12/10/2024
La Storia, quella con la “S” maiuscola, quella che si legge sui libri, è fatta dai grandi nomi e dai grandi avvenimenti.
Tuttavia la “Grande Storia” non sarebbe mai esistita senza le “piccole” storie, le storie sconosciute della gente comune.
“Fabula tabernaria” è un atto unico, che riprende nel titolo un celebre genere teatrale della commedia latina, sviluppatosi a partire del I sec. a.C. La fabula tabernaria derivava dalla fabula togata, tipicamente latina, a partire dallo stesso costume indossato dagli attori, che non era più il pallio greco, ma la toga. In questo genere di teatro si rispecchiava la vita del ceto più umile della società. La fabula togata prendeva il nome di tabernaria, quando metteva in scena il mondo delle osterie e delle tabernae.
Lo spettacolo proposto da Legio ### Vlpia Victrix è ambientato all’interno di un termopolio romano.
A muoversi sulla scena sono personaggi immaginari di vita comune: le proprietarie di una locanda e l’oste, i loro abitudinari avventori (un centurione, un personaggio di
origine greca e due meretrici). Ogni giorno le loro vite si incontrano e la loro quotidiana e semplice realtà sarà il pretesto per raccontare i grandi avvenimenti e i grandi personaggi. Le celebri imprese militari di Germanico, nipote e figlio adottivo di Tiberio, vengono narrate in modo appassionato e sentito da Lucius, centurione in congedo della I Coorte XXI Legio Rapax. Ed ancora: l’arrivo a Roma della vedova Agrippina Maggiore e dei suoi figli, tra cui il giovanissimo Caligola, prenderà vita attraverso le parole commosse delle due locandiere e delle due lupe