allo scenografico salone degli scheletri, utilizzando anche strumenti multimediali e multisensoriali, i visitatori potranno conoscere le diverse forme animali e capirne l’origine e gli adattamenti a molteplici tipi di ambiente.

Da quando c’è Ulisse in giro per il Museo succedono cose strane!Questa mattina il Leopardo delle nevi, ad essere più pre...
24/11/2023

Da quando c’è Ulisse in giro per il Museo succedono cose strane!
Questa mattina il Leopardo delle nevi, ad essere più precisi l’esemplare di Panthera uncia presente nella sala dei mammiferi non era sul suo piedistallo!!

Possibile che gli animali del museo subiscano la stessa magia della nostra Alca?

Ma la vera magia di cui vogliamo parlavi è un’altra e la fa proprio Panthera uncia, un meraviglioso felino che vive tra le montagne dell’Asia centrale, classificato come vulnerabile dalla Red List IUCN.

Il suo manto, incredibilmente soffice, è grigiastro con sfumature crema e costellato di chiazze grigio scure. Tale colorazione permette al Leopardo delle nevi di confondersi completamente con l’ambiente che lo circonda, con lo scopo di rendersi invisibile alle sue prede. Un perfetto esempio di mimetismo criptico!

Avrà usato la stessa tecnica anche il nostro esemplare, ma per fortuna aveva soltanto voglia di scherzare con Ulisse!

Per fortuna, sì, perché Panthera uncia utilizza il criptismo per cacciare. Nei luoghi dove vive è il cosiddetto “super predatore”, ovvero rimane all’apice della catena alimentare e svolge un ruolo essenziale per la regolazione delle popolazioni di predatori più piccoli, mantenendo in equilibrio gli ecosistemi in cui vive.

Nonostante quelle zampone addosso Ulisse è ancora tutto intero ed è pronto a raccontarvi di nuovi amici… rimanete con noi!

All'interno del ciclo di conferenze Roma racconta torna a far parlare di sé il Museo Civico di Zoologia...Martedì 28 nov...
23/11/2023

All'interno del ciclo di conferenze Roma racconta torna a far parlare di sé il Museo Civico di Zoologia...

Martedì 28 novembre alle 16.30, presso il Museo di Roma, Carla Marangoni vi porterà alla scoperta del mestiere di Curatore Zoologo, con la conferenza "LA PROFESSIONE DELLO ZOOLOGO NEI MUSEI DI STORIA NATURALE".

Se siete curiosi di scoprire quanta cura richieda la corretta conservazione e la valorizzazione delle collezioni zoologiche, non mancate!

Prenotazioni al link: https://bit.ly/3tJkyV1

Eccoci di nuovo a parlarvi del rondone!Non ci siamo certo dimenticati della caratteristica più nota di questa specie, os...
22/11/2023

Eccoci di nuovo a parlarvi del rondone!

Non ci siamo certo dimenticati della caratteristica più nota di questa specie, ossia la sua estrema adattabilità al volo.

Il rondone, infatti, passa la maggior parte della sua vita in aria, posandosi solo durante il periodo di cova. Per circa dieci mesi l’anno svolge le sue attività come mangiare, dormire, accoppiarsi e bere, senza mai toccare terra ed è in grado di compiere in volo lunghe migrazioni tra il continente africano e quello europeo.

Durante le sue acrobazie aeree si possono registrare punte di 200 km/h, una velocità molto più alta rispetto ad altri uccelli della sua taglia.

Questo estremo adattamento al volo si riscontra anche nelle zampe che sono molto corte, al punto che si pensava fossero atrofizzate o addirittura non presenti (da cui il nome scientifico Apus apus, ovvero privo di piede). Tuttavia hanno delle dita ben sviluppate, a “tenaglia”, adatte ad aggrapparsi a sporgenze rocciose da cui normalmente si lascia cadere per riprendere il volo.

Troviamo spesso questa specie associata ad ambienti antropizzati. Infatti, anche se i siti di nidificazione naturali sono rappresentati da scogliere e pareti rocciose, per le colonie che in primavera cercano un luogo per riprodursi i nostri tetti, le chiese o i vecchi edifici dismessi sono ottimi luoghi ricchi di anfratti dove trovare rifugio.

Proprio per questo abbattimenti e ristrutturazioni di abitazioni antiche possono essere un problema per questa specie e alcune città hanno dato il via a progetti di tutela della specie in ambito edilizio, per evitare che vengano perduti i luoghi che il rondone utilizza per nidificare.

Classica, jazz e non solo al Museo Civico di Zoologia, in occasione di Musei in Musica il 25 novembre vi aspetta un viag...
21/11/2023

Classica, jazz e non solo al Museo Civico di Zoologia, in occasione di Musei in Musica il 25 novembre vi aspetta un viaggio musicale che spazia da Bach ai Beatles e da Rossini ai Blues Brothers.

L’evento è a cura di Associazione Roma Sinfonietta.

Info: shorturl.at/jkw59

Il museo sarà aperto eccezionalmente dalle 20.00 alle 2.00, con biglietto simbolico a 1 euro o gratis per i possessori della .

Il programma completo è consultabile qui: bit.ly/MuseiInMusica2023

Domani, domenica 19 novembre, il Museo Civico di Zoologia ospiterà una delegazione del FAI che guiderà i bambini alla sc...
18/11/2023

Domani, domenica 19 novembre, il Museo Civico di Zoologia ospiterà una delegazione del FAI che guiderà i bambini alla scoperta della biodiversità.

Tutte le informazioni al link!

Il Gruppo FAI in Famiglia vi invita a trascorrere una domenica alla scoperta del Museo Civico di Zoologia.

Il nostro bel museo possiede collezioni preziose, come quella ornitologica che si staglia in tutta la sua grandezza nell...
16/11/2023

Il nostro bel museo possiede collezioni preziose, come quella ornitologica che si staglia in tutta la sua grandezza nelle due sale dedicate ad Arrigoni degli Oddi o come le altre imponenti sale dove è possibile ammirare maestosi mammiferi e grandi scheletri con lunghe zanne che lasciano ogni volta a bocca aperta i visitatori.

C’è però anche una saletta, che, seppur piccola e meno appariscente, non è meno importante e ricca di curiosità.

E’ quella dove è possibile osservare alcuni rettili e anfibi e dove a farla da padrone è un gigantesco cranio di coccodrillo del Nilo.

Lo sapevate che i coccodrilli sono fra i pochi superstiti dell’era dei dinosauri e camminano sulla terra da circa 200 milioni di anni? Questi imponenti rettili non sono molto cambiati nel corso della storia, custodi di un mondo che non è più quello di milioni di ere fa.

Sua maestà il coccodrillo del Nilo, la cui lunghezza va dai 3 metri e mezzo fino a un massimo registrato di 6, ha lunghe mascelle con quella superiore leggermente più stretta di quella inferiore, che lascia i denti visibili quando il coccodrillo chiude la bocca.

Fra i mille adattamenti sorprendenti propri dei coccodrilli, ricordiamo quello che consiste nella capacità di immergersi senza che i polmoni si riempiano d’acqua grazie ad una membrana cutanea nella parte posteriore del cavo orale che impedisce all'acqua di entrare nella gola, nell'esofago e nella trachea. Ciò consente loro di aprire la bocca nell'acqua senza annegare per afferrare le prede.

Sono infatti dei formidabili predatori e durante la caccia, il loro scatto improvviso gli consente di catturare uccelli che nidificano sulle rive o prede che si avvicinano all’acqua per bere, trascinandoli sul fondo e conservando spesso le carcasse lì sotto per frollarle e renderle più facili da smembrare.

Pensateci la prossima volta che entrerete in acqua…

Vi aspettiamo domani, alle 16.30, presso il Museo di Roma.Maurizio Gattabria, già tassidermista del Museo Civico di Zool...
15/11/2023

Vi aspettiamo domani, alle 16.30, presso il Museo di Roma.

Maurizio Gattabria, già tassidermista del Museo Civico di Zoologia, vi parlerà di Tassidermia e Collezioni Zoologiche.

Non mancate!!

Il gabbiano reale (Larus michahellis) è ormai un celebre abitante della città eterna e lo conosciamo bene un po’ tutti.R...
14/11/2023

Il gabbiano reale (Larus michahellis) è ormai un celebre abitante della città eterna e lo conosciamo bene un po’ tutti.

Robuste zampe gialle palmate, corpo massiccio con un bel piumaggio che dal grigio sfuma al bianco candido, testa bianca su cui si notano subito due fieri occhi gialli contornati di rosso e un becco lungo e solido, di un giallo intenso con un’evidente macchia rossa appena prima dell’estremità. Ma un momento, quella macchia è lì per un motivo ben preciso.

Quello che la macchia rossa provoca nei pulcini di gabbiano, in etologia (la materia che studia il comportamento degli animali) si chiama stimolo-chiave ed è un tipo di stimolo che, proprio come una chiave nella sua serratura, provoca nei pulcini un comportamento ben preciso.

A scoprire l’esistenza degli stimoli chiave fu il biologo ed etologo Niko Tinbergen, proprio osservando il Larus michahellis. Tinbergen osservò che la macchia rossa è lì sul becco dei gabbiani adulti per stimolare i pulcini a picchiettarci sopra insistentemente con i loro piccoli becchi, in modo da indurre i genitori a rigurgitare il cibo per nutrirli!

Da alcuni studi si è notato che più la macchia sul becco del genitore è grande ed evidente più i piccoli sono indotti a beccarci sopra e quindi a richiedere cibo, con la conseguenza di una buona probabilità che questo carattere morfologico sia uno dei fattori che indicano l’essere un “buon genitore” (sarebbe più corretto dire un genitore efficace), in questa specie.

Ci sono genitori che agitano il biberon e genitori che mostrano una bella macchia scarlatta tutta da beccare…

Eccoci di nuovo con il nostro Ulisse, che oggi ci porta a conoscere un suo amico concittadino… concittadino acquisito s’...
10/11/2023

Eccoci di nuovo con il nostro Ulisse, che oggi ci porta a conoscere un suo amico concittadino… concittadino acquisito s’intende, visto che il nostro bel pennuto si è trasferito a Roma dalla fredda Islanda.

L’amico di Ulisse è romano, vive nel meraviglioso scenario di Villa Doria Pamphilj ed è tra i mammiferi più piccoli al mondo!

Si chiama formalmente Suncus etruscus, per gli amici toporagno, per quelli stretti mustiolo, e il suo corpo raggiunge una lunghezza massima di 5,3 cm (di cui 3 cm circa solo di coda), arrivando a pesare al massimo 3 grammi.

Piccolo sì, minuscolo addirittura, ma con una fame enorme! Il Mustiolo ha un metabolismo estremamente accelerato e deve assumere nutrimento in continuazione, se entro 12 ore non mangia infatti muore.

Fortuna che c’è Ulisse…

La dieta preferita del mustiolo, abilissimo cacciatore, è composta da insetti, in particolar modo ortotteri, come grilli e cavallette che spesso sono anche molto più grossi di lui.

C’è una sola strategia che funziona per difendersi da lui… la puzza! Il mustiolo, infatti, detesta i cattivi odori e si tiene ben lontano dalle cimici e da tutti quegli insetti che emanano effluvi sgradevoli. E come dargli torto?!

Open Day!!!Domani 9 novembre dalle 17.00 alle 19.00, al Museo di Zoologia ci sarà il consueto incontro con gli insegnant...
08/11/2023

Open Day!!!

Domani 9 novembre dalle 17.00 alle 19.00, al Museo di Zoologia ci sarà il consueto incontro con gli insegnanti!

Tutti gli insegnanti interessati alle proposte educative a carattere scientifico avranno modo di conoscere meglio la struttura e prendere contatti con gli operatori che effettueranno le attività didattiche.

Dopo una breve introduzione nella Sala Conferenze, i partecipanti saranno accompagnati in visita alle sale espositive, dove gli operatori illustreranno gli argomenti trattati nel corso delle attività proposte sul catalogo.

Successivamente i partecipanti verranno condotti nello zoolab, dove saranno presentate le attività laboratoriali.

per informazioni e prenotazioni: 060608.

Il museo ospita una vasta collezione di uccelli di ogni forma e dimensione con specie anche molto appariscenti. Proprio ...
08/11/2023

Il museo ospita una vasta collezione di uccelli di ogni forma e dimensione con specie anche molto appariscenti. Proprio per questo alcuni esemplari potrebbero risultare ad uno sguardo frettoloso meno interessanti, perché appartenenti a specie più comuni o dall'aspetto più anonimo.

Tra queste troviamo il rondone comune (Apus apus), uc***lo migratore dalle piccole dimensioni, circa 17-20 cm di lunghezza e 50 g di peso, con un’apertura alare di 40 cm ed una struttura estremamente aerodinamica. Quando è in volo si possono notare le grandi ali a forma di falce e una coda fortemente biforcuta che gli permette di compiere spettacolari acrobazie aeree.

Nell'aspetto potrebbe ricordare una rondine (Hirundo rustica) che invece fa parte di una famiglia e addirittura un ordine completamente diversi. A differenza di questa, il rondone ha una colorazione quasi completamente nera grigiastra, tranne il sottogola bianco, e soprattutto un metodo di caccia diverso e molto particolare.

Sono entrambi insettivori ma con alcune differenze: la rondine come un classico predatore insegue le prede una per volta (in genere insetti volanti) in maniera attiva e a bassa quota, mentre il rondone compie voli a grandi altezze in cui raccoglie, spalancando il suo corto ma largo becco, il cosiddetto “plancton aereo”, cioè tutti quegli insetti o altri artropodi che arrivano in quota sospinti passivamente dal vento, un po' come fosse una piccola balena volante.

Ma non è finita qui… restate con noi per conoscere altre particolarità di questa specie ricca di sorprese.

All'interno del ciclo di conferenze Roma racconta, siamo lieti di comunicare che sarà protagonista anche una vecchia con...
07/11/2023

All'interno del ciclo di conferenze Roma racconta, siamo lieti di comunicare che sarà protagonista anche una vecchia conoscenza del Museo Civico di Zoologia...

Giovedì 16 novembre alle 16.30, presso il Museo di Roma, Maurizio Gattabria vi porterà alla scoperta dell'affascinante mestiere del Tassidermista, con la conferenza "TASSIDERMIA MUSEALE: CONSERVARE PER CONOSCERE, CONSERVARE PER COMUNICARE".

Le collezioni nei Musei di Zoologia... come spiegarne l'importanza? Forse così: "Quando un animale muore e niente di esso viene conservato, muore due volte e la seconda è per sempre".

Prenotazioni al link: https://bit.ly/46EhWWZ

Non mancate!

Nascoste dalla coltre della superficie del mare vivono creature incredibili, dalle forme inaspettate e con vite ancora p...
06/11/2023

Nascoste dalla coltre della superficie del mare vivono creature incredibili, dalle forme inaspettate e con vite ancora più sorprendenti.

Una di queste è sicuramente il Mola mola, per gli amici pesce luna, che possiamo presentare come il pesce osseo esistente più grande al mondo: raggiunge i 4,2 metri di altezza, i 3 metri di lunghezza e arriva a pesare più di 2 tonnellate facendolo tra l’altro con una crescita di una velocità sconcertante visto che in un anno può aumentare di ben sedici volte il proprio volume!

Il pesce luna fa parte dei Tetraodontiformes, lo stesso ordine dei più famosi pesci palla e dei pesci istrice; tuttavia, la sua forma è tutt’altro che rassomigliante ai “parenti” appena citati, sembra piuttosto un grosso disco ornato dalle due grandi pinne, il colore è argenteo, chiaro, con diverse chiazze sparse che gli danno proprio l’aspetto del satellite da cui prende il suo nome volgare.

Nonostante il suo aspetto goffo e la credenza che non sia un gran nuotatore e che si lasci semplicemente trasportare dalle correnti, il Mola mola è un predatore piuttosto attivo, capace di cacciare in superficie e a profondità di diverse centinaia di metri, arricchendo la sua dieta fatta prettamente di meduse e salpidi, con crostacei, seppie e pesci vari.

Ma nelle profondità marine in cui il Mola mola scende la luce del sole non arriva e la temperatura è piuttosto bassa, così il pesce luna torna in superficie e, “sdraiato” su un fianco si lascia riscaldare dal sole, crogiolandosi, cullato dalle onde.

Ad essere prodigiosa è anche la capacità riproduttiva di questo pesce, all’oggi è il vertebrato capace di deporre più uova, una femmina ne può produrre fino a ben 300 milioni in una sola volta!

Dalle uova nasceranno poi le larve di appena 2 o 3 millimetri, che inizieranno la loro lunga vita (il Mola mola supera il centinaio d’anni) ovviamente in modo sorprendente, perché saranno dei minuscoli pesci luna… a forma di stella! 😍

Il museo ospita al suo interno vari esemplari di specie ormai estinte, ma anche specie oggi ancora presenti sul nostro t...
02/11/2023

Il museo ospita al suo interno vari esemplari di specie ormai estinte, ma anche specie oggi ancora presenti sul nostro territorio che rischiano di sparire nei prossimi anni.

Tra queste spiccano gli esemplari di una sottospecie classificata come in pericolo critico dalla IUCN. Stiamo parlando dell’Ursus arctos marsicanus una particolare sottospecie di orso bruno presente con un'unica popolazione endemica nell’Appennino centrale, che si è isolata (per almeno 400-600 anni) e differenziata geneticamente e morfologicamente dalle popolazioni europee.
Risulta infatti più piccolo e compatto come struttura corporea, con un peso medio di 140-210 kg nei maschi e poco meno nelle femmine, e dal comportamento più schivo e meno aggressivo rispetto al cugino europeo.

Questa popolazione di circa 50-60 esemplari è presente principalmente nel territorio dello PNALM (Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise) e nelle zone limitrofe dove da sempre si trova a convivere con l’uomo.

Ad oggi la mortalità dovuta ad attività antropiche rappresenta la principale minaccia per questa specie con più di 2 decessi all’anno, tra cui il 45% per uccisioni dirette con arma da fuoco o avvelenamento.

Un altro problema che deve affrontare questa popolazione, data dalla scarsità di esemplari, è la bassa variabilità genetica che potrebbe portare ad una difficoltà a rispondere a pressioni ambientali variabili.

L’orso, con il suo carisma, può fare molto bene due cose: portare con sé un'importante fetta di “ecoturismo” che può rappresentare un ottimo esempio di economia sostenibile ed attenta e fungere da specie bandiera, ossia essere l’animale simbolico con una forte presa sul pubblico, in grado di attirare l’attenzione su un’area minacciata e permetterne la conservazione andando a tutelare anche tutte le altre specie meno carismatiche che condividono il suo stesso areale.

Tra gli strumenti di conservazione per questa specie esiste un Piano d'Azione nazionale per la tutela dell'orso bruno marsicano (PATOM) sottoscritto da moltissimi enti, istituzioni ed associazioni.

Far convivere questa specie con la nostra non è una sfida facile in quanto i conflitti con agricoltori, allevatori e non solo sono sicuramente presenti.
Ma grazie ad un approccio sempre più scientifico, una messa in atto delle buone pratiche, una sensibilizzazione della popolazione ed accettando che un animale così importante per l’ecosistema non possa rimanere relegato solo all’interno del territorio del Parco possiamo dare una speranza a questa specie così iconica.

Ci siamo quasi… bisogna solo aspettare il tramonto e con l’inizio del crepuscolo comincerà la notte più tetra dell’anno:...
31/10/2023

Ci siamo quasi… bisogna solo aspettare il tramonto e con l’inizio del crepuscolo comincerà la notte più tetra dell’anno: la notte di Halloween!

“L’oscurità è quando i mostri ti prendono” scriveva Stephen King ne Le notti di Salem, celebre opera sui vampiri. E automaticamente, al sentire la parola vampiro, si crea nell’immaginazione di chiunque la forma di un pipistrello.

E se al calare dell’oscurità i “mostri” non avessero nessun interesse nei nostri confronti, ma puntassero invece a predare coleotteri e grosse falene?

La Nottola maggiore (Nyctalus lasiopterus), presente nella Red list IUCN come specie vulnerabile, è tutt’altro che mostruosa ed è una specie migratrice capace di percorrere fino a 130 km a notte, in volo, per raggiungere grandi spazi aperti a caccia di succulenti coleotteri e falene e riuscendo talvolta a catturare piccoli passeriformi.

Non solo Nyctalus lasiopterus sembra essere l’unico pipistrello in grado di predare regolarmente (seppur raramente) uccelli, ma è anche il più grande pipistrello presente in Europa, con apertura alare tra i 41 e i 46 cm e un peso di circa 60 grammi!

Sebbene l’ecologia di questa specie non sia ancora chiarissima, quello che è certo è che svolge tutto il suo ciclo vitale all’interno di alberi cavi, tipici di boschi costituiti da piante con moltissimi anni di età, le foreste vetuste, e fungendo quindi da ottimi indicatori ambientali.

A questo proposito è importante ricordare che tutti noi dovremmo pretendere una gestione dei boschi responsabile e rispettosa di tutte le specie che li abitano, anche rinunciando al taglio di legno che ci sembra ormai inutile e secco.

In caso contrario si rischia di far scendere noi l’oscurità su creature uniche, meravigliose e che possono rivelarsi ottimi indicatori della salute dei luoghi in cui vivono.

Al Museo Civico di Zoologia ritorna lo ZooHalloween.Il 31 ottobre si inizia con gli appuntamenti per i più piccoli dei "...
28/10/2023

Al Museo Civico di Zoologia ritorna lo ZooHalloween.

Il 31 ottobre si inizia con gli appuntamenti per i più piccoli dei "Brividi al Museo" (31 ottobre e 1 novembre alle 17.20 e 17.40), mentre la serata in apertura straordinaria sarà dedicata ad una nuova e spaventosa avventura notturna per la “Notte da Paura!", dalle 21.00 alle 00.00.

Porte aperte anche sotto le stelle per questo ZooHalloween davvero avvincente ed emozionante, in cui i bambini saranno coinvolti in “spaventose” sfide scientifiche, prove di abilità, laboratori creativi, esperimenti ed enigmi per vivere questa festa speciale all’insegna della scienza e del divertimento!

Per informazioni contattare lo 06.97840700.

Gli animali hanno avuto milioni di anni per adattarsi agli habitat naturali ma molti meno per adattarsi alla città.A fac...
27/10/2023

Gli animali hanno avuto milioni di anni per adattarsi agli habitat naturali ma molti meno per adattarsi alla città.

A facilitare il successo di molte specie è stato il cosiddetto “preadattamento”, cioè il possesso di specifici caratteri che hanno evoluto per adattarsi a un particolare tipo di habitat e che il caso ha voluto fossero utili anche per un altro. Nelle città sono presenti numerose specie animali “alieni”, a volte introdotte liberamente e a volte giunte con prodotti d’importazione.

A Roma un esempio lampante è quello del parrocchetto dal collare (Psittacula krameri). Originario dell’Africa tropicale e dell’Asia meridionale e ormai è stabilmente presente in Nord America e in Europa, questo pappagallo è arrivato probabilmente con i carichi delle rotte commerciali, riproducendosi poi velocemente una volta liberato.

Lo sapevate che da qualche anno il loro numero è fuori controllo e che hanno ovviamente un impatto sul sistema ecologico?

Questo simpatico pappagallino di 45 centimetri di lunghezza, dal colore verde chiaro e dal collo rosato, occupa ad esempio le tane dei picchi rossi che a Roma sono presenti a Villa Borghese, quindi proprio a pochi passi dal nostro Museo!

E restando in tema di pappagalli, un altro esempio è quello del parrocchetto monaco (Myiopsitta monachus), proveniente dal continente Sudamericano, che costruisce nidi enormi che possono provocare la caduta dei rami sui quali sono realizzati, creando un problema in tema sicurezza.

Certo la situazione non appare di facile risoluzione, ma bisognerà monitorare attentamente il trend di questa invasione e cercare soluzioni prima che diventi irreversibile.

Al Museo Civico di Zoologia di Roma è successo qualcosa di straordinario!Ulisse, il Pinguinus impennis simbolo del museo...
25/10/2023

Al Museo Civico di Zoologia di Roma è successo qualcosa di straordinario!

Ulisse, il Pinguinus impennis simbolo del museo, si è risvegliato per ricordarci che abbiamo una missione importante nei confronti di tutte le specie animali e per questo durante quest’anno ci guiderà alla scoperta dell’affascinante mondo della zoologia.

È un tipino come si deve e non ha bisogno di troppe presentazioni, ma ci ha chiesto di spiegare un po’ meglio CHE NON E’ un pinguino.

I pinguini, morfologicamente molto simili all’Alca impenne, appartengono all’ordine Sphenisciformes e alla famiglia degli Spheniscidi, mentre l’alca, appartenente all’ordine dei Charadiiformes e alla famiglia degli alcidi è geneticamente più vicina alla gazza di mare (Alca torda), all’uria e alla pulcinella di mare (Fratercula arctica).

Rimanete collegati per scoprire tutte le avventure di Ulisse!

Ci siamo.Dopo una settimana di silenzio eccoci tornare con una grande notizia...Sono arrivati!Parliamo dei nuovi ragazzi...
23/10/2023

Ci siamo.

Dopo una settimana di silenzio eccoci tornare con una grande notizia...
Sono arrivati!

Parliamo dei nuovi ragazzi del Servizio Civile Universale, che saranno con noi per un intero anno a supportarci (e sopportarci) nelle attività comunicative e curatoriali, ma soprattutto a ricaricarci col loro entusiasmo e con la loro voglia di imparare e condividere.

Vi presentiamo quindi Matteo, Alessia, Valeria e Matteo .
Sentirete molto parlare di loro! 😍

Benvenuti, ragazzi.

Il Museo Civico di Zoologia di Roma conserva l’inestimabile collezione malacologica di Tommaso di Maria Allery Marchese ...
13/10/2023

Il Museo Civico di Zoologia di Roma conserva l’inestimabile collezione malacologica di Tommaso di Maria Allery Marchese di Monterosato (1841-1927), originario di Palermo.

Noi volontari del Servizio Civile, nel compito fondamentale ma molto impegnativo di catalogare questo immenso patrimonio, abbiamo imparato a conoscere meglio la figura del Marchese. E il modo più diretto è stato certamente tramite la sua calligrafia.

Questo perché ogni esemplare appartenente alla sua collezione è accompagnato da un cartellino recante le fondamentali informazioni della specie, del luogo e della data di raccolta, che gli conferiscono valore scientifico.

La gran parte delle sue conchiglie provengono dal Mediterraneo e molte in particolare dalle regioni limitrofe alla sua città natale, compresi importanti siti fossiliferi come Monte Pellegrino.

Non tutti gli esemplari presenti in collezione purtroppo riportano tutte le informazioni e, come si può riconoscere dalla diversa scrittura dei cartellini, spesso provengono da altre collezioni o da suoi collaboratori.

Un bell’enigma da districare quindi, considerando anche che il Marchese non ha certamente pensato di semplificarci il lavoro… la sua calligrafia è a dir poco incomprensibile!

Il tutto viene ulteriormente complicato dalla natura dinamica della tassonomia che riassegna continuamente nuovi nomi a specie preesistenti, facendo sì che cartellini riportanti nomi diversi e ormai in disuso si possano riferire in realtà alla stessa specie.

Un lavoro non da poco, ve lo garantiamo!

Il bradipo variegato fa la c***a una volta alla settimana… e per portare a termine questa missione scende a terra scalan...
10/10/2023

Il bradipo variegato fa la c***a una volta alla settimana… e per portare a termine questa missione scende a terra scalando gli alberi su cui trascorre il resto della settimana e consumando molte delle energie a sua disposizione.

Perché allora non segue l’esempio degli altri bradipi, che defecano direttamente dagli alberi?

Questo comportamento, apparentemente svantaggioso, in realtà avrebbe una precisa funzione: coltivare alghe sul proprio pelo.

Il manto del bradipo variegato è infatti ricoperto di alghe del genere Tricophilus, di cui l’animale stesso si nutre per sopperire alla carenza di lipidi nella sua dieta ricca di fibre.

Lasciando i suoi bisogni alla base degli alberi dove trascorre le sue giornate, le piccole falene che vivono nel pelo di questi bradipi, le Cryptoses choloepi, depositano le uova nel soffice mucchio di terra ed escrementi, che ha la temperatura giusta per favorirne la schiusa.

Quando le larve sfarfallano si stabiliscono sul manto bradipo, arricchendolo di zolfo e creando così la condizione ideale per lo sviluppo dell’alga di cui il bradipo si nutre.
Inoltre, si pensa che la presenza delle alghe, conferendo all’animale una colorazione verdastra, possa avere una funzione mimetica.

Dopotutto il bradipo variegato non è così pigro come sembra!

Venerdì 13 ottobre, alle 17.30, vi aspettiamo al Museo di Zoologia per presentarvi il libro "Ventimila specie (o quasi) ...
09/10/2023

Venerdì 13 ottobre, alle 17.30, vi aspettiamo al Museo di Zoologia per presentarvi il libro "Ventimila specie (o quasi) sotto il mare", scritto da Andrea Bonifazi e illustrato da Viola Baroni.

Un affascinante cammino alla scoperta del mare con una discesa che parte dal sorprendente ambiente delle dune e attraversa le spiagge emerse, le pozze di scogliera, il litorale, sempre più giù, fino alle profondità abissali dove regna l’oscurità.

Un viaggio alla scoperta di affascinanti ecosistemi, di «specie ancora non descritte, adattamenti inimmaginabili e animali dalle morfologie degne dei più assurdi B-movie di fantascienza», accompagnati dall'autore, laureato in scienze Naturali e dottore di ricerca in Ecologia Marina, nonché fondatore della fortunata pagina di divulgazione scientifica Scienze Naturali, che ad oggi conta più di 180.000 iscritti.

Vi aspettiamo numerosi, non mancate!

Ingresso libero fino ad esaurimento posti. Info 060608.

Vi ricordiamo l'appuntamento di sabato 7 ottobre alle 17.00 al Museo Civico di Zoologia, nell'ambito della manifestazion...
05/10/2023

Vi ricordiamo l'appuntamento di sabato 7 ottobre alle 17.00 al Museo Civico di Zoologia, nell'ambito della manifestazione Tevere Day.

Vi aspettiamo insieme a Carla Marangoni e Gerardo Petrosino, per conoscere gli animali che frequentano oggi questo ambiente e quelli che erano presenti in passato nel fiume. Parleremo inoltre di come tale biodiversità sia a rischio a causa delle attività umane e di come sia possibile invertire questa tendenza.

Non mancate!

Tutte le informazioni pratiche al link:
https://www.museocivicodizoologia.it/it/didattica/pesci-e-altri-animali-del-tevere-fra-passato-e-presente

Vi ricordiamo l'appuntamento di venerdì 6 ottobre alle 18.00 al Museo Civico di Zoologia, nell'ambito della manifestazio...
03/10/2023

Vi ricordiamo l'appuntamento di venerdì 6 ottobre alle 18.00 al Museo Civico di Zoologia, nell'ambito della manifestazione Tevere Day.

Vi aspettiamo insieme a Carla Marangoni e Matteo Luciani per intraprendere un affascinante viaggio fisico e spirituale, durante il quale Matteo Luciani, insieme a Spillo, il suo cane e compagno d'avventura, ha percorso il Tevere dalla sorgente alla foce.

Non mancate!

Tutte le informazioni pratiche al link:
https://www.museocivicodizoologia.it/it/didattica/tiberis-laltra-faccia-del-tevere

In uno degli ultimi post vi abbiamo accennato al recente lavoro pubblicato su Nature che promette di rivoluzionare l'alb...
02/10/2023

In uno degli ultimi post vi abbiamo accennato al recente lavoro pubblicato su Nature che promette di rivoluzionare l'albero genealogico del regno animale.

Sì, perché la discussione su che forma dovesse avere il primo animale infiamma il dibattito tra gli zoologi da più di un secolo e fino ad ora tale primato era conteso tra gli ctenofori, appunto, e le spugne di mare.

Ma come hanno fatto gli scienziati in questione a gettare luce su un "pezzo" di storia evolutiva antico più di mezzo miliardo di anni?

Non hanno analizzato la morfologia (ovviamente) né tantomeno singole sequenze di DNA, ma hanno analizzato la distribuzione di alcune sequenze di DNA all’interno dei cromosomi (la forma in cui viene compattato la miscela di DNA e proteine presente nel nucleo delle nostre cellule) in modo da poterne rilevare antichi eventi di fusione e di altri tipi di riarrangiamento.

In particolare hanno confrontato ctenofori, spugne, meduse e altri invertebrati a simmetria bilaterale e tre organismi unicellulari (un protozoo coanoflaggelato, un'ameba ed un parassita dei pesci). Ebbene gli ctenofori presi in esame, a differenza degli altri animali, mancano di riarrangiamenti mostrando cromosomi maggiormente “simili” a quelli di organismi unicellulari quali spugne e amebe.

Sperando che questo piccolo “passo” nel passato della storia evolutiva animale vi abbia incuriosito, vi auguriamo un buon proseguimento.

(Diagramma: https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Eukaryote_DNA-es.svg)

Dal 2 all'8 ottobre torna il Tevere Day, la grande festa che Roma dedica al suo fiume!Tantissime le iniziative che anime...
29/09/2023

Dal 2 all'8 ottobre torna il Tevere Day, la grande festa che Roma dedica al suo fiume!

Tantissime le iniziative che animeranno questa manifestazione, grazie al contributo di centinaia di associazioni e di Roma Capitale.
All'interno delle numerose iniziative, il Museo Civico di Zoologia vi propone due interessantissimi appuntamenti incentrati sul Biondo Tevere.

- Venerdì 6 ottobre alle 18.00. Incontro con Matteo Luciani, naturalista e fotografo, che ci racconterà il suo progetto “Tiberis. L’altra faccia del Tevere”, un viaggio originale e toccante dedicato alla profonda essenza del Tevere.

- Sabato 7 ottobre alle 17.00. Incontro con Gerardo Petrosino, PhD alla Sapienza Università di Roma, che attraverso esemplari conservati in Museo di specie ormai estinte vi racconterà dei i cambiamenti avvenuti negli anni al nostro fiume e il significato di una tale perdita di biodiversità.

Quindi mi raccomando... SAVE THE DATE!

Prenotazione obbligatoria allo 060608.
In caso di disponibilità sarà possibile aggiungersi anche il giorno stesso sul posto.

Indirizzo

Via Ulisse Aldrovandi, 18
Rome
00197

Orario di apertura

Martedì 09:00 - 19:00
Mercoledì 09:00 - 19:00
Giovedì 09:00 - 19:00
Venerdì 09:00 - 19:00
Sabato 09:00 - 19:00
Domenica 09:00 - 19:00

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Rivolta a chi risiede o studia a Roma, ha una validità di 12 mesi, è rinnovabile e permette l’ingresso #gratis a Musei Capitolini, Centrale Montemartini, Mercati di Traiano - Museo dei Fori Imperiali, Museo di Roma, Museo di Roma in Trastevere, Musei di Villa Torlonia, Museo dell'Ara Pacis, Museo Civico di Zoologia, Galleria d'Arte Moderna di Roma Capitale.

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