Una serie di circostanze le cui basi e premesse erano comunque presenti negli atti e negli accadimenti della mia vita, hanno permesso il realizzarsi di Sensus, che come tutte le cose che partecipano di elementi di natura diversa, sono difficilmente definibili. Quello che appare evidente è la disponibilità di un grande spazio geometrico, razionale, legato alle idee costruttive degli anni 60′, dove,
spontaneamente la funzionalità con la quale venivano pensati gli ambienti, seguiva l’idea, poi piegata ad una griglia normativa di oneri e divieti, di amalgamare senza farsi troppi problemi bisogni e desideri. I bisogni e i desideri sopravvivono anche oggi e seppur capovolti, in quanto i bisogni li percepisco astratti e i desideri concreti, sono le molle che mi spingono, con l’aiuto di molti amici, a voler adattare e a tentare di far collimare spazio, luce, artisti, possibilità, lavori d’arte, concetti, speranze, ospitalità, condivisione, conversazioni, idee, divertimento, lavoro, in un unico programma che si svelerà nel corso del tempo. Se tutto questo mi riuscirà realizzare, ci sarà un luogo dedicato alla contemporaneità, senza filtri o divieti se non quelli imposti dalla qualità.