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Museo Napoleonico

Museo Napoleonico Prima di programmare la visita consulta le modalità d'accesso nel Sistema Musei di Roma Capitale: b

Nel 1927 Giuseppe Primoli, figlio del conte Pietro Primoli e della principessa Carlotta Bonaparte, donò alla città di Roma la sua raccolta di opere d'arte, cimeli napoleonici, memorie familiari, insieme agli ambienti al pianterreno del suo palazzo che ancora oggi la contengono. La collezione nacque non tanto dal desiderio di offrire una testimonianza della grandezza imperiale della famiglia Bonapa

rte, quanto dalla volontà di raccontare la storia della famiglia Bonaparte secondo un'ottica privata e di documentare gli intensi rapporti che legarono i Bonaparte a Roma. Le raccolte del museo presentano tre momenti ben distinti:
- il periodo napoleonico vero e proprio, testimoniato da grandi tele e busti dei maggiori artisti dell'epoca, che ritraggono in pose auliche e convenzionali numerosi esponenti della famiglia imperiale;
- il cosiddetto periodo "romano", dalla caduta di napoleone all'ascesa di napoleone III;
- il periodo del secondo impero, con dipinti, sculture, incisioni, mobili, oggetti, tutti riferibili a quel periodo della storia francese dominato dalla figura di napoleone III. L'attuale sistemazione del museo, frutto dei recenti lavori di restauro delle sale, rispecchia nelle linee generali le indicazioni lasciate da Giuseppe Primoli. Gli ambienti conservano in alcune sale i soffitti del settecento a travetti dipinti, mentre i fregi che corrono lungo le pareti delle sale VIII, IX, X risalgono ai primi decenni dell'ottocento, quando il palazzo era passato già in proprietà dei Primoli. I fregi della III e V sala, come indicano il "leone rampante" dei Primoli e "l'aquila" dei Bonaparte, sono successivi al matrimonio di Pietro Primoli con Carlotta Bonaparte, avvenuto nel 1848.

Normali funzionamento

05/12/2022
video sensoriale - Giornata internazionale dei diritti delle persone con disabilità

Il Napoleonico partecipa alla Giornata internazionale dei diritti delle persone con disabilità. Nell'ultimo video-racconto per il pubblico ipo- e non-vedente, ma non solo, il curatore invita il fruitore a prendersi del tempo di qualità per accedere all'opera con i sensi. Protagonista è ancora la scultura, in particolare il busto in bronzo raffigurante Carlotta, detta Lolotte, Bonaparte conservato nella sala X del Museo. L'opera è raccontata in modo approfondito, immersivo e sinestetico con il supporto di musiche, suggestioni uditive e visive e dettagliate descrizioni. Buona fruizione de "I figli di Luciano: Lolotte, una lettura sensoriale".
A cura di Laura Panarese.

Oggi, primo bell'appuntamento con le "Visual thinking strategies" in museo. Grazie ai nostri osservatori accesi, attenti...
01/12/2022

Oggi, primo bell'appuntamento con le "Visual thinking strategies" in museo. Grazie ai nostri osservatori accesi, attenti e dialogici, i ragazzi/e della classe V della Scuola Primaria Monte Calvario.

26-29 novembre 1812: battaglia della Beresina. La Grande Armata di Napoleone e l'esercito imperiale russo si contrappose...
26/11/2022

26-29 novembre 1812: battaglia della Beresina. La Grande Armata di Napoleone e l'esercito imperiale russo si contrapposero fatalmente sul fiume Beresina. Anche se l'esito della battaglia fu parzialmente favorevole per i francesi, questo scontro passò alla storia come uno dei peggiori disastri militari dell’era contemporanea (e simbolo della disfatta della campagna di Russia). L'esercito francese era accerchiato sulle rive del fiume. Furono dunque costruiti due ponti (uno per i fanti, l'altro per i convogli e l'artiglieria) sulle gelide acque del fiume, di fronte al villaggio di Studienka, 15 km a nord. Napoleone ordinò di incendiarli per coprire la ritirata, dopo l'attacco dei Russi. Condannò così a morte migliaia di ritardatari, tra cui numerose donne e bambini, che si gettarono tra le fiamme in un disperato tentativo di salvezza, oltre a quelli morti tra le gelide acque del fiume durante la costruzione dei ponti stessi.

L’opera del Napoleonico in foto è: Manifattura inglese, “Battaglia della Beresina (26-28 novembre 1812)”, seta stampata, 1812-1821 ca..

Oggi, "Ritratti squisiti" in libertà al museo per la Giornata Internazionale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenz...
20/11/2022

Oggi, "Ritratti squisiti" in libertà al museo per la Giornata Internazionale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza | 20 novembre 2022 . Grazie agli altrettanto squisiti partecipanti e... benvenuta Julia!

Un weekend intenso al museo! Domani sera, tre tranches di concerto di chitarra classica per Musei in Musica | 19 novembr...
18/11/2022

Un weekend intenso al museo! Domani sera, tre tranches di concerto di chitarra classica per Musei in Musica | 19 novembre 2022 . Accesso libero fino ad esaurimento posti. Domenica, alle 11.00, laboratorio gratuito per bimbe e bimbi sul ritratto e sul gioco dei "cadaveri squisiti" per la Giornata Internazionale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza | 20 novembre 2022 . Ancora due posti disponibili! Prenotazioni allo 060608. Non mancate!

17 novembre 1796: battaglia del ponte di Arcole. Durante la I Campagna d’Italia, nella cittadina veneta di Arcole, l’ese...
17/11/2022

17 novembre 1796: battaglia del ponte di Arcole. Durante la I Campagna d’Italia, nella cittadina veneta di Arcole, l’esercito francese e l’esercito austriaco vi si scontrarono fatalmente. A seguito di una battaglia durata tre giorni, la vittoria della Francia napoleonica impedì agli austriaci di riconquistare i territori italiani occupati dai francesi nella discesa della pen*sola.
L'opera del Napoleonico in foto è: E. J. H. Vernet, M. Fontana, “Passaggio del ponte d'Arcole”, 1826 (post), litografia.

Sei corde magiche della chitarra classica animeranno il Museo Napoleonico il 19 novembre in occasione di Musei in Musica...
16/11/2022

Sei corde magiche della chitarra classica animeranno il Museo Napoleonico il 19 novembre in occasione di Musei in Musica.
Sono previste tre repliche del concerto, alle 21.30, 22.30 e 23.30.

Il museo sarà aperto eccezionalmente dalle 20.00 alle 2.00, con ingresso gratuito.
Il programma completo è consultabile qui: bit.ly/MUSica22

Liberamente ispirato al gioco surrealista del “cadavre exquis”, domenica 20 novembre alle 11.00 il Museo Napoleonico pro...
15/11/2022

Liberamente ispirato al gioco surrealista del “cadavre exquis”, domenica 20 novembre alle 11.00 il Museo Napoleonico propone un’esperienza ludico-educativa “su misura” davvero unica. I bambini e le bambine potranno, infatti, giocare con le vicissitudini dei personaggi della famiglia, creando situazioni e narrazioni sorprendenti e stranianti, e lo stesso sarà fatto con visi, corpi, abiti dei Bonaparte-Primoli malcapitati…
Per informazioni e prenotazioni: bit.ly/3EakSxv

L’iniziativa è parte del programma di appuntamenti previsti per la Giornata Internazionale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza.

13 novembre 1805: a seguito della campagna di Ulma, che vede gli eserciti francese e bavarese sbaragliare le truppe aust...
13/11/2022

13 novembre 1805: a seguito della campagna di Ulma, che vede gli eserciti francese e bavarese sbaragliare le truppe austriache, la Francia occupa Vienna, pronta a sconfiggere la Terza Coalizione antifrancese. Napoleone da lì sposta lo scontro sulla cittadina di Austerlitz, dove in dicembre viene combattuta la celeberrima battaglia vittoriosa. Segue la pace di Presburgo (odierna Bratislava), un accordo con Francesco I d’Austria che decreta la fine del Sacro Romano Impero.
L'opera del Napoleonico in foto è: G. Beretta, “Presa di Vienna (13 novembre 1805)”, 1844, acquaforte.

Buon venerdì dal Napoleonico! Grazie ai partecipanti alla visita di ieri, i possessori della Mic Card che hanno seguito ...
04/11/2022

Buon venerdì dal Napoleonico! Grazie ai partecipanti alla visita di ieri, i possessori della Mic Card che hanno seguito il curatore nel percorso speciale "Un raro bouquet di tecniche e materiali: la collezione Bonaparte-Primoli". Al prossimo appuntamento!

Il 3 novembre il Museo Napoleonico propone ai possessori della MIC Card una passeggiata nelle sale del museo in compagni...
01/11/2022

Il 3 novembre il Museo Napoleonico propone ai possessori della MIC Card una passeggiata nelle sale del museo in compagnia del curatore. Ci si soffermerà sulle tecniche e i materiali della collezione Bonaparte-Primoli: bit.ly/3SAukPS

27 ottobre 1806: Napoleone entra a Berlino. Dopo la grande vittoria di Jena continuò l’offensiva francese contro l’eserc...
27/10/2022

27 ottobre 1806: Napoleone entra a Berlino. Dopo la grande vittoria di Jena continuò l’offensiva francese contro l’esercito prussiano. Grazie ai successi ottenuti, Napoleone potè entrare trionfante nella città tedesca e occupare con le sue truppe buona parte della Prussia. Egli si trovò in breve tempo a gestire gli equilibri diplomatici in Germania. La Sassonia accettò l'11 dicembre di aderire alla Confederazione del Reno, diventando così un regno. Gli altri Principi della Germania centrale accettarono semplicemente la resa. Il 21 novembre fu emesso il Decreto di Berlino, in risposta al blocco portuale, da Brest all’Elba, della Royal Navy: veniva così dichiarata una vera guerra economica e commerciale agli inglesi, esclusi dai traffici europei. In realtà, più in prospettiva, questo sistema continentale portò alla rovina economica della Francia e dei suoi Stati satelliti, dal momento che la Gran Bretagna controllava le rotte di tutto l’emisfero occidentale.

L’opera del Napoleonico in foto è: Ambito italiano, “Napoleone Bonaparte trionfante a Berlino”, 1810, penna e inchiostro su carta.

20 ottobre 1780: nasce Paolina. Sorella minore di Napoleone, la più amata delle tre, Maria Paola Bonaparte nacque ad Aja...
20/10/2022

20 ottobre 1780: nasce Paolina. Sorella minore di Napoleone, la più amata delle tre, Maria Paola Bonaparte nacque ad Ajaccio, in Corsica. Frivola, irrequieta, si annoiava se le si parlava di arte, storia o politica; per attirare la sua attenzione bisognava parlare di feste, vestiti, gioielli… Per placare il suo spirito indomito, Napoleone la diede in sposa ad un suo fedele generale, Leclerc, che purtroppo morì precocemente nel 1802 di una malattia tropicale contratta a Santo Domingo. Non rispettando l'anno di vedovanza, Paolina sposò subito un principe romano, Camillo Borghese. Sebbene il matrimonio non decollasse, Camillo convocò l’artista più illustre, Antonio Canova, per realizzare la celeberrima scultura di “Paolina come Venere Vincitrice”. La donna non si adattò mai alla vita romana e chiedeva continuamente al fratello di poter tornare a Parigi. Il permesso le venne concesso eccezionalmente per far rientrare la salma del suo unico figlio, Dermide, nato dal primo matrimonio. Fu sempre infedele a Camillo che, alla fine, la abbandonò, riconciliandosi con lei solo sul finire della sua vita. Di lei Indro Montanelli scrisse: “L’unica Bonaparte che preferiva l’amore al potere e lo faceva con tutti, qualche volta anche con il marito”.

L’opera del Napoleonico in foto è di: P. Marchetti (da Bosio), “Paolina Bonaparte Borghese”, bronzo, I metà 1800.

Con il post di oggi si conclude la rubrica “L’altra faccia del potere”, sperando vi sia piaciuta. Non potevamo non salut...
17/10/2022

Con il post di oggi si conclude la rubrica “L’altra faccia del potere”, sperando vi sia piaciuta. Non potevamo non salutarci con il Conte Giuseppe Primoli, il padrone di casa. Dobbiamo ringraziare lui se oggi possiamo ammirarne la casa e la collezione negli ambienti del Museo Napoleonico (e della Fondazione Primoli), dal 1927. Pronipote di Napoleone, doppiamente Bonaparte perché discendente da un matrimonio tra cugini, figlio di Carlotta Bonaparte e del conte Pietro Primoli, Giuseppe era un raffinato collezionista, fotografo, scrittore, ospite ed intellettuale. Lui e suo fratello Luigi cominciarono presto a raccogliere e preservare le opere, ma ancor più le choses, gli oggetti comuni, appartenuti alla famiglia Bonaparte, al fine di conservare e trasmettere il senso di intimità, e grandiosità al contempo, delle memorie e della storia familiare. Ecco i tre fratelli Primoli…
In foto, l’opera del Napoleonico è: P.-F.-E. Giraud, “Caricatura dei fratelli Primoli” (dettaglio), 1864, disegno su carta.

14 ottobre 1806: battaglia di Jena. La Grande Armata francese e l’esercito prussiano si scontrano. In agosto era stata i...
14/10/2022

14 ottobre 1806: battaglia di Jena. La Grande Armata francese e l’esercito prussiano si scontrano. In agosto era stata istituita la quarta coalizione antifrancese per contrastare la Francia imperiale di Napoleone ed i suoi Stati satelliti. A Jena si concretizzò una delle più grandi vittorie militari di Napoleone. L’imperatore dimostrò grande abilità strategica durante la rapida manovra offensiva. L'assalto generale della Grande Armata ebbe inizio alle 12.30. Dopo un massiccio attacco dei cannoni della prima linea di artiglieria, la fanteria francese attaccò in maniera corale e sistematica. Dopo la battaglia, il Regno di Prussia fu invaso, e crollò.
L’opera del Napoleonico in foto è: E. J. H. Vernet, Manifattura Ginori di Doccia-Ditta Richard Ginori, “Napoleone alla battaglia di Jena”, fine XIX sec., piatto in porcellana dura policroma.

E torniamo a Bac, illustratore attento e vivace dei vezzi, delle mode e della mondanità del Secondo Impero. La capitale ...
10/10/2022

E torniamo a Bac, illustratore attento e vivace dei vezzi, delle mode e della mondanità del Secondo Impero. La capitale francese, che contava ormai un milione di abitanti, era l’immagine stessa della modernità, con la sua rete di trasporti, l’illuminazione a gas e quella elettrica in arrivo, i grandi magazzini e l’abbondanza di teatri e luoghi di ritrovo pubblici. Grazie a Napoleone III ed al barone Haussmann, Parigi si riempì di edifici di prestigio: Charles Garnier costruì in stile eclettico l’Opéra; Gabriel Davioud realizzò sulla place du Châtelet due teatri gemelli, il Théâtre du Châtelet e il Théâtre de la Ville. Il teatro divenne uno dei luoghi più frequentati dall’alta e media borghesia, occasione unica per sfoggiare abiti e fare conversazione con gli esponenti più illustri della società. Molti si ritrovavano anche sulle lunghe e alberate promenades, o ancora ai numerosi balli di corte, dove spesso si sfidavano le convenzioni e ci si abbandonava più liberamente alle proprie fantasie.
In foto, le opere del Napoleonico sono: F. Bac, “Coppia alla festa da ballo del 15 agosto a Fontainebleau (1867)” (dettaglio), 1894-1903, acquerello su carta; F. Bac, “Personaggi a passeggio sugli Champs Elysées (1866)” (dettaglio), 1894-1903, acquerello su carta; F. Bac, “Coppia a passeggio al Bois de Boulogne (1862)” (dettaglio), 1894-1903, acquerello su carta; F. Bac, “Coppia in lettura sulle rovine di Pierrefond (1854), 1894-1903” (dettaglio), acquerello su carta.

09/10/2022
[email protected]. Diversi ma uguali - Giornata delle famiglie al Museo - Museo Napoleonico

Buona domenica e buon Famu 2022!
Oggi vi invitiamo a fermarvi, a prendervi del tempo, da soli, o in compagnia, per conoscere coi sensi accesi il nostro dipinto "Ritratto di Zenaide e Carlotta Bonaparte", di Jacques Louis David. Il video-racconto è il penultimo della serie pensata per il pubblico non e ipo-vedente, ma questo tipo di fruizione, lenta, attenta, pensiamo possa essere efficace e far bene a chiunque. Provare per credere. Musiche, suggestioni uditive e visive e descrizioni dettagliate si propongono di raccontare il quadro in modo immersivo e sinestetico: un'incursione nella miglior Pittura dell'Ottocento francese, nella storia familiare dei Bonaparte e nel microcosmo emozionale rappresentato dalle due giovani e malinconiche sorelle esuli.
Buona esperienza!

8 ottobre 1815: Gioacchino Murat sbarca a Pizzo Calabro. Il celebre marito di Carolina Bonaparte, cognato di Napoleone, ...
08/10/2022

8 ottobre 1815: Gioacchino Murat sbarca a Pizzo Calabro. Il celebre marito di Carolina Bonaparte, cognato di Napoleone, governò il Regno di Napoli dal 1808 al 1815. Quando seppe della disfatta napoleonica a Waterloo, organizzò da Ajaccio una spedizione per riprendersi il trono, credendo che l'intero Paese sarebbe insorto contro Re Ferdinando IV di Borbone. Ma si sbagliava. "Non rinuncerò al mio Regno […] Basterà che mi faccia vedere per vincere. […] Alla peggio morirò da Re”. Queste le parole che gli furono attribuite. Indossando una magnifica uniforme ed un cappello piumato con fibbia di diamanti, volendo dapprima sbarcare dalle parti di Salerno, fu dirottato in Calabria da una tempesta. Sbarcò l'8 ottobre nel porticciolo di Pizzo. Intercettato dalla gendarmeria borbonica, fu arrestato e fatto rinchiudere nelle carceri. Il 13 ottobre fu giudicato da una corte marziale di ufficiali colpevole di incitamento alla guerra civile e di attacco armato contro il legittimo sovrano. Morì fucilato.
L’opera del Napoleonico in foto è: Manifattura francese, “Joachim Murat”, 1810-1815 (circa), cammeo in argento, onice, pasta vitrea. Sul verso dell’oggetto è conservata, protetta da un vetro, una ciocca di capelli di Murat. Questo ne fa un gioiello 'sentimentale'.

Il Museo Napoleonico partecipa a F@Mu 2022. Diversi ma uguali -  Giornata delle Famiglie al Museo, domenica 9 ottobre, c...
04/10/2022

Il Museo Napoleonico partecipa a [email protected] 2022. Diversi ma uguali - Giornata delle Famiglie al Museo, domenica 9 ottobre, con un video-racconto sensoriale. L'esperienza è parte di una serie pensata per il pubblico non e ipo-vedente, ma non solo!
Il curatore museale invita il pubblico a fermarsi, a concedersi del tempo di qualità e accedere all'opera con i sensi. Protagonista torna la pittura, con il "Ritratto di Zenaide e Carlotta Bonaparte" di Jacques Louis David, conservato nella sala IX del Museo Napoleonico. A cura di Laura Panarese.
Info: bit.ly/3fEEKAx

Continua la carrellata sulle immagini della mondanità Secondo Impero, catturate dall’occhio partecipe e distaccato al co...
03/10/2022

Continua la carrellata sulle immagini della mondanità Secondo Impero, catturate dall’occhio partecipe e distaccato al contempo di Ferdinand Bac (1859-1952), pittore, illustratore, caricaturista e scrittore austriaco naturalizzato francese, nipote illegittimo di Girolamo Bonaparte. Alle Tuileries l’entourage di Napoleone III era solita organizzare grandi eventi danzanti, balli e gran galà per la gloria del potere imperiale. In particolare, tra gennaio e maggio vi si svolgevano molti balli, spesso a tema, e venivano coinvolti numerosi ospiti, dai rappresentanti dell’alta aristocrazia parigina, a sovrani e diplomatici stranieri, e non solo. Il cerimoniale prevedeva un’etichetta e un abbigliamento consono alla moda dettata dall’Imperatrice Eugenia: crinolina e corsetto per le dame, giacche di taglio alla redingote per gli uomini. In foto, le opere del Napoleonico sono:
F. Bac, "Al ballo delle Tuileries (1867)"; "Coppia alla festa nel giardino delle Tuileries (1867)" (dettaglio) , 1894-1903, acquerello su carta; F. Bac, "La Principessa di Assia Darmstadt al ballo delle Tuileries (1867)" (dettaglio), 1894-1903, acquerello su carta; F. Bac, "Ingresso al ballo del Presidente del Corpo Legislativo (1867)" (dettaglio), 1894-1903, acquerello su carta.

La Repubblica Romana del 1797, sorta sulla scia della Rivoluzione francese, fu foriera di grandi cambiamenti e sconvolgi...
29/09/2022

La Repubblica Romana del 1797, sorta sulla scia della Rivoluzione francese, fu foriera di grandi cambiamenti e sconvolgimenti socio-politici. Il papa Pio VI fu prima arrestato e poi costretto a rifugiarsi nella fortezza di Gaeta. Molti cittadini furono disarmati e arrestati. Venne posta una severissima vigilanza su tutta la città. La Repubblica però ebbe vita breve: dopo 18 mesi cadde per mano delle truppe napoletane. Contemporaneamente, cadeva infatti la Repubblica Napoletana, effimera sorella della Romana. Il suo declino non potè non ripercuotersi su Roma stessa: il 29 settembre 1799, le truppe napoletane di Ferdinando IV entrarono trionfanti a Roma da Porta San Giovanni, ristabilendo il potere temporale del pontefice.
L’opera del Napoleonico in foto è: J. B. Wicar, “Stemma della Legazione della Repubblica Francese a Roma”, 1794, grafite e inchiostro acquerellato su carta colorata.

All’interno della strategia “promozionale” dell’Imperatore Napoleone III, un ruolo di primo piano ebbero le feste da bal...
26/09/2022

All’interno della strategia “promozionale” dell’Imperatore Napoleone III, un ruolo di primo piano ebbero le feste da ballo: il termine fête impériale divenne praticamente sinonimo di “Secondo Impero”. I giornali facevano la cronaca dei ricevimenti di corte: niente appassionava i lettori quanto le notizie riguardanti la mondanità a corte. Alle Tuileries erano otto, tra “grandi” e “piccoli”, i balli che si succedevano da gennaio a maggio: i “grandi” contavano dai 3000 ai 4000 partecipanti e richiedevano l’abito di gala per le donne ed il “grand habit” o alta uniforme per gli uomini. Gli invitati entravano dal grande scalone del Padiglione centrale delle Tuileries per spostarsi poi nell’immensa Sala dei Marescialli dove, accompagnato dalla marcia solenne, l’imperatore faceva il suo ingresso dando il braccio all’imperatrice: erano solitamente loro ad aprire le danze con una quadriglia assieme agli ospiti d’onore. Alle undici si serviva il buffet nella Galleria di Diana, e poco dopo la mezzanotte i sovrani si ritiravano nei loro appartamenti, mentre gli invitati continuavano spesso le danze fino all’alba. I “piccoli” balli erano molto più ristretti, ma ugualmente regolati da una rigida etichetta: l’imperatrice Eugenia, ogni lunedì, aveva l’abitudine di ricevere gli ospiti nei suoi appartamenti e utilizzare il Salone blu per le danze.
In foto, le opere del Napoleonico sono: F. Bac, “La contessa de Rayneval, dama d'onore dell'imperatrice Eugenia (1859)” (dettaglio), 1894-1903, acquerello su carta; F. Bac, “Madame Manara a un ricevimento della principessa Mathilde Bonaparte (1859)”, 1894-1903, acquerello su carta; F. Bac, “La principessa Troubetzkoy al thè dell'Imperatrice Eugenia (1867)” (dettaglio), 1894-1903, acquerello su carta.

Il 25 settembre 1808 Carolina Bonaparte fece il suo ingresso trionfale nella città partenopea, ottenuta con il marito Gi...
25/09/2022

Il 25 settembre 1808 Carolina Bonaparte fece il suo ingresso trionfale nella città partenopea, ottenuta con il marito Gioacchino Murat la corona del Regno di Napoli il 15 luglio. Ambiziosa, intelligente e caparbia, la donna non tardò a prendere il sopravvento sul marito e a farsi valere con il fratello Napoleone. Carolina volle la decorazione e il riallestimento di Palazzo Reale; finanziò gli scavi archeologici di Pompei; fondò il convitto femminile dei “Miracoli”, ispirandosi all’ “Istituto Elisa” realizzato dalla sorella in Toscana. Prese anche decisioni importanti in campo economico, dando nuova linfa in particolare al settore manifatturiero. Fece rinnovare le dotazioni tecniche delle fabbriche, in primis quella della seta. Incentivò anche la filatura del cotone e le fabbriche di corallo.
L’opera del Napoleonico in foto è: P. J. Poulard, “Carolina Bonaparte Murat”, 1809-1814, porcellana biscuit.

Indirizzo

Piazza Di Ponte Umberto I, 1
Rome
00186

Orario di apertura

Martedì 10:00 - 18:00
Mercoledì 10:00 - 18:00
Giovedì 10:00 - 18:00
Venerdì 10:00 - 18:00
Sabato 10:00 - 18:00
Domenica 10:00 - 18:00

Telefono

060608

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Per una matinee dark, tra musica, arte e letteratura... Non mancate!
“Napoleone noir”: un evento matinée gratuito chiude gli appuntamenti del bicentenario della morte di Napoleone nell'ambito della mostra "Napoleone ultimo atto. L’esilio, la morte, la memoria" e commemora, come ogni anno, la ricorrenza del 5 maggio.
Domenica 8 maggio, dalle 11.30 alle 12.30, nella Sala Impero del Museo Napoleonico avrà luogo il “finissage” che prevede un intenso reading letterario e la brillante esecuzione di brani musicali d'epoca, scelti, adattati e rielaborati in chiave gothic-dark.
L’attore e doppiatore Ennio Coltorti animerà opere scelte sulla morte di Napoleone, sulla sua leggenda più oscura, sull'evoluzione nera del suo mito; a fare da avvolgente contrappunto alle letture sarà la musica della violoncellista Giovanna Famulari, con brevi frammenti sonori d'epoca rielaborati in chiave personale; il tutto sullo sfondo delle immagini delle più oscure opere della mostra.
Coltorti riporterà in vita, con potenti spunti memorialistici e letterari, il Bonaparte che non è più, e la sua iconografia più nera: dai freddi resoconti medici di Antonmarchi, al sacro ossequio di Marchand, dalla cupezza di P.B. Shelley alle immaginifiche visioni di de Lamartine, dalla potente penna di Chateubriand e Hugo all'insospettabile lirismo gotico di Coquereau prete delle ceneri. Il violoncello della Famulari evocherà e contaminerà Mozart, Saint-Saëns, Paganini, Tchaikovsky, Cherubini con inserti contemporanei. A cura di Laura Panarese.

Tutte le info: bit.ly/NapoleoneNoir

💫Che ne dite di un "viaggio" più particolare del solito? Andiamo al Museo Napoleonico, un raro esempio di Casa Museo che racconta, stanza dopo stanza, Napoleone e la sua famiglia con una straordinaria collezione di oggetti d’arte decorativa: miniature, gioielli, porcellane, bronzi, ritratti su cera, la cui importanza è riconosciuta a livello internazionale.

💫 What about a more special than ever "trip"? Let's go to the Napoleonic Museum, a rare example of House Museum that tells Napoleon and his family's story room after room thorugh an extraordinary collection of decorative art objects: miniatures, jewelry, porcelain, bronzes, portraits on wax, whose importance is recognized internationally.

📸 Museo Napoleonico
Turismo Roma


𝐇𝐚𝐢 𝐦𝐚𝐢 𝐯𝐢𝐬𝐢𝐭𝐚𝐭𝐨 𝐢𝐥 𝐛𝐞𝐥𝐥𝐢𝐬𝐬𝐢𝐦𝐨 𝐌𝐮𝐬𝐞𝐨 𝐍𝐚𝐩𝐨𝐥𝐞𝐨𝐧𝐢𝐜𝐨 𝐢𝐧 𝐏𝐢𝐚𝐳𝐳𝐚 𝐝𝐢 𝐏𝐨𝐧𝐭𝐞 𝐔𝐦𝐛𝐞𝐫𝐭𝐨 𝐈? 😍👇
Nel 1927, Giuseppe Primoli, figlio del conte Pietro Primoli e della principessa Carlotta Bonaparte, donò alla città di Roma la sua raccolta di opere d'arte, cimeli napoleonici, memorie familiari, insieme agli ambienti al pianterreno del suo palazzo che ancora oggi la contengono.
La collezione nacque dalla volontà di raccontare la storia della famiglia Bonaparte secondo un'ottica privata e di documentarne gli intensi rapporti che la legarono a .

Le raccolte del museo presentano tre momenti ben distinti: il periodo napoleonico vero e proprio; il cosiddetto periodo "romano", dalla caduta di Napoleone all'ascesa di Napoleone III; il periodo del secondo impero.

Il Museo Napoleonico offre una nuova e diversa chiave di lettura delle vicende storiche, che sposta l’attenzione dall’imperatore all’uomo, con le sue passioni e le sue debolezze, ripercorrendone la storia familiare non per mezzo della ritrattistica ufficiale, ma attraverso quella privata che racconta feste, matrimoni e battesimi.

Il museo fa parte del complesso dei Musei in Comune Roma e l'ingresso è gratuito. Non perdetelo! 😍

(Foto: Mauro Orrico)

Splendido concerto di Alessandro Crescimbeni nella meravigliosa cornice del Museo Napoleonico. Con lui Giuseppe Megna e Rosalba Lapresentazione, altrettanto brillanti protagonisti dell'evento.

Grazie per le foto a Diana Montini.

Zètema Progetto Cultura s.r.l. Musei in Comune Roma Università Roma Tre

Pasqua e pasquetta nel Sistema Musei di Roma Capitale: un’occasione per riappropriarsi della bellezza, e ritrovarsi partecipando agli eventi dal vivo, tutti incentrati sul tema della pace.
𝐑𝐢𝐯𝐢𝐯𝐞𝐭𝐞 𝐜𝐨𝐧 𝐧𝐨𝐢 𝐚𝐥𝐜𝐮𝐧𝐢 𝐝𝐞𝐢 𝐦𝐨𝐦𝐞𝐧𝐭𝐢 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐨 𝐬𝐜𝐨𝐫𝐬𝐨 𝐰𝐞𝐞𝐤𝐞𝐧𝐝 𝐢𝐧 𝐪𝐮𝐞𝐬𝐭𝐚 𝐠𝐚𝐥𝐥𝐞𝐫𝐲!

Gli appuntamenti parte del programma di si sono svolti al Museo Carlo Bilotti, Museo Pietro Canonica, Museo Napoleonico, Museo Barracco, Museo della Repubblica Romana e della memoria garibaldina e Musei di Villa Torlonia, e sono stati realizzati in collaborazione con Roma Tre Orchestra, Teatro Argentina - Teatro di Roma, Casa del Jazz e Auditorium Parco della Musica - Roma.
IN HOC SIGNO VINCES".
Tra aprile e novembre 1808 Luciano Bonaparte e la moglie Alexandrine de Bleschamp soggiornano a Firenze. Nella città toscana la coppia visita l’atelier del pittore François-Xavier Fabre e posa per lui. Sono oggi noti almeno sei ritratti di Luciano e tre di Alexandrine a mezzo busto o a mezza figura ricavati da quelle sedute.

Con oggi vi portiamo dentro uno di questi ritratti, l’olio su tela del 1808 “Luciano Bonaparte a Villa Rufinella” custodito al Museo Napoleonico.
Celebriamo la Giornata Internazionale delle Donne con un omaggio all’imperatrice Joséphine raccontandovi nel dettaglio un suo ritratto a grandezza naturale eseguito da Robert Lefèvre (Bayeux 1756 - Parigi 1830) del 1806. Il dipinto è una replica autografa del ritratto conservato alla Rathaus di Aachen, da cui l’esemplare del Museo Napoleonico si differenzia per l’assenza della corona imperiale sul cuscino di velluto rosso e per la definizione generica dello sfondo paesaggistico.
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