
06/10/2022
Un lungo restauro ma il risultato è incredibile
di
L'Opera Medicea Laurenziana è stata costituita con Regio Decreto il 2 settembre 1907 al fine di res org
L'Opera Medicea Laurenziana è stata costituita con Regio Decreto il 2 settembre 1907 al fine di restituire l'unità e il decoro antico al Complesso Mediceo Laurenziano che comprende la Basilica di San Lorenzo con la Sacrestia Vecchia, i chiostri e gli annessi monumentali, la Biblioteca Medicea Laurenziana e il Museo delle Cappelle Medicee. Secondo l'articolo due del suo statuto
L'OPERA MEDICEA LAU
RENZIANA HA COME SCOPO LA MANUTENZIONE ORDINARIA E STRAORDINARIA DEL MONUMENTO MEDICEO LAURENZIANO, LA GESTIONE DEI SERVIZI PER IL MEDESIMO, L'ORGANIZZAZIONE DI MANIFESTAZIONI CULTURALI CHE CONTRIBUISCANO ALLA VALORIZZAZIONE DEL COMPLESSO PER PROMUOVERNE LA CONOSCENZA E LA TUTELA
L'Ufficio dell'Opera Medicea Laurenziana è situato al piano terreno del Chiostro dei Canonici annesso alla Basilica di San Lorenzo con ingresso da Piazza San Lorenzo 9, Firenze. La Segreteria è reperibile secondo il seguente orario:
Lunedi-venerdi 8,30-14,30
tel/fax: 055 214042
e-mail: [email protected].
Normali funzionamento
Un lungo restauro ma il risultato è incredibile
di
Questo pomeriggio vi aspettiamo in Basilica per parlare di uno degli ultimi più importanti eseguiti:
I di
il restauro eseguito dalle sapienti mani di Opificio delle Pietre Dure
Siamo lieti di comunicare che giovedì 6 ottobre 2022 alle ore 16:30, presso la Basilica di San Lorenzo a Firenze, si terrà la presentazione del volume: "L’ultimo Donatello. I pulpiti di San Lorenzo: studi e restauro", a cura di Maria Donata Mazzoni. Firenze, Edifir, 2022.
La partecipazione è libera.
Ministero della Cultura Opera Medicea Laurenziana Edifir - Edizioni Firenze CulturaItalia Cultura Italia Online
Il tabernacolo marmoreo che si trova nella navata destra di San Lorenzo è opera di . E' composto da due lesene che sorreggono una trabeazione finemente lavorata, dentro a cui si apre una volta a botte che nella decorazione a cassettoni ricorda proprio quella del soffitto della basilica laurenziana per cui è stato commissionato; sul fondo si trovava la porticina in metallo, oggi perduta, che custodiva il , circondata da Angeli adoranti che avanzano dai due archi laterali.
Desiderio realizza quest'opera con la tecnica dello stiacciato donatelliano che aveva appreso direttamente dal Maestro, a cui unisce rilievi estremamente raffinati e una lavorazione pulita ed elegante tipica del suo stile.
il prossimo 6 ottobre si terrà in la presentazione del sul dei di . Un lavoro eseguito dalle mani esperte di
alcuni momenti della conferenza di Vittorio Sgarbi che si è tenuta nella a :
tanto pubblico e poi alla "ricerca dei dettagli"
non fate le 🐐
questo pomeriggio alle ore 17:00 la conferenza di in basilica.
Vi aspettiamo
L'esposizione , ospita 150 pezzi provenienti dal La Specola; capolavori di mineralogia e zoologia che compongono un percorso che testimonia la storia del collezionismo a dalle origini fino ai giorni nostri. Oggetti unici ed estremamente affascinanti, tra cui spicca una sezione dedicata alle interessanti e curiose cere anatomiche.
La mostra è aperta fino al 30 settembre 2022, avete ancora tempo per vederla nel suggestivo spazio sotterraneo del Salone di Donatello!
Museo di Storia Naturale dell'Università di Firenze
https://www.naturacollecta.unifi.it/
giovedì 29 settembre alle ore 17: 00 quattro parole con
vi aspettiamo!
🐐🐐🐐
Dal chiostro di San Lorenzo, scendendo nei sotterranei esattamente sotto la , si trova il della Basilica. Qui intorno al grande pilastro centrale che custodisce le spoglie del fondatore e della moglie, è possibile osservare i magnifici reliquiari frutto della maestria degli orafi fiorentini e gli arredi sacri conservati nell'insigne basilica, percorrendo un periodo di tempo che va dal XIV al XIX secolo. Una collezione nata dalle donazioni che i Medici, insieme alle altre famiglie importanti e al clero vollero fare a questa chiesa e che per questo motivo la rende una delle più importanti e ricche della città.
Come dice ...
Sempre polemici!!!
Siamo il popolo più bello del mondo!
Opera della Primaziale Pisana
Alla fine il libero arbitrio:
Spinge? Sostiene?
Bello? Brutto?
Ognuno dica la sua
Dal oggi fino al 31 ottobre sul sagrato della Basilica di San Lorenzo.
La tomba di e dei è un monumento che rappresenta un unicum nel variegato panorama delle tombe rinascimentali. Fu commissionato dai figli di Piero, e Giuliano ad Andrea del Verrocchio, artista a capo di una fiorente bottega frequentata da giovani talenti, tra i quali Leonardo da Vinci.
concepisce l'opera come uno scrigno per i gioielli, in cui sono custodite le spoglie dei due illustri ; è inserito all'interno di un arco abbellito da una cornice marmorea con decorazioni classiche e poggia su quattro . I diversi materiali che lo costituiscono, sono combinati perfettamente tra loro come il porfido, il marmo verde e bianco e il bronzo, che si trasforma in preziosi dettagli come le zampe di leone, le cornucopie o il diamante, emblema legato alla dinastia e simbolo di eternità."
La tomba di si trova davanti all'altare maggiore di San Lorenzo. Opera di Andrea del , fu realizzata nel 1465 ed è composta da una lastra decorata con forme geometriche e marmi policromi.
Precisamente sotto, il grande pilastro che custodisce le spoglie di Cosimo decorato da riquadri marmorei, una triplice croce e lo stemma della famiglia.
In questo modo, la tomba rispettava il desiderio di Cosimo, che il suo corpo fosse “ messo in terra e non in cosa di rilievo e altezza”. Una posizione apparentemente umile, ma che in realtà occupava uno spazio di grande importanza da cui simbolicamente continuava a sorreggere la chiesa, la famiglia e le sorti della città di Firenze, anche dopo la sua morte."
Programma della Solennità del
ore 8.00 e 9.00: SS. Messe
ore 9.30 Ufficiatura Corale
ore 11.00 Accoglienza dei ceri votivi offerti dal
Comune
ore 11.15 Concelebrazione Eucaristica presieduta
dal Card. Arcivescovo
ore 17.00 Secondi vespri e venerazione della reliquia
di San Lorenzo
ore 18.00 Santa Messa
dopo la chiusura della mostra a su tornano a "casa" i battenti di della del .
In realtà la è andata in presso , la è tornata nel suo luogo originario.
Un grazie a tutte le persone che hanno collaborato per questa bellissima iniziativa ma in particolar modo al Dott. che di recente ha lasciato la guida dell'OPD.
La Sagrestia Vecchia capolavoro architettonico del , custodisce al suo interno la tomba del capostipite della famiglia , e della moglie .
Il sarcofago, che si trova al centro della stanza, segna il luogo della loro reale sepoltura collocata nel pilastro sottostante, che sostiene la Sagrestia dalle fondamenta.
L'opera fu realizzata tra il 1429 e il 1433 da Andrea Cavalcanti detto , allievo di e fu commissionata dai figli della coppia, Cosimo poi detto il Vecchio e Lorenzo, come ricorda una delle iscrizioni sorretta da putti alati, mentre il coperchio è decorato con una corona di alloro e al centro lo stemma della famiglia Medici"
Buongiorno!
Un grazie Comando VV.F. Firenze che anche quest'anno ci ha aiutato a installare il di San Lorenzo
La Tribuna delle Reliquie si trova nella facciata interna di San Lorenzo. La commissione venne data a Michelangelo Buonarroti dal secondo papa Medici, , che desiderava un luogo dove poter custodire l'immenso tesoro costituito da reliquie incastonate in preziosissimi vasi e destinate ad una solenne cerimonia di ostensione: la prima avvenne il giorno di del 1533. L'opera è composta da un balcone e tre porte con cornici in marmo ed è straordinariamente integrata nell'architettura della chiesa, in quanto Michelangelo pose alla base di questo progetto il rispetto verso l'antica basilica laurenziana e verso il suo illustre predecessore, .
giusto per informarvi che oggi mancano 152 giorni al
il caldo ci fa sragionare!!!!
☀️
Una mostra bellissima
"La facciata della è un esempio di “non finito architettonico”. Le fasce orizzontali che la percorrono dette “ammorsature” servivano infatti a sostenere i rivestimenti marmorei o litici della facciata vera e propria. Siamo alla fine del XV secolo, è morto da cinquant’anni lasciando una facciata solamente tracciata nel suo sviluppo: è a quest’altezza cronologica che risalgono i primi progetti di cui ci da notizia anche “Concorsero molti artefici a Roma al Papa, e fecero Baccio d’Agnolo, Antonio da San Gallo, Andrea e Jacopo Sansovino, il grazioso da Urbino il quale, nella venuta del Papa fu poi condotto a Fiorenza per tale effetto. Laonde si risolse di fare un modello […]”. Nonostante l’ascesa al soglio pontificio del papa mediceo che voleva che il tempio di famiglia diventasse lo status symbol dei Medici, la facciata non si fece. I motivi non sono certi: difficoltà nel reperire i materiali da costruzione e un progetto dal costo f***e non spiegano del tutto la faccenda. Sta di fatto che anche i progetti ottocenteschi ebbero un esito simile.
È bello pensare che gli uomini del abbiano visto la stessa facciata grezza che vedono oggi, mezzo secolo più tardi, i nostri visitatori: l’ammirazione che suscita è probabilmente la stessa."
L’altare della è stato commissionato da nel 1785 a Gaspare Maria Paoletti, architetto fiorentino vissuto tra il 1727 e il 1813. Il progetto nacque per sostituire l’altare marmoreo dell’epoca di e il Paoletti si avvalse della collaborazione di altri artisti; il ciborio, ad esempio, venne realizzato su un modello fornito dal pittore Antonio Cioni mentre le scene del paliotto furono realizzate su modelli di Bernardino Poccetti Ludovico Cardi detto il Cigoli. Vi invitiamo a visitare san Lorenzo per osservare la magnifica resa cromatica e il senso pittorico di queste scene che non sono dipinte ma realizzate attraverso l’accostamento di pietre policrome
La decorazione della maggiore della è stata realizzata nel 1742 da e rappresenta la Gloria dei Santi fiorentini. Il Meucci, nato a Firenze nel 1694, affrescò la cupola su commissione di , figlia del Granduca III e ultima rappresentante del ramo granducale mediceo. Oltre al tema della Gloria dei santi fiorentini, nei peducci si trovano i quattro evangelisti. Grazie all’illuminazione a led, l’affresco risalta per la componente dorata del cielo dal quale i personaggi emergono nonostante il cromatismo leggero che caratterizza l’intera opera. Bellissime risultano le nuvole che sembrano avere bisogno di più spazio per espandersi andando a comprimere parte delle incorniciature architettoniche dei peducci. Ciò testimonia la grande maestria del Meucci il quale, a lavorò anche per la chiesa di Santa Maria del Carmine.
All'interno della ca****la, posta sotto il patronato della famiglia Martelli, troviamo una delle opere rinascimentali più importanti della basilica di San Lorenzo: l'Annunciazione di Filippo Lippi. La tavola venne commissionata da Niccolò Martelli al Lippi per decorare l'altare della ca****la di famiglia. Terminata nel 1440 è da sempre rimasta nella posizione originaria.
La composizione è divisa in due parti, unite al centro da una colonna e due archi in pietra serena, che introducono alla scena principale: la Vergine a destra vestita di azzurro, che si ritrae timorosa all'arrivo dell' Angelo annunciante, che in ginocchio, le porge il giglio simbolo di purezza, mentre a sinistra altri due Angeli assistono alla scena e uno di loro ci invita e ci coinvolge, guardando verso di noi.
Le ali degli angeli, sono di tre colori diversi perché si riferiscono alle tre virtù teologali; il bianco, il rosso e il verde a rappresentare la Fede, la Speranza e la Ca**tà.
Filippo Lippi nasce il 23 giugno 1406 e oggi ricorre l'anniversario di uno dei più grandi artisti del Rinascimento! Venite a trovarci!
In bocca al lupo a tutti i ragazzi che stanno per affrontare l' di con un quadro di Matteo Rosselli dove insegna a leggere a sotto lo sguardo di .
Il quadro si trova in nel transetto di destra
Il caldo ci fa vedere cose anomale nel della
Vi ricordiamo l'appuntamento di stasera alle 21.15 in :
Il concerto “Beatus Vir” che vedrà impegnati i e l’orchestra della ****laMusicaledellaBasilicadiSanLorenzo
Ingresso libero
Stasera è la sera!🥳📯
Alle 21.15 nella Basilica di San Lorenzo si terrà il grande concerto “Beatus Vir” che vedrà impegnati i Cantori di San Giovanni e l’orchestra della Ca****la Musicale della Basilica di San Lorenzo 🎶
Non mancate! 😉
Gli angoli nascosti del dei canonici della
Buon sabato a tutti!!!
Ci prendiamo cura delle cose che ci stanno a ❤️
Manutenzioni programmate per la verifica statica della della
I battenti delle due porte bronzee sono stati realizzati da tra il 1440 e il 1442 su commissione di . Suddivise in totale in 20 riquadri, raffigurano altrettante coppie di santi su fondo neutro. La Porta dei Martiri deve al suo nome al fatto che ogni santo reca una palma del martirio; si notano, fra gli altri, Stefano, Lorenzo, Cosma e Damiano che compaiono anche nelle lunette in stucco al di sopra delle incorniciature in pietra realizzate dallo stesso Donatello. La libertà creativa coniugata alla disinvoltura esecutiva con la quale il Maestro realizzò queste porte non incontrò tuttavia un giudizio positivo unanime: il Filarete paragonò infatti i santi dei riquadri a “schermidori” mentre Baccio Bandinelli si spinse oltre, sostenendo addirittura che “Donato non fece mai la più br**ta opera”. Ciò che è noto, tuttavia, è che molte generazioni di artisti si accalcarono per secoli di fronte alle porte per studiarne quelle pose e quei moti dei corpi che le animano da più di mezzo millennio.
Palazzo Strozzi
della
Nel 1460 riceve la sua ultima commissione proprio dall'amico . Lo scultore realizza, con gli aiuti Bertoldo e Bellano, una serie di rilievi bronzei che oggi compongono il Pulpito della Passione.
La descrizione inizia con l'Orazione nell'orto sul lato posteriore, a cui seguono Cristo davanti a Pilato e Caifa, la , il Compianto ed infine la Sepoltura.
Queste scene mostrano il fervore religioso di un Donatello ormai anziano, che rielabora l'iconografia tradizionale, porta all'eccesso le emozioni e usa la prospettiva per rendere la narrazione potente e profondamente commovente.
Fu da questo pulpito che recitò l'orazione funebre in onore di Palazzo Strozzi
L’imponente complesso documentario è formato da documenti che vanno dal IX secolo fino ai nostri giorni ed è uno dei più importanti archivi ecclesiastici della Arcidiocesi di Firenze; hanno concorso alla sua costituzione oltre al Capitolo e alla Parrocchia anche altri enti di natura sia pubblica, quali ad esempio compagnie laicali e clericali (Confraternita delle Sacre Stimate, Confraternita di S. Anna, Opera dei Ca****lani, Scuola dei chierici di San Lorenzo, ecc.), e sia privata. Tra questi ultimi sono da ricordare, ad esempio, le carte provenienti da eredità lasciate al Capitolo e alla Parrocchia o ancora quelle private di sacerdoti, canonici e priori di San Lorenzo.
L’archivio custodisce pezzi di valore inestimabile, come i carteggi tra la famiglia Medici e i priori della Basilica, numerose composizioni originali di musica sacra scritte da musicisti che lavorarono in Basilica – Francesco Corteccia, Luca Bati, Cristoforo Malvezzi, Marco da Gagliano tra gli altri –
Complessivamente l’Archivio della Basilica di san Lorenzo è costituito allo stato attuale da circa 10.000 documenti di cui 1.180 pergamene, oltre 2.000 fotografie, un fondo musicale importante di cui fan parte 32 bellissimi corali miniati.
Tra i gioielli conservati nell’Archivio di san Lorenzo, oltre agli importanti e bellissimi corali, si possono ricordare i rari e preziosi sigilli e, infine, la Sylloge notariorum, un registro del 1688 fatto compilare dal priore Giovan Battista Frescobaldi, in cui sono annotati e accuratamente disegnati i signum tabellionis, cioè il segno che i notai apponevano prima della loro sottoscrizione a garanzia dell’autenticità del documento. Il più antico di questi “marchi” apparteneva ad un notaio attivo nel 1013.
La coppia di Cosma e Damiano sono rilievi in stucco policromo realizzati da all'interno della nel decennio tra il 1433 ed il 1443.
Le figure, monumentali e isolate, sono rese con una bicromia bianco/azzurra, arricchita dalle aureole; abbigliati all'antica sono rivolti l'uno verso l'altro come in un continuo dialogo.
Cosma e Damiano, medici e taumaturghi, divennero i protettori di casa , per volere di e l'adozione dei due santi come patroni di sé stesso e della propria dinastia, è dovuta probabilmente sia all'affinità tra il nome “Cosimo” ed il nome “Cosma”, sia all'analogia semantica fra il cognome Medici e la professione da essi praticata. Per questo motivo sono rappresentati di frequente in opere del Rinascimento connesse con il loro mecenatismo.
Il Busto in terracotta che ad oggi si trova all'interno della è sempre stato attribuito a e soltanto recentemente è stato avvicinato in maniera convincente a , uno dei più felici interpreti della lezione del Maestro.
Allo stesso modo ci sono stati molti dubbi anche per quanto riguarda l'identità del santo; la tradizione lo aveva sempre riconosciuto come , ma considerata la sua originaria collocazione nella Ca****la Neroni, l'identificazione si è spostata su , santo a cui era dedicata questa ca****la
Il collezionismo naturalistico a Firenze
dai Medici al Museo di Storia Naturale
Natura Collecta, Natura Exhibita è un'esposizione temporanea presso il Salone Donatello della Basilica di San Lorenzo a Firenze.
Il Museo La Specola ha portato qui alcuni dei suoi capolavori, tra cui parte delle cere anatomiche, delle collezioni zoologiche e di quelle mineralogiche, in attesa di riaprire al pubblico nella sua storica sede dietro il Giardino di Boboli.
Con Natura Collecta, Natura Exhibita il Sistema Museale di Ateneo presenta un suggestivo percorso espositivo di oltre 150 pezzi tra i più significativi delle sue collezioni.
clicca sul link per fare una
https://www.naturacollecta.unifi.it/tour-virtuale/
Tour virtuale del percorso espositivo a cura del Sistema Museale di Ateneo - Università di Firenze
e
I due santi sono realizzati in stucco policromo e sormontano la porta bronzea di sx della . inquadra la composizione entro una cornice rosso mattone decorata da una treccia contrapposta di elementi vegetali che germoglia da un’anfora. Sulla sinistra si riconosce santo Stefano per il suo attributo, un sasso, a ricordo della sua morte per lapidazione; sulla destra, invece, compare san Lorenzo con la graticola, che si trova anche nell’affresco che il realizzò in fonda alla navata di sinistra negli anni ’60 del Cinquecento. La coppia di santi, nonostante sia trattata in continuità con i tondi degli Evangelisti, pare non sia stata apprezzata da Brunelleschi, per il quale la policromia della componente decorativa donatelliana intaccava l’austera semplicità dell’architettura
mamma mia che caldo oggi....ho provato a togliere tutti i vestiti ma non bastava, sono andata oltre...
Museo di Storia Naturale dell'Università di Firenze
la luce che entra nei sotterranei della , da questa porta si accede al , alla , alla tomba di e e alla mostra
Museo di Storia Naturale dell'Università di Firenze
Collocata nella navata sinistra della Basilica, la splendida eseguita nella bottega di , fra il 1458-1460, è un esempio di come motivi fortemente quattrocenteschi, combinati con paste vitree policrome e scintillanti, possano creare un'opera d'arte unica che suscita curiosità e stupore nello spettatore che si trova da osservarla.
continuano i mattutini:
siamo all'interno del della #
il Campanile fu una delle ultime opere volute
dall' ,
ultima discendente della dinastia.
Nei tondi in stucco con le figure degli Evangelisti, realizza in una complicata prospettiva troni e leggii decorati con motivi classici, su cui siedono pensierosi i Santi ed i loro animali simbolici.
Gli hanno l'aspetto rude della gente del popolo, come effettivamente dovevano essere gli Apostoli di , mentre i rispettivi animali sono caratterizzati da estrema cura. Le scene sono rese ancora più verosimili grazie al geniale espediente di far uscire i piedi e i lembi delle vesti dal bordo delle cornici architettoniche, fino ad invadere lo spazio reale dello spettatore.
Palazzo Strozzi
Il chiostro della Basilica di San Lorenzo fu progettato da Brunelleschi ed è stato realizzato dal suo studente Antonio Manetti. La costruzione presenta una doppia loggia, con arcate a tutto sesto nel piano inferiore e architravato nel piano superiore. In precedenza furono collocate le abitazioni dei canonici e gli ambienti della vita monastica.
Piazza Di San Lorenzo, 8
Florence
50123
Lunedì | 10:00 - 17:00 |
Martedì | 10:00 - 17:00 |
Mercoledì | 10:00 - 17:30 |
Giovedì | 10:00 - 17:00 |
Venerdì | 10:00 - 17:00 |
Sabato | 10:00 - 17:00 |
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Azalee 2022... si sono fatte attendere quest'anno ma sono e stanno per sbocciare tutte...è uno spettacolo! #chiostro di #SanLorenzo #firenze
Sempre più indietro nel tempo: Francesco I de' Medici (Firenze, 25 marzo 1541 – Poggio a Caiano, 19 ottobre 1587), figlio di Cosimo I de' Medici e della di lui prima moglie Eleonora di Toledo, fu il secondo Granduca di Toscana dal 1574 alla morte, avvenuta improvvisamente e misteriosamente nel 1587. Figlio di Cosimo I de' Medici ed Eleonora di Toledo, fu chiamato così per un voto fatto dalla duchessa in occasione di un pellegrinaggio al santuario francescano della Verna. Fin dal 1564 Francesco I fu reggente del granducato al posto del padre. Il 18 dicembre 1565 sposò Giovanna d'Austria (1548 - 1578), figlia di Ferdinando I d'Asburgo. Dopo la morte della prima moglie, Francesco si risposò con Bianca Cappello nel 1579. I due ebbero un figlio, Antonio (29 agosto 1576 - 2 maggio 1621), o secondo altre fonti, fu adottato dalla coppia. In ogni caso questo singolare individuo venne osteggiato dai suoi familiari e venne escluso dalla successione. La Cappello fu sempre invisa alla corte ed al fratello di Francesco, il cardinale Ferdinando I de' Medici, tanto che l'improvvisa morte della coppia, a distanza di un solo giorno l'uno dall'altra, fece pensare per lungo tempo ad un avvelenamento ordinato dal cardinale stesso, mentre le cronache parlarono di cause legate a una malattia fulminante. #familytree #alberogenealogico
Siamo arrivati a metà del 1500 e incontriamo #FerdinandoI de' Medici (Firenze, 30 luglio 1549 – Firenze, 3 febbraio 1609) è stato un cardinale italiano e il terzo #granduca di #Toscana. Figlio di Cosimo I de' Medici e della prima moglie Eleonora di Toledo, fu creato cardinale nel 1562. Con l'improvvisa morte del fratello Francesco I nel 1587, gli successe come Granduca di Toscana, fino alla morte avvenuta nel 1609. Non abbandonò la porpora nemmeno dopo essere salito al potere, ma fu costretto a lasciarla nel 1589 per sposare Cristina di Lorena, dalla quale ebbe poi nove figli. #familytree #alberogenealogico
Ancora un passo indietro nel ramo #granducale della #famiglia #Medici Cosimo II de' Medici (Firenze, 12 maggio 1590 – Firenze, 28 febbraio 1621), figlio di Ferdinando I de' Medici e di Cristina di #Lorena, fu il quarto granduca di #Toscana dal 1609 al 1621, anno della sua morte. Durante gran parte dei suoi undici anni di regno, delegò perlopiù l'amministrazione della Toscana ai suoi ministri: la sua salute era minata dalla tubercolosi e conscio della propria debolezza fisica e dall'insorgere anche di una malattia di stomaco, dal 1614 delegò gran parte degli affari di Stato al primo ministro Belisario Vinta e a molti familiari potenti a corte, tra cui la moglie, il fratello Francesco, lo zio Giovanni (figlio naturale di Cosimo I) e soprattutto sua madre. È noto in particolare per essere stato il patrono di #GalileoGalilei, suo tutore in giovinezza.
continua la nostra risalita del ramo #graducale della #famigliamedici siamo arrivati alla #metà del 600 con Ferdinando II de' Medici (Firenze, 14 luglio 1610 – Firenze, 23 maggio 1670), figlio di Cosimo II de' Medici e di Maria Maddalena d'Asburgo, fu il quinto granduca di Toscana dal 1621 al 1670, anno della sua morte. il 14 luglio 1628 Ferdinando II divenne granduca a tutti gli effetti e subito si fece amare dai sudditi per il carattere mite e semplice: trovando le finanze dissestate, ridusse considerevolmente le spese di corte, rese l'etichetta più metodica e semplice. La sua popolarità aumentò ancor di più quando, durante l'epidemia di peste del 1630, a differenza di molti altri membri della nobiltà e del governo, Ferdinando con i suoi fratelli prestò personalmente soccorso alla popolazione; tuttavia, nonostante l'impegno e le cautele per prevenire il contagio, quali la limitazione degli ingressi alle frontiere, l'epidemia falcidiò circa il 10 % della popolazione del Granducato, provocando forti scompensi economici. #familytree #alberogenalogico
#familytree #alberogenealogico #cosimoiii 14/08/1642-31/10/1723 fu il penultimo Granduca di Toscana appartenente alla dinastia dei Medici. Regnò per 53 anni, dal 1670 al 1723, anno della sua morte. Il suo regno, il più lungo nella storia della Toscana
#familytree #alberogenealogico #AnnaMariaLuisa #elettricepalatina 11/08/1667-18/02/1743 ultima della #famiglia #medici del ramo #graducale
Un momento particolarmente toccante: Il video è di qualche mese fa (novembre 2019) e si vede #DonMarcoDomenicoViola che impartisce la benedizione per l'esposizione di una nuova croce alla pubblica venerazione. In questi giorni si stanno ultimando i lavori al #campanile della Basilica: a breve verrà interessata la cella campanaria! Le sorprese non sono finite!!! #unlockdown #firenze #restauro #campane Vi ricordiamo che siamo aperti nelle seguenti modalità (fino al 31/08) Lun-giov dalle 10:30 alle 14:30 Ven-sab dalle 10:00 alle 17:30 Domenica dalle 13:30 alle 17:30
💠 La severa facciata di #SanLorenzo conserva ancora oggi l’aspetto originario, con la pietra grezza solcata dalle ammorsature su cui avrebbe dovuto poggiare il rivestimento in marmo. La storia di questo rivestimento è costellata di bandi di concorso e progetti, di grandi artisti, primo fra tutti #Michelangelo, di papi e principi. All’inizio di questa tormentata vicenda costruttiva troviamo Leone X, il papa mecenate attento quanto nessun altro alla chiesa della sua famiglia, la chiesa dei #Medici. Il Vasari racconta di un concorso a cui partecipò anche Raffaello, ma fu Michelangelo ad avere l’occasione di un incarico formale per la facciata. Sfumata questa opportunità bisogna arrivare a Leopoldo II di Lorena e al 1837 perché l’idea riprenda quota e il progetto di costruzione venga affidato di nuovo, questa volta all’architetto Pasquale Poccianti, le cui proposte però restarono senza seguito, come quelle, quarant’anni dopo, di Lorenzo Urbani. Ebbene, ne parleremo ancora di questa interessante storia e soprattutto dei tanti disegni, dei tanti “sogni” chiusi in un cassetto, di cui la facciata di San Lorenzo è stata protagonista.
#technologyMW #museumweek Con le porte chiuse ai visitatori raccontare il complesso di #SanLorenzo è diventata per noi una sfida. Ma l'eleganza, l’armonia, la straordinaria bellezza della basilica e dei tesori che ne fanno parte non potevano rimanere in silenzio. E così abbiamo provato a parlarvi della creatività e del genio degli artisti che hanno reso San Lorenzo com’è oggi con altri mezzi, perché la bellezza racconta il nostro mondo e parla di tutti noi. #MuseumTechnology #MuseumWeek2020 #MuseumsForCulture #MuseumsFromHome #Covid19
#MuseumMomentsMW #MuseumWeek Quelli condivisi con i visitatori sono tutti momenti preziosi. Ognuno di loro porta qualcosa di San Lorenzo con sé – emozioni, immagini, ricordi – e ci lascia qualcosa per migliorare e arricchire la nostra accoglienza. Raccontateci la vostra #SanLorenzo, i momenti più belli, le scoperte, gli spazi e le opere che vi hanno colpito. A presto. #Throwback #ThrowbackThursday #MuseumWeek2020 #MuseumsForCulture #MuseumsFromHome #Covid19 #Stayhome #ShelterInPlace
🌞 Ci incontreremo ancora, e per noi sarà comunque un giorno di sole, un giorno di gioia nell'accogliervi. Molto presto #SanLorenzo riaprirà alle cerimonie religiose. ✞ La prima Santa Messa sarà in suffragio delle vittime del Covid19. A presto 🤗 #chiesa #chiesefiorentine #iorestoacasa
La Sagrestia Vecchia di #SanLorenzo è per #FilippoBrunelleschi - che moriva il 15 aprile 1446 - un esperimento costruttivo, basato sulla corrispondenza delle forme geometriche del quadrato e del cerchio. I lavori iniziarono nell’autunno del 1422 e terminarono quasi sicuramente nel 1428 (la data si trova nella cuspide della lanterna). Tutto il repertorio decorativo si presume realizzato tra quest’anno e il 1432, da qui la straordinaria omogeneità della decorazione, fortunatamente mai compromessa, che fa di quest’ambiente “il più integro e completo capolavoro architettonico del primo Rinascimento” (cit. Pietro Ruschi). #OTD #iorestoacasa 🏠 #museichiusimuseiaperti #laculturanonsiferma #ArTyouready #emptymuseum
💠 Il verde delle siepi di bosso racchiuse dalle eleganti colonne ioniche del loggiato irrompe a spezzare la distesa dei tetti di #SanLorenzo. L’ampio e armonioso chiostro deve il suo aspetto attuale ad Antonio Manetti, allievo di #FilippoBrunelleschi, che lo ristrutturò tra il 1457 e il 1462, probabilmente sulla base di un precedente progetto di Michelozzo, architetto di fiducia di Cosimo il Vecchio. È articolato su due ordini, il loggiato inferiore, più alto e arioso, presenta arcate a tutto sesto, mentre quello superiore è architravato. Tutt’intorno vi si affacciavano un tempo le abitazioni dei canonici e del priore e gli spazi dedicati alla vita comune, come la cucina, il refettorio e la sala del capitolo. Il chiostro più piccolo, che si intravede dall’alto, risale probabilmente alla fine del Trecento e rappresenta la parte più antica del complesso monumentale, l’unica che abbia conservato i caratteri della costruzione prebrunelleschiana. 👉 Il complesso di San Lorenzo è chiuso alle visite. La zona di preghiera è aperta dalle 10 alle 12 e dalle 17 alle 18.30 nel rispetto delle norme contro la diffusione del contagio da #Covid19. Credits Video Lorenzo Marianeschi Video & Photography #iorestoacasa 🏠 #museichiusimuseiaperti #lartenonsiferma
“Ci siamo trovati impauriti e smarriti […] sulla stessa barca, tutti fragili e disorientati, ma nello stesso tempo importanti e necessari, tutti chiamati a remare insieme, tutti bisognosi di confortarci a vicenda…” Le parole di #PapaFrancesco chiamano a raccolta l’intera umanità per ricostruire insieme la speranza. Brilla la croce rimessa a nuovo sulla vetta del campanile di San Lorenzo, che attende il completamento del restauro, un’immagine di speranza contro il cielo tempestoso di Firenze. 👉 Il complesso di #SanLorenzo è chiuso alle visite. La zona di preghiera è aperta dalle 10 alle 12 e dalle 17 alle 18.30 nel rispetto delle norme contro la diffusione del contagio da #Covid19. #iorestoacasa 🏠 #museichiusimuseiaperti
San Giuseppe tende una mano tenera e protettiva sulla testa di Gesù, che gioca felice con gli attrezzi del padre nella falegnameria. È un gesto d’affetto e di cura che colpisce tutti noi, che di fiducia abbiamo davvero bisogno. 👉 Il complesso di San Lorenzo è chiuso alle visite. La zona di preghiera è aperta dalle 9 alle 12 e dalle 17 alle 18.30 nel rispetto delle norme contro la diffusione del contagio da Covid19. ❇️ Pietro Annigoni, San Giuseppe e Gesù Bambino al banco di falegname (Basilica di San Lorenzo) #OTD #SanGiuseppe #iorestoacasa 🏠
💠 Ci sono piccoli segreti, cose che non tutti vedono dentro #SanLorenzo, ma esistono anche inediti punti di vista, che svelano un bellezza che incanta. Come queste immagini dall'alto, che ci mostrano volumi e armonie sconosciute del complesso, immerso nell'orizzonte della città. Immagini che raccontano anche Firenze, che proprio in questi giorni vediamo come in un sogno, viva eppure irreale, silenziosa e vuota, ma sempre bellissima. 👉 Il complesso di San Lorenzo è chiuso alle visite. La zona di preghiera è aperta dalle 9 alle 12 e dalle 17 alle 18.30 nel rispetto delle norme contro la diffusione del contagio da Covid19. Credits Video Lorenzo Marianeschi #lartenonsiferma #iorestoacasa 🏠
💠 Raccontare #SanLorenzo a porte chiuse è una sfida. L’eleganza, l’armonia, la straordinaria bellezza della basilica e dei tesori che ne fanno parte rappresentano un patrimonio di inestimabile valore. Ma in queste settimane, così difficili per tutti noi, parlarvi della creatività e del genio degli artisti che hanno reso San Lorenzo com’è oggi - e come la rivedremo speriamo al più presto – è un dovere e un piacere, un modo per farvi compagnia. Cominciamo allora da uno sguardo d’insieme, dalle luminose navate e dal soffitto a cassettoni, dove spiccano due stemmi medicei dorati, testimonianza del legame con la famiglia che fece di San Lorenzo la propria chiesa patronale e il simbolo di un rinnovamento culturale mai conosciuto prima da Firenze. 👉 Il complesso è chiuso alle visite. La zona di preghiera è aperta dalle 9 alle 12 e dalle 17 alle 18.30 nel rispetto delle norme contro la diffusione del contagio. #lartenonsiferma
❤️ Morbida ed elegante, la mano di Maria protesa verso l’anello che Giuseppe le porge è il cuore del luminoso e raffinato “Sposalizio della vergine” di Rosso Fiorentino. Davanti a questi magnifici colori, alla tenera Madonna e al biondo Giuseppe le giovani spose fiorentine venivano a far benedire i loro anelli nuziali 💍. L’opera, che testimonia la raffinata sensibilità cromatica e l’immediatezza dell’autore, venne commissionata da Carlo Ginori per la cappella dedicata a Maria e Giuseppe nella basilica di #SanLorenzo. Restaurata nel 2013 è stata esposta a Parigi all’Ambasciata d’Italia, in collaborazione con il Musée du Louvre, e a Palazzo Strozzi. ❇️ Rosso fiorentino, Lo Sposalizio della Vergine (o Pala Ginori), 1523 #SanValentino2020
Servizio di #rai3 a cura di #federicomonechi #NATURACOLLECTANATURAEXHIBITA al'interno della #Basilica di #SanLorenzo all'interno del Salone di #Donatello. tutti i giorni dalle 10.00 alle 17.30
Sagrestia Vecchia: la perfetta fusione tra la rigorosità dell'architettura e la varietà della decorazione plastica ne fa "una delle creazioni più complete e coerenti del primo rinascimento fiorentino"
Il 10 agosto è un giorno speciale in città, da secoli: le celebrazioni religiose per San Lorenzo si uniscono alla festa popolare. Al centro di tutto questo c’è la prima chiesa consacrata nel centro di Firenze (più precisamente nel 393 da Sant’Ambrogio): la basilica di San Lorenzo
Vatican Museums - Musei Vaticani
Vatican CitySinagoga e Museo ebraico di Firenze e Siena
Firenze /Siena (Vicolo Delle Scotte