
31/10/2017
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Informazioni di contatto, mappa e indicazioni stradali, modulo di contatto, orari di apertura, servizi, valutazioni, foto, video e annunci di Oriente incontra Occidente, Museo d'arte, Piazza di S. Marco, 49, Rome.
Dal 29 settembre 2017 al 28 gennaio 2018, le sale Quattrocentesche di Palazzo Venezia, ospiteranno la mostra "Oriente incontra Occidente: La Via della Seta Marittima dal XIII al XVII secolo".
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Oriente incontra Occidente, la grande mostra a Roma, Museo Nazionale di Palazzo Venezia fino al 28 gennaio 2018.
Una nuova mostra sta per inaugurare a Roma, Palazzo Venezia. Dal 23 giugno 2016 al 16 febbraio 2017 sarà possibile ammirare i "Capolavori dell’antica porcellana cinese". Questa pagina inizierà quindi a parlare di questa nuova mostra: rimarrete con noi? Ci contiamo!
Termina oggi la mostra I tesori della Cina Imperiale. Ci salutiamo con questa splendida Statuetta del Re del Cielo risalente alla Dinastia Tang (618 - 907 d.C.). La sua funzione era quella di scacciare gli spiriti maligni e proteggere la tomba. Il Re del Cielo del Buddhismo, largamente diffuso in epoca Tang, è lo spirito tutore della legge, dall’aspetto feroce e dall’incommensurabile rettitudine. Ecco quindi che la figura del Re del Cielo veniva rappresentata con l’armatura degli ufficiali del tempo, in posa da battaglia e con lo sguardo feroce e spaventoso.
Il Buddismo, nato in India, fa il suo ingresso in Cina verso la fine dell’epoca Han (206 a.C. - 220 d.C.). In questa meravigliosa Statua di Bodhisattva Tian Yanhe, risalente all’epoca della Dinastia Wei Settentrionali (386 - 534 d.C) vediamo il prodotto sincretico della cultura occidentale e orientale. Contenuti buddisti sono espressi attraverso la forma ellenistica. La protuberanza sul capo, la tonsura, la posizione delle mani del Buddha sono elementi originari del Gandhara, mentre la corona di fiori in testa è di origine persiana. I tratti somatici e gli indumenti sono invece un chiaro segnale di sinizzazione dell’arte buddhista.
Risale alla dinastia Han (206 a.C. - 220 d.C.) questo Bruciatore del Monte Bo con animale mitologico intarsiato. Si tratta di uno strumento per l’incenso. Il Bo è una montagna sacra, abitata da animali e uccelli misteriosi. Questo bruciatore è sorretto da una figura immortale taoista che poggia su delle tartarughe e su 4 animali soprannaturali.
Esorcizzare i demoni e custodire la tomba erano due tra le principali preoccupazioni per quanto riguardava le credenze funerarie della Cina arcaica. Oltre a sperare che l’anima del defunto continuasse a godere di ricchezza e prestigio anche dopo la morte, gli antichi desideravano che essa evitasse di avere a che fare con demoni e spiriti. Ecco perché nelle tombe si trovavano questi animali guardiani.
Uno dei tesori più sorprendenti che si trovano all’interno della mostra è sicuramente la Veste in giada. Si tratta di un indumento funerario usato dai nobili di epoca Han (206 a.C - 25 d.C.) per preservare dal deterioramento il corpo del defunto. Questa veste custodiva il corpo di Liang Liwang ed è formata da più di 2000 pezzetti di giada cuciti tra loro con filo d’oro.
Tra il VII secolo e la metà del VIII secolo gli oggetti in oro e argento più diffusi erano la coppa senza ma**co, la coppa con ma**co e il calice. Erano decorati per lo più con piante di acanto, grappoli d’uva e motivi floreali che riflettono l’influenza della cultura occidentale. Ecco un “Calice d’argento a forma di pesca decorato con un fiore a otto petali” risalente all’epoca Tang (618-907 d.C.).
In Cina i primi specchi di bronzo risalgono a circa 4000 anni fa. Sin dall’antichità il retro dello specchio era decorato con diversi motivi ornamentali, di solito uccelli, ritratti o iscrizioni. In epoca Tang a questi si aggiungono nuovi motivi provenienti da occidente, come animali marini e grappoli d’uva. Ecco uno "Specchio in rame scolpito con uva e animali marini" di epoca Tang (618-907 d.C.)
Ecco un sigillo con figure umane in ceramica rossa risalente all’epoca Tang (618-907 d.C.). Sulla parte anteriore appaiono 4 danzatori dalle sembianze tipiche delle minoranze etniche: c’è chi saltella, chi ondeggia, chi muove la testa e fa un giro su sé stesso. Due di loro portano dei doni da offrire in tributo, veri e propri oggetti di scambio culturale ed economico tra le minoranze etniche e la Pianura Centrale.
Il poeta persiano Saadi nel suo libro “Il giardino” illustra i metodi di un mercante di Baghdad: “Mi sto preparando ad andare a vendere in Cina lo zolfo della Persia e, secondo me, potrò venderlo ad un prezzo abbastanza alto. Poi porterò la porcellana cinese in Grecia, la seta greca o veneziana in India, l’acciaio indiano ad Aleppo, gli oggetti in vetro di Aleppo nello Yemen e, per finire, i tessuti a strisce dello Yemen in Persia”. Ecco una Statuetta di barbaro sorridente in ceramica dipinta.
In epoca Tang (618-907 d.C.) la città di Luoyang viveva una grande fioritura commerciale. Lo dimostrano le tante statuette di barbari stranieri rinvenute nelle tombe di quel periodo. Questi barbari, ritratti con gli occhi incavati e il naso grande, non solo realizzavano concretamente gli scambi commerciali, ma erano anche ambasciatori di nuove idee, religioni, espressioni artistiche e conoscenze tecnico-scientifiche. Ecco Statuetta di barbaro con pelle scura che tira un cavallo in ceramica dipinta.
In epoca Tang (618-907 d.C.) tutti coloro che non erano di etnia Han venivano chiamati barbari. Si trattava di popolazioni provenienti da altri territori che risiedeva in Cina per vari motivi: erano magari funzionari, commercianti, studenti inviati a corte, principi in esilio o prigionieri di guerra. Nelle tombe Tang a Luoyang sono tante le statuette che ritraggono questi barbari. Ecco una Statuetta di barbaro a cavallo in ceramica a tre colori.
Ecco una bellissima statuetta di funzionario in ceramica dipinta. E’ alta 96 cm ed è ricca di dettagli e particolari. Da notare il cappello a coda di crociere, le due decorazioni a stella sulle spalle, la tavoletta per le udienze tenuta in mano e le scarpe con la punta all’insù.
Come abbiamo visto, una pratica diffusa nelle tombe di epoca Tang (618-907 d.C.) era quella di accompagnare il defunto con un corredo funerario composto da statuette in terracotta di funzionari e ufficiali. Gli ufficiali, equipaggiati con armature luccicanti, si caratterizzano per l’aspetto feroce, mentre i funzionari indossano lunghe vesti con larghe maniche. Ecco una statuetta di funzionario in ceramica a tre colori.
Questa statuetta di soldato a tre colori con elmo è risalente alla dinastia Tang (618-907 d.C.). Alta 87,5 cm ci spiega dettagliatamente in cosa consisteva l’armatura di un soldato in quel periodo: vediamo l’elmo con il proteggi orecchie, l’armatura splendente posta sul petto e il copri-spalle, il proteggi stomaco e la gonna che arriva al ginocchio, i parastinchi e gli stivali a punta.
Una pratica diffusa nelle tombe di epoca Tang (618-907 d.C.) era quella di accompagnare il defunto con un corredo funerario composto da statuette in terracotta di funzionari e ufficiali. Gli ufficiali, equipaggiati con armature luccicanti, si caratterizzano per l’aspetto feroce, mentre i funzionari indossano lunghe vesti con larghe maniche. Questo secondo voi cos’è? Un ufficiale o un funzionario?
Ecco la padrona di casa che esce a fare una cavalcata con la sua scorta personale, vista ieri su questa pagina. Lei ha l’aria distesa e composta, indossa degli stretti pantaloni verdi, un paio di stivali e una sciarpa di seta. La statuetta, in ceramica a tre colori, risale all’epoca della Dinastia Tang (618-907 d.C.)
Questo è un gruppo di figure a cavallo in ceramica a tre colori risalente all’epoca della Dinastia Tang (618-907 d.C.). Si tratta di quattro uomini che scortavano la padrona di casa in un’uscita a cavallo. Lei, la vedremo domani, ha l’aria distesa e composta. Tra gli uomini, che la seguivano a distanza, c’è anche chi si occupa dell’accompagnamento musicale suonando un flauto o un tamburo.
Queste statuette di donne in ceramica rossa, alte tutte dai 35 ai 40 cm, sono di epoca Tang. Come capire però a quale periodo risalgono precisamente? Basta studiare la loro acconciatura!
La mostra rimarrà aperta anche durante le festività nei soliti orari, dal martedì alla domenica dalle 10 alle 19.
Solo il giorno di Natale, il 25 dicembre, saremo chiusi.
Vi aspettiamo a Palazzo Venezia!
Piazza Di S. Marco, 49
Rome
00186
Martedì | 08:30 - 19:30 |
Mercoledì | 08:30 - 19:30 |
Giovedì | 08:30 - 19:30 |
Venerdì | 08:30 - 19:30 |
Sabato | 08:30 - 19:30 |
Domenica | 08:30 - 19:30 |
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