
01/03/2025
Finalmente domani 2 marzo ci sarà la commemorazione per la morte di Edoardo Bassignani, alle 10 a Merizzo di Villafranca in Lunigiana
Il 3 febbraio 1945 è stato l'ottantesimo anniversario della morte di Edoardo Bassignani, il comandante "Ebio". Una figura eroica della Resistenza lunigianese, a cui il nostro collettivo è sempre stata legata, al punto che nel 2004 abbiamo deciso di dedicare a lui il nome dell'associazione "Archivi della Resistenza - Circolo Edoardo Bassignan"i. Di questo suo "essere speciale" avevamo una vaga idea al tempo, ma poi tutto è diventato ancora più chiaro quando nel 2005 abbiamo iniziato la ricerca sul campo intervistando i partigiani e le partigiane superstiti, che erano stati a lui vicini, nel film-intervista "La collina rossa. Voci dalla Resistenza".
Domenica 2 marzo 2025 dalle ore 10.00 - come ogni anno hanno fatto i suoi compagni, a partire dal 1946 - lo ricorderemo a Merizzo, nel luogo della sua uccisione, proprio davanti alla sua casa materna, dove oggi sorge il Centro di Documentazione sull'Antifascismo e la Resistenza in Lunigiana. Lo ricorderemo insieme all'ANPI Villafranca-Bagnone e ai tanti e tante che ogni anno salgono per quella che rimane una delle commemorazioni più sentite del calendario partigiano... nessuna orazione ufficiale ma un talking corner dove ognuno può intervenire (dalle istituzioni alle associazioni). Intervento musicale del Coro Malerbe. A seguire ci sarà come sempre un rinfresco offerto da ANPI Villafranca-Anpi Villafranca-Bagnone e Archivi della Resistenza
All’alba del 3 febbraio del 1945 a Merizzo in Lunigiana viene catturato e ucciso dagli alpini della “Monterosa”, sotto gli occhi della madre e dei paesani, Edoardo Bassignani il mitico «Ebio»: figura di spicco dell’antifascismo locale. «Ebio», che nel 1937 era già stato arrestato per il suo tentativo di arruolarsi con gli internazionalisti in Spagna e mandato al confino politico nelle isole Tremiti, dopo l’8 settembre sarà uno dei principali organizzatori della Resistenza locale, diventando prima comandante della Brigata Garibaldi "37B" diventata in seguito “Leone Borrini” e poi ispettore di zona per conto del Partito Comunista d'Italia.