Questo strumento che ascoltate e vedete nel video è un flauto multiplo, cioè a più canne.
Il suono potrebbe sembrare stonato ma in realtà, come ci ha raccontato Frida, la curatrice, questi strani effetti acustici giocavano un ruolo importante nella musica rituale del Messico antico.
In sala 5 nella mostra Tlapitzalli potrete vedere strumenti come questo e ascoltarne il suono.
Fino al 15 settembre.
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Nel video potete sentire la nostra curatrice con in mano un fischietto (tecnicamente un aerofono) a forma di teschio.
Il suono che riproduce è inizialmente simile al rumore del vento ma poi diventa quasi un urlo.
Questi oggetti, con la forma di teschio o di civetta, erano legati molto probabilmente a cerimonie mortuarie.
Se venite in mostra potete vedere questo strumento e ascoltarne il suono in sala 2.
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Il suono di questo fischietto ci riporta subito in mente il canto di un gufo o di una civetta.
Questo che suona la nostra curatrice è la copia di un fischietto Maya dell’isola di Jaina, ritrovato all’interno di una grande offerta mortuaria.
Infatti il gufo nel Messico prehispánico si pensava avesse a che fare con la morte.
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Il palo de lluvia, il bastone della pioggia, è uno strumento musicale tradizionale, diffuso in America centro-meridionale, Africa e Oceania.
Rappresentava il raggio di sole che rinvigoriva e fertilizzava la terra ed era legato ai riti propiziatori per invocare la pioggia.
Era costruito totalmente in materiale organico che è andato perduto e quindi noi oggi lo conosciamo solo per le sue successive rappresentazioni.
Il questo video, Frida Montes de Oca Fiol, curatrice della nostra mostra, ci fa vedere una copia di questo antico strumento e ci fa straordinariamente ascoltare il suono particolare che doveva avere.
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@inahmx
Le nostre porte si sono finalmente riaperte!
Vi aspettiamo tra le sale di “Tlapitzalli. Riti e suoni del Messico antico” ♥️
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Alfabeto Napoli e @esterviola ci salutano con “Spantecare”.
Immaginate un amore non corrisposto, immaginate di togliere la parte triste, il senso di vuoto.
Ecco, quello che rimane è spantecare.
Se ve li siete persi, trovate tutti gli appuntamenti di Alfabeto Napoli sul nostro profilo.
❤
#AlfabetoNapoli #NapoliOttocento #scuderiedelquirinale #mostrascuderie
Ieri Napoli Ottocento ha chiuso definitivamente le proprie porte e, come ogni volta che una mostra finisce, noi ci storzelliamo sempre un po’.
Restiamo qui, immobili, mentre vediamo le opere tornare verso casa.
Per fortuna, anche questa volta, questa sensazione un po’ triste durerà poco e se ne andrà con l’attesa di un altro emozionante viaggio.
Alfabeto Napoli però non finisce qui, abbiamo in serbo per voi un ultimo appuntamento speciale. A giovedì.
@esterviola 💜
#NapoliOttocento #AlfabetoNapoli #mostrascuderie #scuderiedelquirinale
“Tene’ genio”, avere voglia di fare qualcosa.
L’estate in realtà sembra proprio la stagione più sbagliata per tenere genio.
Ester e alfabeto Napoli tornano lunedì.
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Avete mai sentito qualcuno usare l’espressione “ ‘Ngignàre” ?
Sia che l’abbiate adoperato, sia che vi suoni come una novità, il modo in cui ce lo racconta @esterviola è unico.
Alfabeto Napoli torna giovedì.
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“ ‘E creature”, li chiamano così i bambini a Napoli.
@esterviola ci racconta una storia classica dell’Ottocento Napoletano, una storia di trovatelli in attesa che qualcuno pronunciasse tre semplici parole “vieni a casa”.
“Alfabeto Napoli” torna lunedì.
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“Jamm’ a veré”, prendiamo in mano le situazioni e cerchiamo di aggiustale, senza fretta, senza arrenderci.
Come ci racconta @esterviola, la soluzione si trova sempre.
“Alfabeto Napoli” torna giovedì.
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‘A cà a diman nasceno cient’ papi.
Come ci racconta @esterviola, non c’è frase più giusta quando ti senti sopraffatto da mille cose, hai paura di non farcela e devi scrollarti tutto di dosso.
C’è tempo, c’è tempo per tutto, mai perdersi d’animo.
A lunedì, con il prossimo appuntamento di Alfabeto Napoli.
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Davanti a questa bellissima “Terrazza assolata a Capri” di Peter Vilhelm Ilsted, @esterviola ci racconta che quando a Napoli s’ aiza ll’aria tutto cambia, si fa bello.
Non potevamo iniziare quest’ultimo, caldo, lunedì di maggio con parole più esatte.
Vi aspettiamo giovedì con il prossimo appuntamento dell’Alfabeto Napoli.
#napoliottocento #scuderiedelquirinale #mostrascuderie
La massima di oggi di “Alfabeto Napoli” è: a’ barca stort ‘o puorto deritto”.
Come dice @esterviola se qualcosa è storto non vuol dire che deve restare sbinariato per sempre.
Con queste parole di ottimismo e di speranza, godetevi anche l’opera di Ercole Gigante “Napoli da Sant’Antonio a Posillipo” che ritrae uno dei panorami più conosciuti e amati del mondo.
E adesso i progetti per il we possono iniziare.
L’Alfabeto Napoli ritorna lunedì.
#napoliottocento #scuderiedelquirinale #mostrascuderie
Ogni sabato mattina, aspettiamo la newsletter di @esterviola per leggere (anche!) il suo “Alfabeto Napoli” e scoprire un nuovo pezzetto di napoletanità.
Così, insieme a Ester, abbiamo pensato di portare un po’ di “Alfabeto Napoli” tra le opere della mostra.
Il primo è: “Scàz-za-mau-riello”.
Lo avete mai sentito dire?
Qui Ester ce lo spiega davanti a “Le voilà” di Giuseppe Renda, e non è un caso, giusto?
#napoliottocento #alfabetonapoli #scuderiedelquirinale #mostrascuderie
Le nostre porte si sono finalmente riaperte. Vi aspettiamo tra le sale di “Napoli Ottocento” ♥️ #napoliottocento #scuderiedelquirinale #mostrascuderie
Immagini dalla costruzione della mostra. Napoli Ottocento. Dal 27 marzo al 16 giugno. Video di Andrea Benedetti. #napoliottocento #scuderiedelquirinale #mostrascuderie
4 febbraio ore 19:00. Chiudiamo le porte di “Favoloso Calvino”. È arrivato il momento per noi più triste di questo viaggio davvero favoloso. Da domani, come sempre, le opere torneranno ai loro musei di appartenenza. Grazie di cuore a tutti i prestatori e a tutti i nostri visitatori. Tra pochissimo, però, il nostro portone si riaprirà e noi saremo pronti per accogliervi nuovamente.Vi sveleremo prestissimo di cosa si tratta.#favolosocalvino #mostrascuderie #scuderiedelquirinale
Quella di sabato è stata una emozionante serata all’insegna della musica: abbiamo ascoltato, in sala 1, la bellissima voce di Simona Severini, accompagnata dalle esecuzioni musicali del maestro Enrico Pieranunzi al pianoforte. Durante la serata, Stefano Catucci, filosofo e Professore di Estetica all’Università “La Sapienza” e Andrea Liberovici, compositore e cantautore, ci hanno parlato del dialogo tra Italo Calvino, le Cantacronache, l’opera di Mozart e quella di Luciano Berio. Vi lasciamo un breve video musicale della serata. #calvinoinmusica #scuderiedelquirinale #favolosocalvino