29/04/2023
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Dal 1995 dipinge come autodidatta cimentandosi prima su lavori figurativi e poi astratti.
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BIOGRAFIA ESTESA
Maria Elisa Loletti insegnante, formatrice montessoriana e pittrice, ha sempre cercato non soltanto di conciliare professioni diverse, ma anche di far confluire la passione per la pittura nell'educazione dei bambini, regalando un ulteriore impulso creativo ed estetico ai suoi piccoli allievi.
L'amore per l'arte infatti, ha sempre avuto un ruolo importante nella sua vita e nella sua professione.
Accostatasi alla pittura come autodidatta, sfogliando libri d’arte e di tecnica pittorica e seguendo qualche corso online, spinta dalla curiosità nel 1995, ha iniziato a sperimentare tecniche e cromatismi. Predilige utilizzare colori acrilici, ad olio e tecniche miste, anche un po' materiche e i supporti che preferisce sono tele, cartoni telati, tavole di legno.
Ha iniziato dipingendo angoli del suo tanto amato giardino, paesaggi che incontrava durante passeggiate, scorci che la colpivano in modo particolare. Con il passare del tempo però, si è resa conto che questi dipinti figurativi sempre più si distaccavano dal paesaggio esterno, oggettivo e tangibile che appariva ai suoi occhi, perché sempre più mediati da un paesaggio interiore, nascosto e mutevole.
Approda quindi ad una pittura più astratta, capace di dar voce alla geografia della sua anima.
A partire da questo momento è iniziato il periodo che Maria Elisa Loletti ha chiamato “Metamorfosi”, fase cui appartengono opere quali Oppressione, Euforia, Leggerezza, Vortice emozionale, Solitudine, Sinuosità, La porta dei sogni.
La pittura diventa per l'artista un modo di comunicare solitudini, ansie e ricordi al di là del linguaggio. Un modo di convogliare emozioni su di una tela bianca.
Successivamente a questa prima fase di astrattismo, a distanza di alcuni anni, ne è seguita un'altra, caratterizzata da linee e forme geometriche che, associate e materializzate in uno slang personale, permettono all'artista di rappresentare paesaggi altri dell'anima, insondati.
A questo nuovo periodo appartengono le opere: Equilibri precari, Geometrie infinite, Metafisicamente uomo, Metafisicamente donna, Geometrie concentriche, Concetti geometrici.
In seguito, queste linee e forme geometriche, uniti ai cromatismi forti e contrastanti che le contraddistinguono, ammorbidiscono le forme e lasciano spazio a tonalità più tenui, dando vita ad immagini che le permettono di esprimere un'ulteriore, personale percezione del mondo.
Nell'ultimo periodo l’artista si accinge a rappresentare mondi idilliaci, paesaggi fantasiosi, dove fiumi, sorgenti di vita e di prosperità, scorrono lenti, dove ponti permettono all'acqua di scorrere e gorgogliare cantando, e dove la casa appare come fulcro di stabilità e di serenità.
Con queste opere Maria Elisa Loletti prosegue il suo cammino oltre la realtà, ricercando spazi ignoti, dimore di luci e di ombre: un viaggio dentro l’anima alla ricerca di se stessa.
ESPOSIZIONI E PREMI
2019 - collettiva - Torino, Galleria Accorsi
2019 - collettiva - Venezia, Galleria Accorsi
2019 - collettiva - Milano, Galleria Accorsi
2019 - presente nel catalogo Annuaris Internazionale d’Arte Contemporanea Mondadori
2019 - collettiva - Biennale Barcellona - Galleria Effetto Arte
2019 - Premio Eccellenza Europea delle Arti (Paolo Levi - Effetto Arte)
2018 - collettiva - Miami meets Milano
2018 - presente nel catalogo Miami meets Milano (Mondadori)
2018 - collettiva - Mantova, Museo Gallenga
2018 - collettiva - Spoleto, Palazzo Leti Sansi
2018 - Premio Modigliani (International Art Prize)
2018 - presente nel catalogo Spoleto Arte incontra Venezia
2018 - presente nel catalogo Premio Modigliani
2018 - collettiva - Parma, Galleria Effetto Arte
2018 - collettiva - Venezia, Palazzo San Teodoro
2018 - personale - Marsciano, Museo Dinamico delle Terrecotte
2016 - personale - Perugia, Centro Internazionale Montessori
2015 - presente sul Catalogo Expo dell'Arte Italiana
2014 - presente sul Catalogo OverArt
2013 - personale - Venezia, Galleria Bonan
2013 - personale Bassano Del Grappa, Galleria Bonan
2013 - collettiva - Massa Carrara, Galleria Monteforte
2013 - collettiva - Viterbo, Itinerart-Cultura in collaborazione con Ad-Art
2012 - presente sul Catalogo dell'Arte Moderna Mondadori
2012 - collettiva - Parma, Artistinmostra
2012 - personale - Ponte S.Giovanni (Perugia)
2011 - personale - Mantignana (Perugia)
2010 - personale - S.Egidio (Perugia)
CRITICHE
Le opere di Maria Elisa Loletti, mi hanno davvero sorpreso per costruzione architettonica, senso e spessore del colore (che a tratti pare mormorare), esito finale ben oltre la pura ricerca della geometria. Pare un cammino che parte da Kandinskij e vada oltre. Sottolineo pure la varietà dei temi, la creatività veramente sbrigliata e l’armonia che riesce a raggiungere.
Il fatto che sia partita da basi realiste ora tramontate e pure da un periodo fauve, di colori accesi va benissimo, visto che la ricerca non si può arrestare e se lo fa diviene lettera morta. Evidentemente è un artista a tutto tondo che sa quel che vuole esprimere in un dato momento della sua esistenza estetica. Il pittore, gli autori in genere raggiungono la validità della percezione del mondo e sono autentici solo quando narrano se stessi, la presa di coscienza di quanto li circonda, il passato, le memorie, il tempo presente. Nel suo caso ordine, essenzialità, rigore, trasformazione del visibile in simboli.Complimenti sinceri.
Mimmo Coletti
Le opere della brava artista Maria Elisa Loletti sono dipinti sublimi che non resistono al richiamo della avanguardie e della modernità, seppure chiaramente affrontati in modo personale ed unico.
Dino Marasà
Muove dal lirismo di Kandinskij, affacciandosi poi e strutturando i suoi lavori sull'astrattismo geometrico di Piet Mondrian, Maria Elisa Loletti.
Riadattando le espressioni di due stili cronologicamente vicini e rielaborandole nel proprio personale sentire, l'artista si concentra sullo studio del colore e delle linee.
Ne è una perfetta dimostrazione di The Door of Dreams, in cui la presenza umana spalanca una nuova dimensione, più intimistica, capace di unire più realtà.
Vittorio Sgarbi, Josè Dalì.
Maria Elisa Loletti parte dall'arte di Piet Mondrian e, con colori vivaci, si lascia alle spalle il freddo geometrico, dissipato dalle sfumature e dalla presenza umana.
Lo spazio strutturato dell'anima si tinge di tonalità luminose, stese con ampie pennellate che tracciano un percorso.
La strada si apre verso un equilibrio onirico che viene costruito a tasselli, tanti quanti sono i passi compiuti per esplorare se stessi.
Vittorio Sgarbi, Josè Dalì, Salvo Nugnes
La sua partecipazione è prova dell'indiscusso valore del suo lavoro nel panorama artistico internazionale.
L'impegno profuso e la capacità di andare oltre i canoni del comune pensare, hanno contribuito a creare nuove esperienze creative e a catalizzare un cambiamento positivo in Europa e nel mondo.
Paolo Levi
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Casa
Home
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Lo scorrere del tempo
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Fiori acquatici
Water flowers
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MEL IN MOSTRA
“Spoleto Arte Incontra Venezia”
Presentata da Vittorio Sgarbi
Forze nel cosmo
Forces in the cosmos
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BIOGRAFIA ESTESA
Maria Elisa Loletti insegnante, formatrice montessoriana e pittrice, ha sempre cercato non soltanto di conciliare professioni diverse, ma anche di far confluire la passione per la pittura nell'educazione dei bambini, regalando un ulteriore impulso creativo ed estetico ai suoi piccoli allievi.
L'amore per l'arte infatti, ha sempre avuto un ruolo importante nella sua vita e nella sua professione.
Accostatasi alla pittura come autodidatta, sfogliando libri d’arte e di tecnica pittorica e seguendo qualche corso online, spinta dalla curiosità nel 1995, ha iniziato a sperimentare tecniche e cromatismi. Predilige utilizzare colori acrilici, ad olio e tecniche miste, anche un po' materiche e i supporti che preferisce sono tele, cartoni telati, tavole di legno.
Ha iniziato dipingendo angoli del suo tanto amato giardino, paesaggi che incontrava durante passeggiate, scorci che la colpivano in modo particolare. Con il passare del tempo però, si è resa conto che questi dipinti figurativi sempre più si distaccavano dal paesaggio esterno, oggettivo e tangibile che appariva ai suoi occhi, perché sempre più mediati da un paesaggio interiore, nascosto e mutevole.
Approda quindi ad una pittura più astratta, capace di dar voce alla geografia della sua anima.
A partire da questo momento è iniziato il periodo che Maria Elisa Loletti ha chiamato “Metamorfosi”, fase cui appartengono opere quali Oppressione, Euforia, Leggerezza, Vortice emozionale, Solitudine, Sinuosità, La porta dei sogni.
La pittura diventa per l'artista un modo di comunicare solitudini, ansie e ricordi al di là del linguaggio. Un modo di convogliare emozioni su di una tela bianca.
Successivamente a questa prima fase di astrattismo, a distanza di alcuni anni, ne è seguita un'altra, caratterizzata da linee e forme geometriche che, associate e materializzate in uno slang personale, permettono all'artista di rappresentare paesaggi altri dell'anima, insondati.
A questo nuovo periodo appartengono le opere: Equilibri precari, Geometrie infinite, Metafisicamente uomo, Metafisicamente donna, Geometrie concentriche, Concetti geometrici.
In seguito, queste linee e forme geometriche, uniti ai cromatismi forti e contrastanti che le contraddistinguono, ammorbidiscono le forme e lasciano spazio a tonalità più tenui, dando vita ad immagini che le permettono di esprimere un'ulteriore, personale percezione del mondo.
Nell'ultimo periodo l’artista si accinge a rappresentare mondi idilliaci, paesaggi fantasiosi, dove fiumi, sorgenti di vita e di prosperità, scorrono lenti, dove ponti permettono all'acqua di scorrere e gorgogliare cantando, e dove la casa appare come fulcro di stabilità e di serenità.
Con queste opere Maria Elisa Loletti prosegue il suo cammino oltre la realtà, ricercando spazi ignoti, dimore di luci e di ombre: un viaggio dentro l’anima alla ricerca di se stessa.
ESPOSIZIONI E PREMI
2019 - collettiva - Torino, Galleria Accorsi
2019 - collettiva - Venezia, Galleria Accorsi
2019 - collettiva - Milano, Galleria Accorsi
2019 - presente nel catalogo Annuaris Internazionale d’Arte Contemporanea Mondadori
2019 - collettiva - Biennale Barcellona - Galleria Effetto Arte
2019 - Premio Eccellenza Europea delle Arti (Paolo Levi - Effetto Arte)
2018 - collettiva - Miami meets Milano
2018 - presente nel catalogo Miami meets Milano (Mondadori)
2018 - collettiva - Mantova, Museo Gallenga
2018 - collettiva - Spoleto, Palazzo Leti Sansi
2018 - Premio Modigliani (International Art Prize)
2018 - presente nel catalogo Spoleto Arte incontra Venezia
2018 - presente nel catalogo Premio Modigliani
2018 - collettiva - Parma, Galleria Effetto Arte
2018 - collettiva - Venezia, Palazzo San Teodoro
2018 - personale - Marsciano, Museo Dinamico delle Terrecotte
2016 - personale - Perugia, Centro Internazionale Montessori
2015 - presente sul Catalogo Expo dell'Arte Italiana
2014 - presente sul Catalogo OverArt
2013 - personale - Venezia, Galleria Bonan
2013 - personale Bassano Del Grappa, Galleria Bonan
2013 - collettiva - Massa Carrara, Galleria Monteforte
2013 - collettiva - Viterbo, Itinerart-Cultura in collaborazione con Ad-Art
2012 - presente sul Catalogo dell'Arte Moderna Mondadori
2012 - collettiva - Parma, Artistinmostra
2012 - personale - Ponte S.Giovanni (Perugia)
2011 - personale - Mantignana (Perugia)
2010 - personale - S.Egidio (Perugia)
CRITICHE
Le opere di Maria Elisa Loletti, mi hanno davvero sorpreso per costruzione architettonica, senso e spessore del colore (che a tratti pare mormorare), esito finale ben oltre la pura ricerca della geometria. Pare un cammino che parte da Kandinskij e vada oltre. Sottolineo pure la varietà dei temi, la creatività veramente sbrigliata e l’armonia che riesce a raggiungere.
Il fatto che sia partita da basi realiste ora tramontate e pure da un periodo fauve, di colori accesi va benissimo, visto che la ricerca non si può arrestare e se lo fa diviene lettera morta. Evidentemente è un artista a tutto tondo che sa quel che vuole esprimere in un dato momento della sua esistenza estetica. Il pittore, gli autori in genere raggiungono la validità della percezione del mondo e sono autentici solo quando narrano se stessi, la presa di coscienza di quanto li circonda, il passato, le memorie, il tempo presente. Nel suo caso ordine, essenzialità, rigore, trasformazione del visibile in simboli.Complimenti sinceri.
Mimmo Coletti
Le opere della brava artista Maria Elisa Loletti sono dipinti sublimi che non resistono al richiamo della avanguardie e della modernità, seppure chiaramente affrontati in modo personale ed unico.
Dino Marasà
Muove dal lirismo di Kandinskij, affacciandosi poi e strutturando i suoi lavori sull'astrattismo geometrico di Piet Mondrian, Maria Elisa Loletti.
Riadattando le espressioni di due stili cronologicamente vicini e rielaborandole nel proprio personale sentire, l'artista si concentra sullo studio del colore e delle linee.
Ne è una perfetta dimostrazione di The Door of Dreams, in cui la presenza umana spalanca una nuova dimensione, più intimistica, capace di unire più realtà.
Vittorio Sgarbi, Josè Dalì.
Maria Elisa Loletti parte dall'arte di Piet Mondrian e, con colori vivaci, si lascia alle spalle il freddo geometrico, dissipato dalle sfumature e dalla presenza umana.
Lo spazio strutturato dell'anima si tinge di tonalità luminose, stese con ampie pennellate che tracciano un percorso.
La strada si apre verso un equilibrio onirico che viene costruito a tasselli, tanti quanti sono i passi compiuti per esplorare se stessi.
Vittorio Sgarbi, Josè Dalì, Salvo Nugnes
La sua partecipazione è prova dell'indiscusso valore del suo lavoro nel panorama artistico internazionale.
L'impegno profuso e la capacità di andare oltre i canoni del comune pensare, hanno contribuito a creare nuove esperienze creative e a catalizzare un cambiamento positivo in Europa e nel mondo.
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Villaggio arroccato
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BIOGRAFIA ESTESA
Maria Elisa Loletti insegnante, formatrice montessoriana e pittrice, ha sempre cercato non soltanto di conciliare professioni diverse, ma anche di far confluire la passione per la pittura nell'educazione dei bambini, regalando un ulteriore impulso creativo ed estetico ai suoi piccoli allievi.
L'amore per l'arte infatti, ha sempre avuto un ruolo importante nella sua vita e nella sua professione.
Accostatasi alla pittura come autodidatta, sfogliando libri d’arte e di tecnica pittorica e seguendo qualche corso online, spinta dalla curiosità nel 1995, ha iniziato a sperimentare tecniche e cromatismi. Predilige utilizzare colori acrilici, ad olio e tecniche miste, anche un po' materiche e i supporti che preferisce sono tele, cartoni telati, tavole di legno.
Ha iniziato dipingendo angoli del suo tanto amato giardino, paesaggi che incontrava durante passeggiate, scorci che la colpivano in modo particolare. Con il passare del tempo però, si è resa conto che questi dipinti figurativi sempre più si distaccavano dal paesaggio esterno, oggettivo e tangibile che appariva ai suoi occhi, perché sempre più mediati da un paesaggio interiore, nascosto e mutevole.
Approda quindi ad una pittura più astratta, capace di dar voce alla geografia della sua anima.
A partire da questo momento è iniziato il periodo che Maria Elisa Loletti ha chiamato “Metamorfosi”, fase cui appartengono opere quali Oppressione, Euforia, Leggerezza, Vortice emozionale, Solitudine, Sinuosità, La porta dei sogni.
La pittura diventa per l'artista un modo di comunicare solitudini, ansie e ricordi al di là del linguaggio. Un modo di convogliare emozioni su di una tela bianca.
Successivamente a questa prima fase di astrattismo, a distanza di alcuni anni, ne è seguita un'altra, caratterizzata da linee e forme geometriche che, associate e materializzate in uno slang personale, permettono all'artista di rappresentare paesaggi altri dell'anima, insondati.
A questo nuovo periodo appartengono le opere: Equilibri precari, Geometrie infinite, Metafisicamente uomo, Metafisicamente donna, Geometrie concentriche, Concetti geometrici.
In seguito, queste linee e forme geometriche, uniti ai cromatismi forti e contrastanti che le contraddistinguono, ammorbidiscono le forme e lasciano spazio a tonalità più tenui, dando vita ad immagini che le permettono di esprimere un'ulteriore, personale percezione del mondo.
Nell'ultimo periodo l’artista si accinge a rappresentare mondi idilliaci, paesaggi fantasiosi, dove fiumi, sorgenti di vita e di prosperità, scorrono lenti, dove ponti permettono all'acqua di scorrere e gorgogliare cantando, e dove la casa appare come fulcro di stabilità e di serenità.
Con queste opere Maria Elisa Loletti prosegue il suo cammino oltre la realtà, ricercando spazi ignoti, dimore di luci e di ombre: un viaggio dentro l’anima alla ricerca di se stessa.
ESPOSIZIONI E PREMI
2019 - collettiva - Torino, Galleria Accorsi
2019 - collettiva - Venezia, Galleria Accorsi
2019 - collettiva - Milano, Galleria Accorsi
2019 - presente nel catalogo Annuaris Internazionale d’Arte Contemporanea Mondadori
2019 - collettiva - Biennale Barcellona - Galleria Effetto Arte
2019 - Premio Eccellenza Europea delle Arti (Paolo Levi - Effetto Arte)
2018 - collettiva - Miami meets Milano
2018 - presente nel catalogo Miami meets Milano (Mondadori)
2018 - collettiva - Mantova, Museo Gallenga
2018 - collettiva - Spoleto, Palazzo Leti Sansi
2018 - Premio Modigliani (International Art Prize)
2018 - presente nel catalogo Spoleto Arte incontra Venezia
2018 - presente nel catalogo Premio Modigliani
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2018 - collettiva - Venezia, Palazzo San Teodoro
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2016 - personale - Perugia, Centro Internazionale Montessori
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2013 - personale - Venezia, Galleria Bonan
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2013 - collettiva - Massa Carrara, Galleria Monteforte
2013 - collettiva - Viterbo, Itinerart-Cultura in collaborazione con Ad-Art
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Le opere di Maria Elisa Loletti, mi hanno davvero sorpreso per costruzione architettonica, senso e spessore del colore (che a tratti pare mormorare), esito finale ben oltre la pura ricerca della geometria. Pare un cammino che parte da Kandinskij e vada oltre. Sottolineo pure la varietà dei temi, la creatività veramente sbrigliata e l’armonia che riesce a raggiungere.
Il fatto che sia partita da basi realiste ora tramontate e pure da un periodo fauve, di colori accesi va benissimo, visto che la ricerca non si può arrestare e se lo fa diviene lettera morta. Evidentemente è un artista a tutto tondo che sa quel che vuole esprimere in un dato momento della sua esistenza estetica. Il pittore, gli autori in genere raggiungono la validità della percezione del mondo e sono autentici solo quando narrano se stessi, la presa di coscienza di quanto li circonda, il passato, le memorie, il tempo presente. Nel suo caso ordine, essenzialità, rigore, trasformazione del visibile in simboli.Complimenti sinceri.
Mimmo Coletti
Le opere della brava artista Maria Elisa Loletti sono dipinti sublimi che non resistono al richiamo della avanguardie e della modernità, seppure chiaramente affrontati in modo personale ed unico.
Dino Marasà
Muove dal lirismo di Kandinskij, affacciandosi poi e strutturando i suoi lavori sull'astrattismo geometrico di Piet Mondrian, Maria Elisa Loletti.
Riadattando le espressioni di due stili cronologicamente vicini e rielaborandole nel proprio personale sentire, l'artista si concentra sullo studio del colore e delle linee.
Ne è una perfetta dimostrazione di The Door of Dreams, in cui la presenza umana spalanca una nuova dimensione, più intimistica, capace di unire più realtà.
Vittorio Sgarbi, Josè Dalì.
Maria Elisa Loletti parte dall'arte di Piet Mondrian e, con colori vivaci, si lascia alle spalle il freddo geometrico, dissipato dalle sfumature e dalla presenza umana.
Lo spazio strutturato dell'anima si tinge di tonalità luminose, stese con ampie pennellate che tracciano un percorso.
La strada si apre verso un equilibrio onirico che viene costruito a tasselli, tanti quanti sono i passi compiuti per esplorare se stessi.
Vittorio Sgarbi, Josè Dalì, Salvo Nugnes
La sua partecipazione è prova dell'indiscusso valore del suo lavoro nel panorama artistico internazionale.
L'impegno profuso e la capacità di andare oltre i canoni del comune pensare, hanno contribuito a creare nuove esperienze creative e a catalizzare un cambiamento positivo in Europa e nel mondo.
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Via Bramante