Dialoghi d'Arte e Cultura
La Longue durée delle opere medievali. ll caso del polittico di Giotto per la Badia fiorentina
Donazione di un autoritratto toscano alle Gallerie degli Uffizi
Conferenza stampa di presentazione
L'autoritratto di Raffaello
E se gli autoritratti degli Uffizi potessero parlare
Cosa direbbe Raffaello ?
"Sono arrivato a Firenze nel 1504 con la lettera di raccomandazione di Giovanna da Montefeltro, la signora che credette nel mio talento.
Sono stati anni decisivi. A Firenze ho conosciuto i più grandi mecenati e gli artisti più talentuosi.
Qualche anno dopo la gloria eterna: la chiamata del Papa a Roma, nella città santa.
Furono anni straordinari. Trovai l’amore e la morte un venerdì santo. Venni sepolto nel Pantheon, il tempio di tutti gli dei, nella grande Urbe.
Vivendo la migliore delle vite che possa mai vivere un mortale. Generosa, febbricitante e gravida d’ amore. "
#selfiedautore Ministero della Cultura Galleria Nazionale delle Marche
Metamorfosi a Milano. L'Anfiteatro e altri progetti
Ciclo di conferenze "Dialoghi d'Arte e Cultura"
La collezione archeologica di Max Reich. Culto per l'antico e confische post-belliche
Ciclo di conferenze "Dialoghi d'Arte e Cultura"
Bizzarro e capriccioso umore. Giovanni da San Giovanni, pittore senza regola alla corte medicea
Forme delicate, pennellate luminose, scene eteree: per la prima volta sono esposti insieme i dieci tondi realizzati per la Villa di Pratolino e per Villa La Petraia da Giovanni di San Giovanni, pittore senza regole alla corte dei Medici che torna a San Giovanni Valdarno, sua città natale con la mostra di Terre degli Uffizi.
Fino al 31 marzo 2024 il Museo delle Terre Nuove e il Museo Basilica S. Maria delle Grazie di San Giovanni Valdarno accolgono le opere dal gusto neo-manieristico del pittore seicentesco.
La mostra intitolata “Bizzarro e capriccioso umore. Giovanni da San Giovanni, pittore senza regola alla corte medicea” è promossa all’interno di Terre degli Uffizi, programma espositivo di Fondazione CR Firenze e Le Gallerie degli Uffizi, all’interno dei rispettivi progetti Piccoli Grandi Musei e Uffizi Diffusi.
Comune San Giovanni Valdarno #TerreDegliUffizi #UffiziDiffusi #PiccoliGrandiMusei
"Per immagini e colori. La storia di Santa Umiltà da Faenza nel capolavoro medievale degli Uffizi"
Conferenza stampa di presentazione della mostra
Gli Uffizi e il Cinema
Conferenza Dialoghi d'Arte e Cultura
Tommaso Minardi
Il problema del caro affitti non è cosa nuova.
Roma, Firenze, Milano, Venezia sono oggi in cima alla classifica per gli affitti esorbitanti, aumentati in maniera vertiginosa con la domanda dei soggiorni turistici.
Si affittano spesso anche locali ad uso non residenziale: spazi umidi, angusti, senza finestre, con arredi vetusti e bagni in condivisione. Oggi come un tempo.
Tommaso Minardi, pittore romagnolo dell’ottocento, si era spostato a Roma da Faenza per studiare da vicino i Maestri del Rinascimento, Raffaello e Michelangelo, quella «prima epoca dell’arte», come affermava, che aveva dato «la vera e giusta espressione delle passioni umane».
La sua cameretta sarà stata certamente in condivisione con un compagno di studi, una “doppia” come si dice in gergo, come mostrano i due giacigli all’interno della stanza fredda, visto il cappotto che il pittore si appoggia sulle spalle.
Il giovane si ritrae nel 1813 all’età di 26 anni, buttato a terra su un materasso, insieme a libri ed oggetti sparsi.
C’è il teschio, simbolo di morte e fugacità, perfetto per rappresentare la vanitas in pittura.
C’è anche un bucranio ( cranio di bue ) usato nella antichità come motivo ornamentale nell’architettura, emblema sacrificale che si appendeva attorno ad un'ara o sull'alto dei templi.
Il disordine della stanza evoca tutto il fascino della dimora di artista, anticipando quasi di un secolo la figura del pittore bohémien - una vita per l’arte, fra rinunzie e sregolatezze -
Tommaso Minardi, Autoritratto, 1813, Uffizi
Gli Ebrei, i Medici e il ghetto di Firenze
In diretta da Palazzo Pitti, l'inaugurazione della mostra "Gli Ebrei, i Medici e il ghetto di Firenze" (Palazzo Pitti | Galleria d’Arte Moderna, Sala del Fiorino e Sala della Musica, 24 ottobre 2023 — 28 gennaio 2024).
Le opere italiane come protagoniste della "Internationale Kunstausstellung" Berlin 1951
Dialoghi d'Arte e Cultura - Laboratorio universale
Conferenza stampa della mostra "Paolo Conte. Nostalgia di un golf, un dolcissimo golf di lana blu"
Conferenza stampa della mostra "Paolo Conte. Nostalgia di un golf, un dolcissimo golf di lana blu"
Nata nel 1755 a Parigi, Elisabeth era figlia di un ritrattista, il quale le trasmise la sua passione e le sue abilità. La pittrice, dall’innegabile talento artistico, ben presto fece una carriera eccezionale diventando una delle più grandi ritrattiste del suo tempo.
Donna libera, ambiziosa, testarda, indipendente e sicura di sé, Elisabeth riuscì a costruire la sua carriera con le proprie forze in una società dominata quasi interamente dagli uomini. Ben presto entrò alla corte di Versailles: nel 1777 incontrò per la prima volta la regina Maria Antonietta e ne diventò immediatamente amica, confidente e pittrice prediletta, tanto che realizzò molti ritratti della sovrana.
Nel 1789, per sfuggire alla Rivoluzione Francese, Elisabeth venne in Italia e vi rimase ben dodici anni. Ebbe modo così di visitare numerose città italiane, tra le quali Firenze: durante il suo soggiorno “le visite alla galleria dei Medici e al palazzo Pitti mi davano una tale gioia che riuscii a distaccarmene a fatica per andare a vedere le altre bellezze della città.”
Agli Uffizi, Elisabeth ammirò pure “i ritratti dei pittori moderni dipinti dagli stessi, e mi fecero l’onore di chiedermi il mio per la città di Firenze.”
Per la celebre collezione della Galleria, la pittrice si raffigurò al lavoro davanti a un ritratto in via d’esecuzione della regina Maria Antonietta. Il commento del cavalier Giuseppe Bencivenni Pelli, direttore delle Gallerie Fiorentine, fu entusiastico, un ritratto “con una franchezza et con una intelligenza singolare, onde pare uscito dal pennello di un uomo di sommo merito, più che da quello di una donna.”
#selfiedautore
Il museo ad autonomia speciale: gli attuali limiti giuridici e le possibili soluzioni
Per il ciclo di conferenze dei mercoledì agli Uffizi, Sandra Antoniazzi affronterà la dimensione giuridica del Museo statale ad autonomia speciale, delineando prospettive di necessaria evoluzione
Conferenza stampa di presentazione della mostra " "Bizzarro e capriccioso umore. Giovanni da San Giovanni, pittore senza regola alla corte medicea"
Conferenza stampa della mostra “Bizzarro e capriccioso umore. Giovanni da San Giovanni pittore senza regola alla corte medicea".
Il cantiere delle Notizie: Filippo Baldinucci e i "primitivi"
Ciclo di conferenze "Dialoghi d'Arte e Cultura"
Uffizi Diffusi a Poppi
Fino al 28 gennaio 2024 nel Castello di Poppi è possibile visitare la mostra "Michelangelo rapito, capolavori in guerra dagli Uffizi al Casentino" nell'ambito del progetto Uffizi Diffusi.
L'esposizione ricostruisce la complessa e drammatica vicenda di numerosi capolavori d'arte trafugati dai nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale e poi recuperati al termine del conflitto.
La mostra, attraverso fotografie, documenti d'archivio e filmati d'epoca, racconta la storia del salvataggio di centinaio di sculture e dipinti che furono custodite nel Castello di Poppi e nel Monastero di Camaldoli: in particolare nel Castello trovarono rifugio 334 dipinti, 16 sculture e 296 oggetti d'arte.
Tra le opere recuperate, non senza difficoltà, manca ancora all'appello la "Maschera di Fauno" attribuita a Michelangelo: l'opera era in custodia nel Castello di Poppi e venne trafugata nella notte tra il 22 e il 23 agosto 1944.
Nel salone della Biblioteca Rilliana, al piano superiore del Castello, è allestita una sezione immersiva della mostra, un'esperienza multimediale che racconta la tormentata storia di salvezza di centinaia di opere d'arte, degli Uffizi e dei musei fiorentini prima messe in salvo, poi in parte trafugate dai nazisti e alla fine recuperate.
Ascoltiamo le parole della curatrice della mostra, Alessia Cecconi.
#UffiziDiffusi Biblioteca Rilliana Comune di Poppi Castello di Poppi #michelangelorapito
Giardino dei sensi. Presentazione del percorso accessibile al Giardino di Boboli
Conferenza stampa
Apocalisse a Boboli - Lo spettacolo
Apocalisse a Boboli! Lo spettacolo che sta raccogliendo un grande successo di pubblico è ancora in scena fino a sabato, ogni giorno dalle 14 alle 17.30 al Giardino di Boboli. L’ingresso è compreso nel prezzo del biglietto di accesso al Giardino. L’accesso per i residenti del Comune di Firenze che usufruiscono della bigliettazione ad essi riservata avviene dalle biglietterie di Porta Romana e Annalena. Per ogni altra informazione si rimanda al sito degli Uffizi https://www.uffizi.it/eventi/apocalisse.
Lo spettacolo è una produzione di Gallerie degli Uffizi in collaborazione con Archetipo Associazione Culturale Teatro Antella #archetipoac ed Elsinor Centro di Produzione Teatrale per la regia di Riccardo Massai.
Videoriprese e regia video di Federica Toci de Il Gobbo e La Giraffa - videoproduzioni
Riprese video ed editing video per i social di Matteo Demi.
#apocalisseinboboli
Incursioni tra gli autoritratti liguri, lombardi e ticinesi nella collezione degli Uffizi
Per il ciclo di conferenze autunnale dei mercoledì, Laura Damiani Cabrini ci farà fare una incursione tra gli autoritratti liguri, lombardi e ticinesi nella collezione degli Uffizi
Tra arte e letteratura: il carteggio Adriano Cecioni - Giosuè Carducci
Ciclo di conferenze "Dialoghi di Arte e Cultura"
CAMERE CON VISTA. Aby Warburg, Firenze e il laboratorio delle immagini
Presentazione della mostra allestita agli Uffizi dal 19 settembre al 10 dicembre 2023.
Lo spettacolo dell'Apocalisse al Giardino di Boboli
-10 giorni alla presentazione del grande spettacolo prodotto dalle Gallerie degli Uffizi sull’Apocalisse di Giovanni nel Giardino di Boboli, che quindi torna ad essere, secondo una “vocazione” originaria e plurisecolare, anche palcoscenico d’eccezione, non semplice cornice scenografica, ma protagonista di uno spettacolo di ampio respiro che lo occuperà nella sua quasi totale estensione.
In una fantasmagoria di visioni, azioni corali, suoni, parole, installazioni e performance di attori, danzatori (e persino cavalli!), oltre 100 artisti delle più diverse arti dello spettacolo daranno corpo e anima al sublime testo del Libro della Rivelazione.
Lungi dall’essere la messinscena di una lugubre catastrofe – per come ci è stata presentata dalla maggior parte delle restituzioni cinematografiche - lo spettacolo intende recuperare piuttosto il senso originario, filologico dell’Apocalisse, che è anche quello che da secoli costituisce il nutrimento dell’immaginario collettivo di generazioni di artisti, pittori e scultori, e cioè il senso del disvelamento, di ciò “che si sottrae al mistero”, che si rivela in un insieme indissolubile di caos e ordine che si inseguono senza tregua.
Un ossimoro, un impasto fatto di Bene e di Male che si affrontano, in cui convivono visioni sublimi sia nell'uno che nell'altro dominio. L’Evento finale che è Fine, sì, ma anche Principio che prelude a un mondo nuovo che ricomprende il tutto, e che, secondo il credo cristiano, i popoli attendono con inquietudine ma anche con profonda trepidazione e speranza, poiché è il momento in cui tutto diventa finalmente vero nel Bene e nel Bello ultimi, senza più fine, senza più male, senza più bisogno di difese.
Lo spettacolo andrà in scena in prova generale aperta al pubblico il giorno 26 settembre alle 14 (con conclusione alle 17,30) mentre la prima si terrà il 27, con repliche fino al 30 settembre, con lo stesso orario. Lo spettacolo è compreso nel biglietto ordinario de
Dipartimento per l’Educazione, Area Scuola e Giovani | Presentazione Offerta Formativa 2023/2024
In diretta dall'Auditorium Vasari degli Uffizi, la presentazione delle attività proposte dalle Gallerie ad allievi e insegnanti.
Documenti cartacei, materiali edili e ceramiche dalle volte vasariane degli Uffizi
Per il ciclo di conferenze del mercoledì agli Uffizi, Giovanni Roncaglia parlerà degli interventi di consolidamento di due volte dell’ala di ponente degli Uffizi (il braccio vasariano interessato dalla terribile esplosione di via dei Georgofili nella notte del 27 maggio 1993), e non solo
Apocalisse a Boboli. Visioni dal Libro di Giovanni
“Apocalisse a Boboli. Visioni dal Libro di Giovanni”.
Dal 27 settembre, per quattro giorni consecutivi (con prova generale già aperta al pubblico il 26), al Giardino di Boboli va in scena l’Apocalisse: il testo biblico si trasforma in una grande rappresentazione itinerante improntata alla contaminazione delle più diverse arti dello spettacolo, dal teatro alle arti circensi, dalla musica alla danza, dalle installazioni alle esibizioni di cavalli, in un mélange di linguaggi e contaminazioni fra generi declinati in chiave contemporanea per la regia di Riccardo Massai.
Lo spettacolo, è frutto della collaborazione tra le Gallerie degli Uffizi, l'Associazione Culturale Archètipo ed Elsinor Centro di Produzione Teatrale. Strutturato in una narrazione a sei tappe, l’evento performativo coinvolge oltre 100 artisti fra attori, musicisti, danzatori, performer per una reinterpretazione in chiave contemporanea dell’Apocalisse biblica che intende rivelare la natura ossimorica insita nel concetto di fine del mondo, coinvolgendo gli spettatori nell’itinerario della performance e dando vita ad una sorta di rito contemporaneo.
Il contrasto tra gli spazi armoniosi e geometrici di Boboli e il dinamico turbinio della narrazione biblica diviene così emblema del costante confronto tra caos e ordine, sintesi tra eternità e contemporaneità, già insita nel Libro dell’Apocalisse e restituita visivamente e teatralmente dal progressivo dipanarsi delle visioni evocate da Giovanni e rappresentate in alcuni fra gli scorci più suggestivi del Giardino di Boboli.
Tutti i dettagli: https://www.uffizi.it/eventi/apocalisse
Teatro Comunale Di Antella #archetipoac Teatro Cantiere Florida Elsinor Centro di Produzione Teatrale
Giornata di studi | Pecunia non olet. I banchieri di Roma Antica
Giornata di studi in diretta dall'Auditorium Vasari degli Uffizi, dedicata agli argomenti della mostra "Pecunia non olet. I banchieri di Roma Antica" (Gli Uffizi, 04.07 - 17.09.2023).
Noi siamo memoria
La mostra “Pecunia non olet. I Banchieri di Roma antica”, in corso agli Uffizi fino al 17 settembre, racconta la finanza romana e la sua importanza nella storia dell'Impero mettendo insieme per la prima volta una ricca compagine di oggetti, che agli occhi dei visitatori di oggi fanno rivivere le dinamiche dell'economia di ieri ed evocano la memoria dei suoi portagonisti.
Tra questi troviamo Marcus Aveienus, dedicatario di un'epigrafe recentemente acquisita all'asta dalle Gallerie degli Uffizi.
La voce dell'antico personaggio, di professione "coactor argentarius" (banchiere e organizzatore d'asta), torna a risuonare in prossimità dell'antico reperto: un po' disorientato, ma sostenuto da un'incrollabile fede in Ercole, al cui culto fu particolarmente dedito in vita, lo spirito di Aveienus si aggira così per la mostra soffermandosi su ciò che attira la sua attenzione, riportandolo a un passato più lontano... e anche a un passato a lui più vicino.
A prestare la voce ad Aveieno è Alessandro Muscillo, archeologo e collaboratore delle Gallerie degli Uffizi, nonché autore dei testi.
#latineloquimur
Un paesaggio di interfaccia. Memoria e memorie per un luogo iconico
Per il ciclo di conferenze del mercoledì pomeriggio, Tessa Matteini ci illustrerà come la Fabbrica degli Uffizi appaia oggi come uno dei nodi paesaggisticamente più significativi del centro storico di Firenze
Wang Guangyi, Obscured Existence
Presentazione della mostra dedicata all'artista cinese, allestita a Palazzo Pitti dal 6 settembre al 10 dicembre 2023.