
17/08/2023
🐑🧀⛰
Sabato 26 agosto, dalle ore 16.30, il Mecf vi aspetta numerosi per un pomeriggio dedicato alla cultura e alla Pecora Foza!!!
Alle 18.00, non perdete la degustazione di formaggi a cura degli !!!
&tradizioni
L’idea del Museo di Foza è quella di un vero e proprio laboratorio aperto sul territorio, sulla s
Sede di corsi di arte e pittura rivolti sia ai bambini che agli adulti. Possibilità di utilizzo della sala conferenze (50 posti circa) munita di videoproiettore da parte di terzi
🐑🧀⛰
Sabato 26 agosto, dalle ore 16.30, il Mecf vi aspetta numerosi per un pomeriggio dedicato alla cultura e alla Pecora Foza!!!
Alle 18.00, non perdete la degustazione di formaggi a cura degli !!!
&tradizioni
San Rocco ai Lazzaretti
Sabato 5 agosto, cominciano i , per bambini e ragazzi!!!🎨🙋🖼🙅🏼♀️🙆♀️
👇info, date e orari
Sabato 5 agosto, alle ore 20.30, il Mecf vi aspetta con una serata all'insegna dell' ... con una videoproiezione degli scatti di del nostro magnifico
Sabato 5 agosto, alle ore 18.30, il Mecf🏛 riapre le proprie porte...e vi aspetta con L'INAUGURAZIONE DELLE MOSTRE TEMPORANEE🖼🎨dell'estate 2023☀️⛰🙆♀️🙋🙅🏼♀️!!!
Venerdì 24 marzo, alle ore 21.00
Mercoledì 4 gennaio, alle ore 20.00, il Mecf vi aspetta per una serata dedicata alla di immagini , a cura di
È stata inaugurata la mostra, a cura del Club Fotografico Altopiano 7 Comuni, e che sarà aperta ai visitatori tutti i giorno dal 24 dicembre all'8 gennaio, dalle ore 15.00 alle ore 19.00, avente ad oggetto delle invernali del nostro magnifico !!!
Il Mecf vi aspetta numerosi❄🖼📸
Domani, alle ore 18.30, inaugurazione della mostra fotografica a tema invernale, a cura del Club Fotografico Altopiano 7 Comuni
Il Mecf vi aspetta numerosi!!!🙆🙅♂️📸🖼
DOMENICA 18 DICEMBRE
alle ore 18.00
presso il Mecf (Museo Etnografico della Comunità di Foza)
l'Amministrazione comunale consegnerà i premi di merito relativi all'anno scolastico 2021-2022
📚🙆🙅♂️
#2021-2022
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Vi aspettiamo numerosi!!!🙅♂️🙆🙅🏼♀️📚
Iniziano venerdì, presso il Mecf, Museo Etnografico della Comunità di Foza, i corsi e le attività per bambini, dedicati all'insegnamento e apprendimento delle origini della lingua cimbra.
Iniziano venerdì 18 novembre, presso il Mecf, Museo Etnografico della Comunità di Foza, i corsi e le attività per bambini, dedicati all'insegnamento e apprendimento delle origini della nostra lingua!
Per info e maggiori dettagli👇
Sabato 20 agosto 2022 ore 20,30 Al Mecf di Foza, Serata fotografica “Siben Alte Komoine” a cura di Roberto Costa Ebech
Giovedì 11 agosto ore 20,30 Al Mecf di Foza, serata fotografica "Luci, colori, emozioni dell'Altopiano"a cura di Giambattista Rigoni Stern
Sabato 20 agosto 2022
ore 20,30
Al 🏛 Museo Etnografico della Comunità di Foza,
Bella serata fotografica 📷😊
“Siben Alte Komoine”
a cura di Roberto Costa Ebech
✺✺✺ VI ASPETTIAMO ✺✺✺
👀 VISITATE IL NOSTRO SITO UFFICIALE
www.foza7comuni.it
Sabato 20 agosto 2022 ore 20,30 Al Mecf di Foza, Serata fotografica “Siben Alte Komoine” a cura di Roberto Costa Ebech
Sabato 27 e domenica 28 agosto 2022
si celebra a Foza, sull’Altopiano dei Sette Comuni, il lungo weekend dedicato alla Pecora Foza. Un appuntamento con la cultura e la tradizione che si rinnova di anno in anno per scoprire il
“paese dei pastori” e della celebre Pecora di Razza Foza.🐑
☞Domenica 28 agosto 2022 alle ore 18
“Salotti culturali “ presso il 🏛 , Museo Etnografico della Comunità di Foza
Incontro a cura di Fabio Spagiari:
“Le cesoie: strumenti polifunzionali di età antica sopravvissuti fino ai giorni nostri. Appunti delle prove pratiche di tosatura della Pecora Foza”
👀 Visitate il nostro sito ufficiale
www.foza7comuni.it
Vüsche Öoba | il weekend dedicato alla Pecora Foza, domenica 28 Agosto 2022 ore 18, presso il Mecf di Foza, incontro a cura di Fabio Spagiari
Continua il tour altopianese del Coro Asiago che domani farà tappa a Foza presso la Chiesa Parrocchiale alle ore 21:00. Anche Foza è diventato ormai un punto fisso per il Coro e c'è un bel legame d'affetto tra il nostro gruppo ed il paese in quanto due coristi a cui se ne è aggiunto un altro recentemente provengono da questo bel paese dell'Altopiano ed inoltre il pubblico di Foza è sempre stato caloroso nei nostri confronti.
Per questo vi aspettiamo numerosi come sempre a Foza domani sera!!
Foza
Giovedì 11 agosto 2022
ore 20,30
Al 🏛 Museo Etnografico della Comunità di Foza,
☞ NON PERDETEVI
la 📷 Serata fotografica – “Luci, colori, emozioni dell’Altopiano”
a cura di Giambattista Rigoni Stern 😊
✺✺✺ VI ASPETTIAMO ✺✺✺
👀 DATECI UN'OCCHIATA
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Giovedì 11 agosto ore 20,30 Al Mecf di Foza, serata fotografica "Luci, colori, emozioni dell'Altopiano"a cura di Giambattista Rigoni Stern
📸🖼💁
Per tutto il mese di il Mecf vi aspetta con la nuova mostra a cura del , dedicata al nostro magnifico territorio!!!
🟠SABATO 6 AGOSTO, alle ore 18.30, inaugurazione della mostra, con buffet a seguire 🥂
🟡GIOVEDI 11 AGOSTO, alle ore 20.30, LUCI, COLORI E EMOZIONI DELL'ALTOPIANO, a cura di Giambattista Rigoni Stern
🟣SABATO 20 AGOSTO, alle ore 20.30, SIBEN ALTE KOMOINE, a cura di Roberto Costa Ebech
👉Visitate il nostro sito www.foza7comuni.it
👇gli orari di apertura del Mecf
sabato 6 agosto 2022 ore 18,30
Al 🏛 Museo Etnografico della Comunità di Foza,
Inaugurazione mostra collettiva del Club Fotografico Altopiano 7 Comuni
(A seguire Buffet)
✺✺✺ VI ASPETTIAMO ✺✺✺
👀 Visitate il nostro sito ufficiale
www.foza7comuni.it
Sabato 6 agosto 2022 ore 18,30 - Al Mecf di Foza, inaugurazione mostra collettiva del Club Fotografico Altopiano 7 Comuni (A seguire Buffet)
COMUNE DI FOZA
CONOSCERE GLI ANTICHI MESTIERI E TRADIZIONI DI IERI E DI OGGI
I LAVORI DELLA LANA IN PIAZZA
Fin dal 1300 la pastorizia fu una risorsa fondamentale per le genti di Foza, che seppero selezionare una razza di pecore dalla lana lunga e abbondante, assai ricercata per la tessitura. Una parte, però, era riservata all'uso domestico; le donne ne traevano indumenti per tutta la famiglia, oltre a servirsene per imbottire materassi e trapunte.
L'ultima domenica di agosto, i lavori della lana tornano in piazza, eseguiti con gli antichi strumenti. Alla tosatura delle pecore seguiranno: cardatura, filatura, dipanatura...fino alla tessitura e alla feltratura, lavori eseguiti dalle nostre donne, in costume. I presenti avranno l'opportunità di partecipare attivamente ad alcune operazioni e di vedere da vicino le pecore "fodate", salvate dall'estinzione. Sarà anche l'occasione per gustare inconsueti spuntini, preparati con ingredienti della tradizione pastorale, o per partecipare a pranzi e cene a tema. Un'esperienza davvero unica ed avvincente per grandi e piccini, che avranno l'impressione di compiere un viaggio nel tempo.
Per informazioni:
Museo Etnografico Comunità di Foza - Mecf
Via Roma 2 – 36010 Foza – Vicenza
(Altopiano dei 7 Comuni)
0424 443641 Museo | Ufficio Informazioni Turistiche
[email protected]
Facebook: Museo e IAT Foza
Instagram: mecf_museo_etnografico_foza
Visitate il nostro sito ufficiale
www.foza7comuni.it
Apertura:
tutte le domeniche di Marzo, Aprile, Maggio e Giugno 2022
ore 15:00 - 19:00
Aperture straordinarie infrasettimanali per visite guidate (previa prenotazione)
lana
IAT Comune di Foza presso il Museo Etnografico della Comunità di Foza
ALLA SCOPERTA DELLE RICCHEZZE STORICHE ED ARCHITETTONICHE DEL TERRITORIO DI FOZA
MALGA LORA
QUOTA: 1668
Questa malga si trova in una vallata naturale, tra i monti di Castelgomberto, Fior e Spill.
Grazie alla presenza di "muga", qui è possibile trovare, oltre al capriolo e alla lepre, il raro gallo forcello.
Il pascolo dei bovini è favorito dalla
presenza di ben quattro pozze d'alpeggio
che danno la possibilità al bestiame di
rinfrescarsi nelle giornate più calde.
La zona è inoltre ricca di reperti storici della Grande Guerra che su queste montagne ha vissuto le sue fasi più cruciali.
Per informazioni
E-mail: [email protected]
Facebook: Museo e lAT Foza
Sito web: www.foza7comuni.it
Instagram: mecf_museo_etnografico_foza
Tel. +39 0424443641
IAT Comune di Foza presso il Museo Etnografico della Comunità di Foza
ALLA SCOPERTA DELLE RICCHEZZE STORICHE ED ARCHITETTONICHE DEL TERRITORIO DI FOZA
MALGA ZOMO
QUOTA: 1460
La malga si estende in cima al monte Badenecche che domina la Valgadena e regala alcuni scorci paesaggistici di Foza.
I boschi di abete rosso che circondano la malga sono spesso visitati dal ghiro, che ne divora gli alberi, lasciando delle macchie di arbusti secchi individuabili subito anche da lontano.
La zona è frequentata pure da caprioli, lepri e mufloni.
Per informazioni
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Sito web: www.foza7comuni.it
Instagram: mecf_museo_etnografico_foza
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IAT Comune di Foza presso il Museo Etnografico della Comunità di Foza
ALLA SCOPERTA DELLE RICCHEZZE STORICHE ED ARCHITETTONICHE DEL TERRITORIO DI FOZA
MALGA MELETTA
QUOTA: 1707
Posta sul dorsale di monte Meletta di Foza è una malga di vaste dimensioni circondata da boschi di pecceta e mugheta frequentati da caprioli, lepri, mufloni e galli forcelli.
Nella zona è possibile vedere anche delle conformazioni geologiche di rosso ammonitico.
La malga è servita dal sentiero CAI nº 860 che in breve porta all'abitato del paese di Foza.
Per informazioni:
Museo Etnografico Comunità di Foza - Mecf
Via Roma 2 – 36010 Foza – Vicenza
(Altopiano dei 7 Comuni)
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Apertura:
tutte le domeniche di Marzo, Aprile, Maggio e Giugno 2022
ore 15:00 - 19:00
Aperture straordinarie infrasettimanali per visite guidate (previa prenotazione)
IAT Comune di Foza presso il Museo Etnografico della Comunità di Foza
ALLA SCOPERTA DELLE RICCHEZZE STORICHE ED ARCHITETTONICHE DEL TERRITORIO DI FOZA
MALGA SASSOROSSO
QUOTA: 1179
La malga domina la Valbrenta e lascia intravedere al suo visitatore un paesaggio mozzafiato che lo farà sentire sulla cima del mondo.
Da qui si può godere anche di uno splendido panorama sul monte Grappa e sulle numerose contrade caratteristiche di Foza.
L'erba attorno alla malga è ricca di nutrimento grazie all'aria calda della valle ed è quindi indicata per il pascolo degli animali. Infatti passando di qui è possibile vedere numerose mandrie di bovini intente a pascolare all'aria sana.
Per informazioni:
Museo Etnografico Comunità di Foza - Mecf
Via Roma 2 – 36010 Foza – Vicenza
(Altopiano dei 7 Comuni)
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ore 15:00 - 19:00
Aperture straordinarie infrasettimanali per visite guidate (previa prenotazione)
IAT Comune di Foza
presso il Museo Etnografico della Comunità di Foza
ALLA SCOPERTA DELLE RICCHEZZE STORICHE ED ARCHITETTONICHE DEL TERRITORIO DI FOZA
MALGA MONTAGNANOVA
Quota: 1724
La malga con i suoi pascoli, si estende sul
versante sud occidentale del Monte Spill.
Grazie alla sua posizione panoramica si possono ammirare paesaggi di vario genere; infatti è possibile apprezzare tutta la Val Miela, ma anche alcune contrade di Gallio e Foza avendo così la possibilità di orientarsi anche nel caso di foschia che a volte viene a crearsi con l'incontro di aria calda della valle e aria fredda del monte.
Questa zona è molto importante per la presenza del gracchio alpino e della coturnice (di cui spesso Mario Rigoni Stern racconta nei suoi libri) che sono presenti praticamente solo in questa zona.
Per informazioni
E-mail: [email protected]
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Sito web: www.foza7comuni.it
Instagram: mecf_museo_etnografico_foza
Tel. +39 0424443641
IAT Comune di Foza
presso il Museo Etnografico della Comunità di Foza
ALLA SCOPERTA DELLE RICCHEZZE STORICHE DEL TERRITORIO DI FOZA: LE MALGHE
-" Le malghe valorizzano l'intero territorio dell'Altopiano dei Sette Comuni, con i loro prodotti locali, creando un'eccellenza del territorio stesso e della sua Natura. Degne di attenzione e di un approfondimento antropologico, sono portatrici di tracce di una storia passata e vi è un linguaggio comunicativo da tramandare. Sono "valori senza tempo", sono la nostra archeologia del territorio, riflesso di un'antica, quanto contemporanea e vivissima tradizione contadina di montagna, che ognuno di noi deve conoscere. Se non conosciamo la nostra storia e le nostre memorie locali non siamo in grado di rapportarci al nostro presente e proiettarsi alle progettualità future"-.
a cura di Spolverini
MALGA FRATTE
Quota 1376
Malga Fratte la si raggiunge proseguendo sulla strada che da contrada Lazzaretti porta alla piana di Marcesina. Circondata da immense distese di boschi di faggio e di abete rosso è il punto di partenza per numerosi percorsi escursionistici che portano verso monte Meletta, monte Fior e Castelgomberto.
Non è raro tra questi pascoli imbattersi in animali come volpi, caprioli o lepri.
Nella malga, aperta da giugno a settembre, vengono allevati numerosi bovini e, grazie alla loro carne, vengono prodotti ottimi salumi.
Per informazioni
E-mail: [email protected]
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Sito web: www.foza7comuni.it
Instagram:mecf_museo_etnografico_foza
Tel. +39 0424443641
ALTORILIEVO DI CHIOMENTO MARINO (Foza,1954)
in "linta" (legno di tiglio)
anno: 2009
m 2,90 x 1,60 (con cornice m 3,50 x 2,24)
tempo di realizzazione: 7 mesi
Spiega l'autore/ scultore:
-" Guardavo Dario Oro e Severino Menegatti che costruivano una grande "mea" di fieno e ho cominciato a disegnarli ... La fienagione è stata sempre un momento importante dell'economia di Foza. È vita per il bestiame e quindi per i contadini. Un buon raccolto fa affrontare l'inverno con più serenità. La grande "mea" al centro indica il lavoro, la fatica, ma anche la sicurezza che uomo crea con proprie mani"-.
A sinistra e a destra della "mea" sono state ricavate le due valli più significative di Foza, i luoghi che più si prestano alla fienagione. A sinistra si ammira la Valcapra d'inverno, a destra la Valpiana d'estate.
L'inverno è il passato remoto. Lo si desume dalle aste "platten" confinarie. L'estate è il passato dal dopoguerra in poi, quando si è
cominciato a recintare le terre con paletti e filo spinato.
A sinistra l'opera è delimitata da un larice, pianta forte, resistente, che dà l'idea di chi si adatta alla montagna; a destra da un faggio, pianta spontanea, caratteristica di Foza, tanto da esserci anche nello stemma, che fissa le sue radici tra le rocce e l'aromatica "ligabusa".
In basso, ad indicare il trascorrere delle stagioni, spuntano la Rosa di Natale, i bianchi crochi primaverili, gli estivi "bisachesi" (i cardi selvatici). Anche la cornice, larga cm 20 è tutta da scoprire. Il motivo principale è dato dalle pigne di abete rosso che uniscono i 6 riquadri floreali che rappresentano in basso: la leggiadra Soldanella, il ciclamino, la stella alpina; in alto il garofanino alpino, il cardo selvatico e la genziana.
Tratto dal libro " Da Foza a Foza "
di Maria Rossi e Patrizio Rigoni
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Per informazioni:
Museo e IAT Foza
Museo Etnografico Comunità di Foza - Mecf
Via Roma 2 36010 Foza Vicenza - -
(Altopiano dei 7 Comuni)
Ufficio Informazioni Turistiche
[email protected]
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Instagram: mecf_museo_etnografico_foza
0424 443641
Visitate il nostro sito ufficiale www.foza7comuni.it
Apertura:
tutte le domeniche di Marzo, Aprile, Maggio e Giugno 2022
ore 15:00 - 19:00
Aperture straordinarie infrasettimanali per visite guidate
(previa prenotazione)
Obbligo di utilizzo di mascherine chirurgiche nel rispetto delle normative sanitarie ANTI C-19 in vigore da oggi 1° maggio 2022
ANTICA FOZA
a cura dell'On. Prof. Flavio Rodeghiero
-" Nella località Stona di Sotto, sulla parte alta della Contrada Valpiana nel territorio del Comune di Foza, tempo fa il passaggio dei mezzi agricoli ha smosso la terra e ha fatto emergere un'incisione su roccia, che solo in questi giorni ho finalmente avuto modo di poter vedere in situ.
Si tratta di un'incisione su roccia anepigrafe, cioè priva di iscrizioni, almeno per quanto scavato finora, realizzata su un masso orizzontale che è stato prima in parte levigato, la quale riporta un'effige araldica costituita da scudo con croce latina. Qualcuno l'ha interpretata come la croce dei Savoia, ma la croce dei Savoia è la croce greca, e inoltre la valle non è stata coinvolta in alcun evento bellico, tanto che ancor oggi gli abitanti sanno dire dove esattamente caddero le due/tre bombe che vi arrivarono; ivi, ma installato ben più in alto, in casa Stona in località Stona di Sopra, fu solo presente il Comando del 20° Corpo d'Armata, fino al Novembre del 1917.
Pur privo di data per la parte ora visibile, farebbe piuttosto pensare a un cippo di confine, un uso sorto ancora in età romana come limite tra proprietà e realizzato se possibile su rocce inamovibili, come in questo caso. In età moderna la croce è un elemento comune ai cippi confinari, se ne ritrovano diversi anche sul nostro Altipiano, per attribuire loro in qualche modo un elemento di sacralità, come facevano a modo loro pure gli antichi romani, che ne avevano ad dirittura stabilito una festa specifica dedicata al Dio Terminus, il 23 febbraio.
La croce rossa in campo bianco venne usata quale stemma da parte di molte città fin dai tempi della Lega Lombarda nel XII secolo, come fece la stessa Padova, ma le Diocesi ancor prima che nascesse l'araldica aveva no proprie figure sacre, immagini riprese da loro antichi sigilli o figure alludenti alle rispettive città, anche se qui la croce è già scudata.
La prima volta che un Vescovo di Padova venne coinvolto nella gestione del nostro territorio è nel 915/917, quando il vescovo Sibicone ricevette dal re Berengario I una investitura feudale sulla Valle di Solagna e il territo rio contiguo alla Valle, compreso il nostro Altopiano, per le attività di difesa durante il periodo delle invasioni degli Ungari o Magiari, che insieme ai saraceni seminarono il terrore in quei tempi, avendo iniziato fin dall'899 a imperversare e saccheggiare tutta l'Europa, scorrerie che durarono fino al 955, e che cessarono del tutto solo dopo la conversione e il battesimo nel 974 del padre di Stefano, re d'Ungheria, con la definitiva integrazione di quei popoli nell'Europa cristiana.
Potrebbe essere dunque un cippo con emblema cristiano posto dalle autorità vescovili di Padova per segnare il territorio loro affidato contro le incursioni dei pagani, come recita il Diploma di Berengario? Seguendo il corso del Brenta la Valpiana è uno degli
immediati accessi dalla Valsugana all' Altopiano, insieme alla Valcapra, ma certo la Valpiana, riparata anch'essa dai monti che la attorniano dai venti freddi che giungono da nord, gode di un migliore pianoro ben sfruttabile per l'agricoltura, è più ricca di fonti (la 'Slunf', il 'Beo', la 'Stona', 'Rutzer', che in cimbro significa proprio 'acqua di fc la famosa alluvione del 1966 sotterranea), con acque copiose estrema siccità, e il luogo poz pietra da costruzione, insomma diamento. E' forse la Valpian abitato di Foza?
IL 29 aprile 1085, quasi mille anni fa, per la prima volta troviamo scritto il suo nome nel documento quale "montem unum integrum qui vocatur Fugia'. Non siamo ancora certi se sia un nome fin dagli inizi latino, cosi come appare in questo atto pubblico, o se invece, a motivo dell'estraneità dei notai alla cultura del posto e all'uso vigente nella documentazione ufficiale, sia piuttosto una trascrizione in latino di un termine in lingua cimbra, visto che il nome cimbro di Foza, Wusche, ha una pronuncia molto affine al termine latino Fugia. Certo se questo luogo aveva già un nome significa che era comunque già frequentato e sfruttato. Il documento che lo riporta è una donazione di beni immobili, tra i quali appunto la montagna 'Fugia', e di una serie di chiese ed oratori stilato dai capostipiti della Famiglia degli Ezzelini (detti anche 'da Onara' e 'da Romano') nonché della Famiglia dei Camposampiero a favore del Monastero benedettino cluniacense, da poco insediatosi, di San Pietro e Santa Eufemia di Villanova (attuale Abbazia Pisani, nel Comune di Villa del Conte[Pd]).
Potrebbe dunque essere che questo manufatto sia uno scudo abbaziale con croce di san Benedetto nella sua primitiva forma, inciso quando i monaci di Santa Eufemia, o per essi quelli di valle San Floriano a loro legati, hanno preso possesso del luogo? Allora si potrebbe pure ipotizzare che sia stata costruita proprio in questi pressi la famosa ca****la di Foza, probabilmente in legno, che Antonio Domenico Sartori nella sua opera 'Storia della Federazione dei Sette Comuni Vicentini' dice es sere stata innalzata nel 1085 da quegli stessi monaci benedettini di Sant'Eufemia. Nell'areale dove si trova l'incisione tutto è stato coperto da una cascata di detriti, ben visibile in particolare sui tornanti che portano da Stona di Sopra a Stona di Sotto, i quali sono discesi dalla Ganna, la Valle che sta tra Meletta e Montagna Nuova: se l'incisione fosse del 1085, allora i massi sarebbero caduti non con il terremoto cosiddetto della Valle Tridentina nel 1046, citato anche da Dante nella Divina Commedia, ma nel terremoto che sconvolse la pianura padana, in particolare il territorio veronese nel 1117.
Dopo il quale il paese è stato ricostruito nel suo luogo attuale. A poche decine di metri dal luogo dove è affiorata l'incisione, una quarantina d'anni fa, durante uno scavo per la costruzione di una vasca per l'acqua, a quattro/cinque metri di profondità emerse un muro perimetrale e un pavimento selciato, che però non furono studiati.
Ma un ulteriore quesito si pone: nel 1998, quando ero Assessore alla Cultura della Comunità Montana, avevo commissionato al CISAS (Centro Internazionale di Studi di Archeologia di superficie) in collaborazione con il Dipartimento di Scienze dell'Antichità di
Padova una ricerca per l'eventuale identificazione del sito indicato come Chemplem di Foza da Giuseppe Nalli nelle sue Epitome di nozioni storiche', luogo dal quale provennero al Museo di Asiago, costituito presso il Circolo Alpino, delle fibule di rame e bronzo come quelle del Bostel di Rotzo e uno spillone in bronzo con testa di idolo. Quella ricerca ha escluso che possa essere in Valcapra o nella zona più alta della Valvecchia, nei pressi del Monte Tonderecar. In molte località, anche nel vicentino, gli insediamenti medievali si sono riposizionati dove c'erano già stati gli insediamenti dell'età del ferro e del bronzo: potrebbe dunque trovarsi in Valpiana quel sito?
La parola ora passa ai più sicuri dati che potranno essere rilevati dall'Archeologia, ma anche se non fossero accertate le ipotesi suaccennate, sarebbe senz'altro già un ottimo risultato poter valorizzare questa meravigliosa Valle, con le sue storiche fonti, i suoi antichi sentieri e panoramici terrazzamenti"-.
da L'Altopiano (30 aprile 2022)
Museo e IAT Foza
"OMAGGIO A MAURO CAPPELLARI: PASSIONI D'ARTE.
COLLEZIONE PRIVATA"
a cura di Lucia Spolverini
in collaborazione con
Omar Lazzari e Sara Cappellari
30 Aprile 2022
Sfogliando il quindicinale "L'Altopiano", l'unica rivista locale dell'Altopiano di Asiago 7 Comuni che racconta cultura, attualità ed altri contenuti storico - locali del territorio, appare questo articolo "La mostra di Mauro Cappellari al Museo Etnografico di Foza".
Ringrazio sentitamente la Signora Paola Cappellari per il Suo scritto attraverso le cui parole ha interpretato la mia volontà e il mio voler riconoscere e dar respiro, con la collaborazione di Sara Cappellari ed Omar Lazzari, all'unicità e al valore di una collezione d'Arte così variegata, rendendo edotto il Comune di Foza, i Suoi abitanti e gli appassionati di Arte della forte, nonchè sensibile personalità di un uomo della loro terra, amante e collezionista di opere pittoriche e scultoree che ci ha tramandato e lasciato in eredità. Capolavori di epoche e storie passate, ma che riescono a trasmettere sempre un linguaggio intimo con chi le ammira.
E Il Museo Etnografico della Comunità di Foza rappresenta l'appropriata location espositiva. E da qui la Collezione d'Arte Mauro Cappellari" prenderà il meritato respiro ed espressione.
In visione presso il Museo Etnografico della Comunità di Foza fino al 26 giugno 2022.
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'altopiano ****lari
Per informazioni:
Museo Etnografico Comunità di Foza - Mecf
Via Roma 2 – 36010 Foza – Vicenza
(Altopiano dei 7 Comuni)
0424 443641 Museo | Ufficio Informazioni Turistiche
[email protected]
Facebook: Museo e IAT Foza
Instagram: mecf_museo_etnografico_foza
Visitate il nostro sito ufficiale
www.foza7comuni.it
Apertura:
tutte le domeniche di Marzo, Aprile, Maggio e Giugno 2022
ore 15:00 - 19:00
Aperture straordinarie infrasettimanali per visite guidate (previa prenotazione)
Obbligo di utilizzo di mascherine chirurgiche con ingressi contingentati, nel rispetto delle normative sanitarie in vigore
Particolare della sala espositiva (piano terra)
"OMAGGIO A MAURO CAPPELLARI: PASSIONI D'ARTE.
COLLEZIONE PRIVATA"
a cura di Lucia Spolverini
in collaborazione con
Omar Lazzari e Sara Cappellari
Artista: SANDRA HERINGER
Titolo opera: BUSTO FEMMINILE
Tecnica: resimarmo
2012
-"Sandra Heringer, pittrice e scultrice nata a São Mateus in Bras
ile, è conosciuta come grande esteta dell'arte scultorea. I suoi studi si concentrano sulla figura femminile che abbozza su cartoncino per poi darne forma tridimensionale. Una sorta di "dal pensiero alla forma"! Ritrae l'essere umano evidenziando la sua profonda riflessione sul rapporto con la materia che va a plasmare. Ogni sua scultura racchiude la sua vocazione a creare opere che traducono fedelmente il suo pensiero. Così le verticalità e rotondità, con essenzialità e meditazione costruiscono ed occupano lo spazio. Il suo lavoro accarezza le forme sinuose creando movimenti al corpo plastico. Le sue sculture raccolgono luce e si lasciano trapassare. Un corpo solido di immediata percezione classicista. Il suo creare è un amore pieno pieno per l'invenzione plastica.
Creatrice inesauribile di ogni tipo di materiale, dalla creta al marmo, dalla pietra al bronzo al resi-marmo.
Le sue figure sono eleganti, riflesso di una passionale foga espressionistica che trasmette all'occhio umano un equilibrio di abilità tecniche e composizioni equilibrate. Una poesia artistica!"-
testo critico a cura di Spolverini
RESIMARMO:
L’aggregato di marmo RESIMARMO è un prodotto con
caratteristiche sorprendenti. È composto al 95% da granuli di marmo mescolati con un legante polimerico, più comunemente chiamato “Resina”. Gli aggregati provengono da blocchi di marmo frantumati, vengono selezionati e insaccati in diverse granulometrie (1/4 mm e 4/8 mm sono le più utilizzate). All'uso, l’aggregato di marmo RESIMARMO rimane semiliquido per circa 20 minuti, poi si catalizza (resina) e si indurisce. L’aggregato di marmo "resimarmo" ha caratteristiche uniche. Una volta mescolato con la resina diventa adattabile a tutti i tipi di situazioni artistiche. La varietà di colori disponibili permette di realizzare tutti i tipi di design e opere scultoree. È facile da trattare per la sua duttilità.
https://www.resimarmo.it
In visione presso il Museo Etnografico della Comunità di Foza fino al 26 giugno 2022.
****lari
Per informazioni:
Museo Etnografico Comunità di Foza - Mecf
Via Roma 2 – 36010 Foza – Vicenza
(Altopiano dei 7 Comuni)
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Visitate il nostro sito ufficiale
www.foza7comuni.it
Apertura:
tutte le domeniche di Marzo, Aprile, Maggio e Giugno 2022
ore 15:00 - 19:00
Aperture straordinarie infrasettimanali per visite guidate (previa prenotazione)
Obbligo di utilizzo di mascherine chirurgiche con ingressi contingentati, nel rispetto delle normative sanitarie in vigore
Particolare della sala espositiva (piano terra Mecf)
Foza
36010
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La mostra boscaioli <