Museo Archeologico Nazionale di Venezia

Museo Archeologico Nazionale di Venezia Il più antico museo di Venezia,
Opere romane e greche, nessun dinosauro 😩 a.C. al III sec.
(53)

Il Museo, dallo spiccato carattere collezionistico, è costituito principalmente da materiali provenienti da raccolte private di insigni famiglie veneziane, donate alla città a partire dal XVI secolo. Le origini del museo, infatti, risalgono al legato testamentario di Domenico Grimani e alla donazione di suo nipote Giovanni, rispettivamente del 1523 e 1587, in virtù delle quali pervenne allo Stato

veneziano gran parte delle loro sculture antiche (oltre duecento), che andarono a costituire lo Statuario Pubblico. Tipica espressione del gusto rinascimentale, lo Statuario fu allestito nel 1596 nell’Antisala della Libreria di San Marco; ulteriori donazioni lo arricchirono nel corso dei secoli XVII e XVIII, fino a quando, nel 1812, per editto di Eugenio de Beauharnais, tutti i marmi furono trasferiti a Palazzo Ducale. Nella sua veste attuale, il Museo rispecchia l’allestimento realizzato da Carlo Anti tra il 1923 e il 1926. Le sculture, private in gran parte delle integrazioni dovute ai restauri rinascimentali, furono disposte in dodici sale suddivise per epoche, scuole artistiche e soggetti, proponendo una panoramica della scultura classica dal V sec. d.C., in cui particolare attenzione era riservata al cospicuo gruppo di originali greci, già segnalato nel 1898 in un saggio di Adolf Furtwängler. Alcuni ampliamenti vennero realizzati tra gli anni ‘50 e ‘60, in seguito al deposito delle raccolte archeologiche dei Civici Musei e all’assegnazione definitiva di parte delle collezioni del Museo di San Donato di Zara. Va infine ricordata la donazione di Giancarlo Ligabue del 1982, che consiste in un interessante gruppo di bronzi protostorici.

  HISTORIA MAGISTRA VITAE"Storia maestra di vita"Questa espressione, oggi immediatamente riconoscibile sia nella version...
05/09/2024



HISTORIA MAGISTRA VITAE

"Storia maestra di vita"

Questa espressione, oggi immediatamente riconoscibile sia nella versione latina sia nella sua traduzione italiana, è in realtà la sintesi di una citazione antica più lunga. Essa si trova nell’opera “De Oratore” di Cicerone, parte di una trilogia retorica dell’autore arpinate che comprende anche il “Brutus” e l”Orator”, e recita così:

“Historia vero te**is temporum, lux veritatis, vita memoriae, magistra vitae, nuntia vetustatis” (Cicerone, De Oratore, II, 9, 36) ovvero “La storia in verità è testimone dei tempi, luce della verità, vita della memoria, maestra di vita, messaggera dell'antichità”.

Il principio dell’apprendimento attraverso il passato ebbe fortuna e nel rinascimento fu oggetto di dibattito tra gli storici fiorentini Niccolò Machiavelli e Francesco Guicciardini. Il primo, profondo estimatore del mondo romano e convinto dell’immutabilità della natura umana, vicino alla visione di Cicerone; il secondo, sconvolto e disilluso dalla drammatica stagione delle guerre d’Italia, più scettico sulla possibilità di ricavare leggi universali valide per antichi e moderni.

Oggi le posizioni sono rimaste sostanzialmente immutate e “Historia magistra vitae” viene citata di conseguenza, con convinzione o in tono sarcastico, per commentare l’attualità.

E voi da che parte state? 🙂

L’ARTE CI SOMIGLIA“Molte sono le cose mirabili, ma nessuna è più mirabile dell’uomo” (Sofocle, Antigone, 332)E infatti n...
04/09/2024

L’ARTE CI SOMIGLIA
“Molte sono le cose mirabili, ma nessuna è più mirabile dell’uomo” (Sofocle, Antigone, 332)
E infatti non trovate mirabile la composta teatralità con cui Tommaso Fozzer ha rappresentato uno dei tre maggiori poeti tragici greci? La statua ritratto di Sofocle (496-406 a.C.) in bronzo fu fatta erigere da Licurgo nel teatro di Dioniso ad Atene insieme a quella di Eschilo ed Euripide nel 327 a.C.
L’unica replica conosciuta è la scultura in marmo trovata nel 1839 dalla famiglia Antonelli da Terracina, poi donata a Papa Gregorio XVI e oggi conservata nei Musei Vaticani.
Complimenti a Giacomo Presciuttini che ha vinto una visita guidata e lo shopper più esclusivo dell’estate, offerto da A serial traveler in saór - Una viaggiatrice a Venezia

ART RESEMBLES US
“There are many wonderful things, but none is more wonderful than man” (Sophocles, Antigone, 332)
And in fact, don't you find the composed theatricality with which Tommaso Fozzer represented one of the three greatest Greek tragic poets admirable? In 327 BC Lycurgus had the bronze portrait statue of Sophocles (496-406 BC) erected in the Theater of Dionysus in Athens with that of Aeschylus and Euripides.
The only known replica is the marble sculpture found in 1839 by the Antonelli da Terracina family, then donated to Pope Gregory XVI and today preserved in the Vatican Museums.
Congratulations to Giacomo Presciuttini who won a guided tour and the most exclusive shopper of the summer, offered by the blog “A Serial Traveler in Saór”.

📷 Foto credits:
https://www.lamletico.it/articoli/2k751grh7gtj2crscg0g6o0agv18rx

Venezia e Laguna - Musei archeologici nazionali

  Cosa fanno i visitatori nelle nostre sale?Osservano le opere da prospettive inconsuete.Per esempio, questa è la nostra...
04/09/2024



Cosa fanno i visitatori nelle nostre sale?
Osservano le opere da prospettive inconsuete.
Per esempio, questa è la nostra sala 15 vista da 🙂

La sala 15 ospita le collezioni di ceramiche, un insieme eterogeneo per tipologia e classe di produzione, compreso in un arco di tempo che va dal nono al terzo secolo a.C 🙂

La prima donazione si deve a Girolamo Zulian, nel Settecento, a cui si sono aggiunte le collezioni di Girolamo Ascanio Molin, quella proveniente dal Museo di San Donato di Zara e il deposito del Museo Correr.

In totale, sono esposte 54 opere provenienti da Grecia, Magna Grecia, Etruria, Veneto.

Dato il loro buon stato di conservazione, di pensa provenissero da contesti tombali: brocche, anfore, coppe, piatti, contenitori per unguenti, facevano parte del corredo di molti defunti.

Ci sono anche i nostri percorsi didattici nell'offerta presentata da Venezia e Laguna - Musei archeologici nazionali all...
03/09/2024

Ci sono anche i nostri percorsi didattici nell'offerta presentata da Venezia e Laguna - Musei archeologici nazionali all'EduDay negli spazi degli amici di M9 Museum
Tenete d'occhio la pagina del nostro sito dedicata alla didattica ⤵️⤵️⤵️
https://archeologicovenezia.cultura.gov.it/scuola/

I Musei archeologici nazionali di Venezia e della Laguna sono sui social!Segui gli account e rimani sempre al corrente s...
03/09/2024

I Musei archeologici nazionali di Venezia e della Laguna sono sui social!

Segui gli account e rimani sempre al corrente su eventi e novità dei Musei che ne fanno parte: Museo di Palazzo Grimani, il Museo archeologico nazionale di Venezia, il Parco archeologico di Altino e il futuro Museo archeologico della Laguna di Venezia.

Facebook: Venezia e Laguna - Musei archeologici nazionali
Instagram: .archeo.venezia.laguna

 Sulle pagine social del Museo Archeologico di Venezia è in arrivo un nuovo contest: Opere di Rilievo. A partire dalla p...
02/09/2024



Sulle pagine social del Museo Archeologico di Venezia è in arrivo un nuovo contest: Opere di Rilievo.

A partire dalla prossima settimana vi presenteremo sedici rilievi greci e romani appositamente selezionati tra quelli appartenenti alle nostre collezioni. Le sculture si sfideranno a coppie: vi chiederemo di votare quella che vi piace di più e sarete voi a decretare l’opera vincitrice. Dopo ogni sfida sarà pubblicato un post di approfondimento sul rilievo sconfitto.

Aspettiamo i vostri voti ogni Lunedì, a partire dal 9 settembre, sulle pagine social del nostro Museo. Continuate a seguirci!

  È sempre bello e stimolante incontrare le persone che seguono con passione il nostro museo, anche perché possono emerg...
01/09/2024



È sempre bello e stimolante incontrare le persone che seguono con passione il nostro museo, anche perché possono emergere connessioni inaspettate!
È il caso di Paola Gospodnetich, vincitrice del contest , che recentemente è passata in museo a ritirare il mitologico shopper di A serial traveler in saór - Una viaggiatrice a Venezia e a usufruire della visita guidata più bollente nel panorama culturale italiano.
Paola è una professoressa di musica, appassionata di opera, appare molto a suo agio tra le Muse! La cosa interessante è che la sua famiglia è originaria di Hvar (Croazia), luogo di provenienza di diversi vasi greci presenti nelle nostre collezioni ed esposti in sala 15.
Grazie Paola, siamo felici di averti conosciuto di persona, continua a seguirci!
E voi, se volete diventare archeofollower, partecipate ai nostri contest per vincere una visita guidata e non solo!
Oppure venite semplicemente a visitarci. Ah, oggi è la prima domenica del mese, ed è subito : l'ingresso è gratuito! Che aspettate dunque?

   Teseo e le sedie ergonomiche di AdeSecondo la toplist “Coloro che furono amici più di ogni altro” stilata da Igino (F...
31/08/2024



Teseo e le sedie ergonomiche di Ade

Secondo la toplist “Coloro che furono amici più di ogni altro” stilata da Igino (Fabulae, secondo secolo d.C.) Teseo e Piritoo si aggiudicavano il secondo posto per lealtà e fedeltà reciproca.
Teseo, re di Atene, e Piritoo, re dei Lapiti, erano gli Huckleberry Finn e Tom Sawyer dell’antichità.

Si erano messi in testa di sposare ognuno una figlia di Zeus.
Teseo, aiutato da Piritoo, rapì la giovanissima Elena (che poi venne rintracciata e liberata dai suoi fratelli, i Dioscuri), e Piritoo pensò bene di rapire Persefone, e poco importava lei fosse la moglie di Ade.
I due scesero agli Inferi ed Ade, che aveva subodorato il piano, offrì loro due troni su cui sedersi.
Appena si furono accomodati le sedute divennero così ergonomiche (forse erano di memory foam) che i due amiconi non riuscirono più ad alzarsi.

Cosa c’entrano Teseo e Piritoo con Ercole, a cui è dedicata questa rubrica?🤔
Dovete sapere che Ercole raggiunse gli Inferi per compiere la sua undicesima fatica: portare al re Euristeo il cane Cerbero.
Incrociò i due prigionieri e, con la sua forza e il permesso di Persefone, sradicò Teseo dal trono maledetto. Quando, invece, provò a fare lo stesso con Piritoo, la terra iniziò a tremare. Piritoo rimase sulla Sedia dell’Oblio per punizione per la sua audacia e i due amici si divisero.

📸Teseo è ricordato soprattutto per aver sconfitto il Minotauro nel labirinto di Creta. Non ci sarebbe mai riuscito senza l’aiuto di Arianna e il suo filo. Eccoli, Teseo e Arianna (e labirinto a sinistra), in questo nostro cammeo risalente al diciassettesimo secolo, proveniente da San Giovanni di Verdara. Misure: 4,7 cm x 3,3 cm. N° inv. G 565

  🧐Nel Museo di Birmingham si trova un dipinto molto interessante attribuito a Jacopo Palma il Giovane.La tela, datata i...
30/08/2024

🧐

Nel Museo di Birmingham si trova un dipinto molto interessante attribuito a Jacopo Palma il Giovane.

La tela, datata intorno al 1600, ritrae un uomo di mezza età circondato da statue, mentre regge e mostra all'osservatore un foglio di carta. Tra le sculture immerse nell'oscurità in secondo piano si possono riconoscere, sulla destra, il 𝑉𝑖𝑡𝑒𝑙𝑙𝑖𝑜 𝐺𝑟𝑖𝑚𝑎𝑛𝑖; a sinistra la riproduzione di un modello del 𝑆𝑎𝑛 𝑆𝑒𝑏𝑎𝑠𝑡𝑖𝑎𝑛𝑜 dello scultore Alessandro Vittoria (1528-1608).

Se si osserva bene, proprio sotto al ritratto romano, sulla destra, si intravede il volto di un'altra scultura, identificato come quello del nostro 𝐺𝑎𝑙𝑎𝑡𝑎 𝑖𝑛 𝑎𝑡𝑡𝑜 𝑑𝑖 𝑐𝑎𝑑𝑒𝑟𝑒. Il pittore probabilmente conosceva l'opera antica e doveva averla copiata e studiata, come testimonia un disegno conservato all'Accademia di San Luca di Roma, che riproduce il torso n**o del guerriero. D'altronde, abbiamo visto che anche il padre di Jacopo, Antonio, la prese a modello più volte.

Anche il busto di Vitello fu studiato da Palma il Giovane attraverso dei disegni, oggi conservati al Museo Correr. Nei fogli si vede infatti la scultura ritratta da diversi punti di vista, copiata da un calco oppure dall'originale allora esposto a Palazzo Ducale.

Rispetto all'identità dell'uomo ritratto in questo dipinto esistono ancora diversi dubbi. A lungo si è pensato fosse il collezionista Bartolomeo della Nave. Studi recenti però ritengono si tratti più di un artista che di un collezionista, anche alla luce del fatto che i lineamenti del volto somigliano molto a quelli del pittore Antonio Vassillacchi, detto l'Aliense, che secondo il biografo Ridolfi possedeva molti rilievi, stampe e disegni.



📷Jacopo Palma il Giovane, 𝑅𝑖𝑡𝑟𝑎𝑡𝑡𝑜 𝑑𝑖 𝑢𝑜𝑚𝑜, olio su tela, 1600-1605, Birmingham Museum and Art Gallery

📷Jacopo Palma il Giovane, 𝑇𝑟𝑒 𝑠𝑡𝑢𝑑𝑖 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑡𝑒𝑠𝑡𝑎 𝑑𝑒𝑙 𝑐𝑜𝑠𝑖𝑑𝑑𝑒𝑡𝑡𝑜 𝑉𝑖𝑡𝑒𝑙𝑙𝑖𝑜, penna e inchiostro, acquerello bruno, gesso rosso, gesso nero, lumi d'oro e biacca su carta bruna, Venezia, Museo Correr

 Domenica 1 settembre l'ingresso è gratuito! Considerato il perdurare di questo clima torrido estivo, vi consigliamo di ...
30/08/2024


Domenica 1 settembre l'ingresso è gratuito!
Considerato il perdurare di questo clima torrido estivo, vi consigliamo di presentarvi in Museo opportunamente idratati (ricordatevi di bere molta acqua) e di adottare un abbigliamento comodo, leggero e fresco come questo peplo del V secolo a. C. ☺

⤵️⤵️⤵️
Domenica 1 settembre 2024:
Ingresso gratuito alle Sale Monumentali della Biblioteca Nazionale Marciana e al Museo Archeologico Nazionale (orario: 10.00 – 18.00, ultimo ingresso alle ore 17.00), con ingresso da Piazzetta San Marco 13/a.
Il pubblico potrà accedervi dall’ingresso storico della Biblioteca Nazionale Marciana (Libreria Sansoviniana: Piazzetta San Marco n. 13/a).
Non è prevista la prenotazione.
Il Museo Correr non aderisce all'iniziativa ministeriale e pertanto rimane a pagamento con biglietto "Musei di Piazza San Marco".
ATTENZIONE: Per motivi di sicurezza non saranno ammessi visitatori con zaini, trolley e borse ingombranti. Non è attivo il servizio di guardaroba.

Biblioteca Nazionale Marciana

Sconosciuta che giri nelle sale del Museo, soffermandoti sugli originali greci di V e IV sec. a.C., dove ti abbiamo già ...
29/08/2024

Sconosciuta che giri nelle sale del Museo, soffermandoti sugli originali greci di V e IV sec. a.C., dove ti abbiamo già vista? Sei un volto noto della Mostra del Cinema?
La cosa non ci stupirebbe, è noto infatti che molti divi del cinema siano anche degli inguaribili classicisti e, dopo aver calcato il red carpet del Lido, chiedano di visitare il Museo Archeologico Nazionale di Venezia.
Qualcuno sa riconoscerla? E se volete correre il rischio di incontrare qualche star, venite a visitare il nostro Museo!

  Attenti al cane! È la targa che campeggia sui cancelli di alcuni dei nostri giardini, laddove si possiede un cane ... ...
29/08/2024


Attenti al cane! È la targa che campeggia sui cancelli di alcuni dei nostri giardini, laddove si possiede un cane ...
ma anche questa non è una invenzione dei nostri giorni!
🏠 All’ingresso delle loro abitazioni, i Romani scrivevano “Cave canem” (Stai attento al cane), accompagnando la scritta con l’immagine del miglior amico dell'uomo, spesso legato al guinzaglio o nell’atto di mostrare i denti.
Testimonianza di questo uso sono i celebri mosaici di Pompei, come il pavimento d'ingresso della Casa del Poeta Tragico nella Regio VI, Insula 8, nº 5.
🐕‍🦺 Alcuni dei mosaici impiegati per trasmettere questo avvertimento, sottintendevano la frase, recando esclusivamente l’immagine di un cane, come quello dall’aspetto decisamente feroce emerso nella casa del Paquio Proculo e rappresentato legato ad una catena davanti alla porta semi aperta di un'abitazione.
🐶 La scritta “Cave canem” non accompagna neanche il cane raffigurato nel mosaico pavimentale della Casa di Orfeo, conservato nel Museo archeologico nazionale di Napoli. Tuttavia, bisogna ammettere che quest’ultimo pare quasi voglia giocare con gli ospiti!

  Cosa fanno i visitatori nelle nostre sale?Abbiamo notato che le opere in vetrina attirano l'attenzione ma sui social n...
28/08/2024



Cosa fanno i visitatori nelle nostre sale?

Abbiamo notato che le opere in vetrina attirano l'attenzione ma sui social non compaiono molte foto di questi reperti: gioielli, bronzetti e.... Monete!

Evidentemente sono poco instagrammabili a causa dei riflessi del vetro. Ringraziamo per aver immortalato il cosiddetto "Ripostiglio di Meolo".

Nel 1937 a Meolo (Venezia), durante dei lavori agricoli, venne scoperto un recipiente di piombo con all'interno 520 monete d'argento. Si tratta per lo più di denarii romani di età repubblicana: un tesoretto che, si ipotizza, costituiva i risparmi di un legionario rientrato a casa dall’Oriente dopo le campagne vittoriose di Ottaviano; l’ammontare del gruzzolo, infatti, corrisponde a poco più di due anni di paga.

Il denarius in argento, emesso a partire dalla fine del terzo secolo a.C. fu la moneta più diffusa e conosciuta del mondo romano, tanto che al giorno d’oggi il termine “denaro” identifica il concetto stesso di moneta.🙂

Sul finire dell’età repubblicana la paga annuale (stipendium) di un legionario ammontava a 225 denarii, cui si aggiungeva un’indennità forfettaria per l’acquisto della razione di sale (salarium).


BREAKING NEWSIl Museo Archeologico Nazionale di Venezia si conferma   di pace e confronto accademico.Un archeologo e uno...
27/08/2024

BREAKING NEWS
Il Museo Archeologico Nazionale di Venezia si conferma di pace e confronto accademico.
Un archeologo e uno storico dell'arte possono coesistere nelle sale del Museo e affrontare insieme il complesso rapporto tra Rinascimento e arte classica.
Se ci sono riusciti loro...che aspettate a ve**re a curiosare tra i Galati, la Musa/Cleopatra e le statuette Grimani? I restauri cinquecenteschi ci raccontano l'approccio che gli artisti e i collezionisti veneziani avevano verso l'Antico: venite a scoprirlo!

L' ARTE CI SOMIGLIACosa non si fa per il museo archeologico... Un affezionato estimatore, assiduo frequentatore delle no...
27/08/2024

L' ARTE CI SOMIGLIA

Cosa non si fa per il museo archeologico...
Un affezionato estimatore, assiduo frequentatore delle nostre sale, nonché follower di lunga data, si è prestato per il social contest che trasforma gli ospiti in famose sculture antiche.
Tommaso Fozzer ha espressamente richiesto di utilizzare una tenda ignifuga a mo' di toga, per rendersi conto troppo tardi che tenda e afa veneziana di agosto mettono a dura prova anche i più sfegatati sostenitori dell' archeologia.
Ad ogni modo, abbiamo scattato questa immagine che riteniamo eloquente.

Il primo utente che indovinerà il titolo della scultura originale vincerà una visita guidata gratuita e la shopper di A serial traveler in saór - Una viaggiatrice a Venezia 🙂

ART RESEMBLES US

The things we do for the archaeological museum...
A loyal admirer, a regular visitor to our rooms, as well as a long-time follower, has decides to take part in the social contest which transforms guests into famous ancient sculptures.
Tommaso expressly requested to use a fireproof curtain as a toga, only to realize too late that the curtain and the Venetian heat in August put even the most ardent supporters of archaeology to the test.
In any case, we took this eloquent image.
The first follower to guess the title of the original sculpture will win a free guided tour and our sponsor's shopping bag. 🙂

Guidàti

 🪙 Oggi celebriamo la moneta dell'anno 2024, la vincitrice del nostro contest!Grazie a tutti coloro che hanno partecipat...
26/08/2024



🪙 Oggi celebriamo la moneta dell'anno 2024, la vincitrice del nostro contest!
Grazie a tutti coloro che hanno partecipato in questi mesi.

Si aggiudica il titolo un tetradramma d’argento della polis di Atene, dal valore di quattro dracme. Il tema della civetta, onnipresente sul suo rovescio, è il più famoso di tutta la Grecia. Fa la sua comparsa nel quinto secolo a.c. e ancora oggi, dopo 2500 anni, campeggia sulla moneta da un euro.
Il suo significato deriva dal racconto mitico della “contesa dell’Attica”, in cui la dea Atena sconfigge Poseidone e assurge a protettrice della città. Donando ai suoi abitanti un ramo d’ulivo infatti, fondamentale per l'agricoltura, ella si era fatta preferire al dio del mare, che aveva offerto un cavallo da battaglia. Da qui origina il nome della città e l’associazione tra la sua dea e la civetta, animale simbolo di saggezza.

📷 Zecca di Atene, 196-147 a.C., N. inv. 8849

  🪙 Ecco la moneta uscita sconfitta dalla finale, medaglia d'argento del nostro contest.Grazie a tutti coloro che hanno ...
25/08/2024



🪙 Ecco la moneta uscita sconfitta dalla finale, medaglia d'argento del nostro contest.
Grazie a tutti coloro che hanno votato!

Questo statere d’argento è stato coniato alla fine del quarto secolo a.C presso la zecca di Corinto, potente polis che ha caratterizzato tutta la storia greca prima di immolarsi al cospetto della potenza romana nel 146 a.C.
Sul suo rovescio compare Pegaso in volo, il cavallo alato figlio di Poseidone e della Gorgone Medusa, emerso dal collo della madre dopo la decapitazione subita da Perseo. Secondo il mito l’eroe Bellofonte (anch’egli figlio di Poseidone) riesce a domarlo proprio a Corinto, grazie alle briglie d’oro donate dalla Dea Atena.
Successivamente i due saranno in grado di affrontare e uccidere la terribile Chimera e Pegaso diviene così il simbolo della città.

📷 Zecca di Corinto, IV sec. a.C., N. inv. 5385

  Un cane NON da compagniaAvete presente Cerbero, il cane degli Inferi? Quello che secondo Esiodo aveva “voce di bronzo ...
24/08/2024



Un cane NON da compagnia

Avete presente Cerbero, il cane degli Inferi? Quello che secondo Esiodo aveva “voce di bronzo e cinquanta teste”?
Ecco, Euristeo ordinò a Ercole, come undicesima fatica, di portargli Cerbero, forse per sopperire al fatto di non aver mai avuto un cane da bambino.

L’eroe venne guidato nell’impresa da Atene ed Ermes e si racconta che, oltrepassata la soglia degli Inferi, spaventò Caronte, il traghettatore delle anime, alzandolo sopra il fiume Acheronte con una mossa degna di un lottatore di wrestling.
In più, spaventò le anime e il dio Ade dovette interve**re. Ade gli permise di portar fuori Cerbero a fare una passeggiata ma a una condizione: Ercole non avrebbe dovuto usare armi contro di lui.

Così, con la sola forza delle sue mani, lo afferrò e lo portò in superficie.
Lo mostrò a Euristeo, che appena lo vide capì di aver sbagliato la scelta dell’animale da compagnia, si nascose e si comprò un criceto.

P.S. Per onore di cronaca precisiamo che la faccenda del criceto l’abbiamo aggiunta noi.

📸Frammento di sarcofago romano con il dio Ade (al centro, sul carro) che rapisce Persefone (Proserpina per i Romani), secondo secolo d.C., misure 126x76x9 cm, esposto in sala XI.

  🧐Il bello di andare a caccia di copie è quello di imparare sempre qualcosa di nuovo su artisti noti e poco noti, e con...
23/08/2024

🧐

Il bello di andare a caccia di copie è quello di imparare sempre qualcosa di nuovo su artisti noti e poco noti, e condividerla con voi. Oggi vi presentiamo Antonio Negretti, detto Palma, nipote di Palma il Vecchio e padre di Palma il Giovane, due pittori molto più famosi e studiati.

Originario della provincia bergamasca, Antonio forse nel 1524 si trasferì a Venezia, dove fu allievo di Bonifacio de' Pitati, detto anche Bonifacio Veronese.

Il Museo del Louvre, che vi abbiamo citato più volte perché è uno scrigno preziosissimo di grafica italiana, conserva un gruppo di disegni di Palma, un tempo probabilmente facenti parte di un unico album.

Gli schizzi del Louvre, a penna e inchiostro su una carta colorata di rosso, avevano principalmente la funzione di studiare il soggetto che il pittore avrebbe poi dipinto. Alcune figure fungevano poi da modelli già pronti all'uso per altre opere, con lo scopo di velocizzare l'esecuzione del dipinto e accelerare così la produzione della bottega.

Negli esemplari che vi proponiamo ci sono alcuni personaggi in pose molto simili al "Galata in atto di cadere" e al "Galata in ginocchio" della collezione Grimani", con qualche variazione ed aggiunta.

Questi schizzi servirono probabilmente a Palma per realizzare i soldati del dipinto con "La Resurrezione di Cristo", oggi alla Staatsgalerie di Stoccarda, e uno dei re offerenti dell'"Adorazione dei Magi", esposto nella Sagrestia della chiesa di Santa Maria Gloriosa dei Frari, qui a Venezia. Quest'ultimo dipinto riporta da qualche parte ancora la vecchia attribuzione a Bonifacio de' Pitati, ma gli studi hanno confermato la paternità dell'allievo.

È probabile che Antonio avesse avuto accesso a Palazzo Ducale mentre i Galati Grimani erano esposti nella 𝑐ℎ𝑖𝑒𝑠𝑜𝑙𝑎 del doge, oppure che i pezzi gli fossero noti attraverso calchi o copie del maestro Bonifacio.



📷 Antonio Negretti detto Palma, 𝐹𝑖𝑔𝑢𝑟𝑒 𝑖𝑛 𝑣𝑎𝑟𝑖 𝑎𝑡𝑡𝑒𝑔𝑔𝑖𝑎𝑚𝑒𝑛𝑡𝑖, penna e inchiostro su carta preparata rossa, Parigi, Musee du Louvre
📷 Antonio Negretti detto Palma, 𝑅𝑒𝑠𝑢𝑟𝑟𝑒𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑑𝑖 𝐶𝑟𝑖𝑠𝑡𝑜, olio su tela, metà XVII secolo, Stoccarda, Staatsgalerie
📷 Antonio Negretti, 𝐴𝑑𝑜𝑟𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑑𝑒𝑖 𝑀𝑎𝑔𝑖, olio su tela, metà XVII secolo, Venezia, Santa Maria Gloriosa dei Frari

📷 Ph. Credits: https://collections.louvre.fr/en/ark:/53355/cl020008070
https://www.staatsgalerie.de/de/sammlung-digital/auferstehung-christi-0?term=palma&context=collection&position=7
https://it.m.wikipedia.org/wiki/File:Frari_(Venice)_-_Sacristy_-_Adoration_of_the_Magi_by_Bonifacio_de%27_Pitati.jpg

Ci scrivono:“Sono appassionata di archeologia e del Museo Archeologico di Venezia, ma pochi mettono il like a chi prefer...
22/08/2024

Ci scrivono:

“Sono appassionata di archeologia e del Museo Archeologico di Venezia, ma pochi mettono il like a chi preferisce l’arte classica ai dinosauri!”

Le nostre piccole visitatrici ci stupiscono e ci insegnano che alcune passioni nascono prestissimo, eppure non tutti le sanno apprezzare. Vi chiediamo un MI PIACE di incoraggiamento per dimostrare a queste future archeologhe che la vita è complessa come una stratigrafia e che un dinosauro non sarà di nessun aiuto! 😉
Non esitate a portare i vostri figli a visitare il Museo Archeologico! E chi non mette il like al MAV ha un'intelligenza artificiale al posto del cuore 😎



Museo Archeologico e d'Arte della Maremma Biblioteca e Musei Oliveriani Teatro romano e Antiquarium di Gubbio - Pagina Istituzionale Museo Archeologico Nazionale di Verona Museo dei Brettii e degli Enotri Museo Nazionale di Ravenna

*ATTENZIONE: il post può contenere tracce di intelligenza artificiale

  QUALIS PATER TALIS FILIUS"Quale il padre tale il figlio"Questo celeberrimo detto latino, come osservato anche nell’ips...
22/08/2024



QUALIS PATER TALIS FILIUS

"Quale il padre tale il figlio"

Questo celeberrimo detto latino, come osservato anche nell’ipse dixit della settimana scorsa, si è conservato nei secoli in due versioni con identico significato: “qualis pater, talis filius” oppure “talis pater, talis filius”, tuttora utilizzate indistintamente nel nostro linguaggio colloquiale.

Si tratta di una citazione che probabilmente ha sempre fatto parte della cultura popolare, ma la sua matrice rimane dubbia. La tesi più comune è quella che la descrive come un proverbio, diffuso su larga scala nel mondo latino/romano. Un’ipotesi alternativa invece è che “qualis pater, talis filius” fosse inizialmente parte di una preghiera cristiana (un riferimento alla Trinità), e solo in seguito migrata nel gergo laico.

Con il tempo infine questa espressione ha assunto una connotazione negativa e oggi si usa soprattutto per sottolineare i difetti o le malefatte trasmesse dai padri ai figli, mentre quasi mai viene riferita a meriti o a virtù.

Lo avevate notato anche voi? 🙂

  Cosa fanno i visitatori nelle nostre sale? Scrutano le mummie attraverso la loro teca 🙂Questa è la foto che  ha scatta...
21/08/2024



Cosa fanno i visitatori nelle nostre sale?
Scrutano le mummie attraverso la loro teca 🙂

Questa è la foto che ha scattato alla mummia con maschera in cartonnage, esposta nella nostra sala 20.

La mummia egizia apparteneva a Salvatore Arbib, che l'ha donata alla città di Venezia nel 1899.

Risale al primo secolo d.C. e purtroppo non sappiamo l'esatto luogo di provenienza.

Secondo voi come si fa a capire se la mummia è di un individuo maschile o femminile?
Grazie alle radiografie alle quali è stata sottoposta nel 2000, abbiamo potuto appurare con certezza che lo scheletro è di un uomo, arrivato all'età adulta, tra i 25-30 anni.
Quale parte dello scheletro è fondamentale per distinguere lo scheletro femminile da quello maschile?🤔
Il bacino: nelle donne è largo e svasato, negli uomini è alto e stretto.

La testa e il petto della mummia sono ricoperti di una cosiddetta "helmet Mask" in cartonnage, una specie di cartapesta. Il volto è dorato e sormontato da uno scarabeo alato e decorato con riquadri con scene di offerta agli dei.

📸Mummia egizia, primo secolo, dono S. Arbib, deposito Correr, inv. n. 55 Correr.

L’ARTE CI SOMIGLIA Ci voleva lo storico Flavio Burni  per interpretare con eleganza ed equilibrio nelle forme contrappos...
20/08/2024

L’ARTE CI SOMIGLIA

Ci voleva lo storico Flavio Burni per interpretare con eleganza ed equilibrio nelle forme contrapposte il Doriforo di Policleto che con il suo canone ha imposto un modello nella rappresentazione della figura umana. L’opera bronzea, fu realizzata verso il 440 a.C. e forse rappresentava Achille con la lancia, da cui il nome “doriforo”, ossia portatore di lancia. Noi la conosciamo attraverso le copie romane in marmo, tra cui quella scoperta nella palestra sannitica a Pompei nel 1797 ed esposta al Museo Archeologico di Napoli Ed è proprio da Napoli che giunge una nuova interpretazione dell’opera che rappresenterebbe l’eroe Teseo, armato di spada (nella mano destra) e scudo (sul braccio sinistro).
Sia che reggesse una lancia o uno scudo, è comunque innegabile la bellezza di questa figura umana ideale, composta secondo precise proporzioni e un vivace equilibrio tra le forze contrapposte di ciascuna parte del corpo.
E voi che ne pensate?
Ringraziamo l’amico Flavio per aver giocato con noi e proclamiamo il vincitore di una visita guidata e dello shopper di A serial traveler in saór - Una viaggiatrice a Venezia : Andrea Russo 🥇🥳🍾

ART RESEMBLES US
The historian Flavio Burni was necessary to interpret, with his elegance and balance in the contrasting forms, the Doryphoros by Polycletus, the sculptor who imposed a model in the representation of the human figure with his canon. The bronze work was created around 440 BC. It perhaps represented Achilles with the spear, hence the name "doryphorus", i.e. spear bearer. We know it through Roman marble copies, including the one discovered in the Samnite gymnasium in Pompeii in 1797 and exhibited at the National Archaeological Museum of Naples. And it is precisely from Naples that a new interpretation of the work is formulated: the sculpture represents the hero Theseus, armed with a sword (in the right hand) and a shield (on the left arm).
Whether he was holding a spear or a shield, the beauty of this ideal human figure is undeniable, composed according to precise proportions and a lively balance between the opposing forces of each part of the body.
And what do you think?
We thank our friend Flavio for playing with us, and we proclaim the winner of a guided tour and the shopper of the blog “A serial traveler in saór”: Andrea Russo.

Photo credits: https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Doryphoros_MAN_Napoli_Inv6011.jpg

  🪙 Ed eccoci giunti all'atto conclusivo, la finalissima del contest! Si contendono il titolo due pezzi greci con simbol...
19/08/2024



🪙 Ed eccoci giunti all'atto conclusivo, la finalissima del contest! Si contendono il titolo due pezzi greci con simboli animali.
Votate nei commenti per eleggere la moneta dell'anno!

Numero 1 - Civetta di Atene

La prima è un tetradramma, moneta d’argento in uso nella polis di Atene dal valore di quattro dracme. Il tema della civetta, onnipresente sul suo rovescio, è il più famoso di tutta la Grecia. Fa la sua comparsa nel quinto secolo a.c. e ancora oggi, dopo 2500 anni, campeggia sulla moneta da un euro.
Il suo significato deriva dal racconto mitico della “contesa dell’Attica”, in cui la dea Atena assurge a protettrice della città donando ai suoi abitanti un ramo d’ulivo, preferito al cavallo offerto da Poseidone in quanto utile all’agricoltura. Da qui origina il nome stesso della città e l’associazione tra la sua dea e la civetta, animale simbolo di saggezza.

📷 Zecca di Atene, 196-147 a.C., N. inv. 8849

Numero 2 - Pegaso di Corinto

La seconda è uno statere d’argento coniato alla fine del quarto secolo a.C presso la zecca di Corinto, potente polis che ha caratterizzato tutta la storia greca prima di immolarsi al cospetto della potenza romana nel 146 a.C.
Sul suo rovescio compare Pegaso in volo, il cavallo alato figlio di Poseidone e della Gorgone Medusa, emerso dal collo della madre dopo la decapitazione subita da Perseo. Secondo il mito l’eroe Bellofonte (anch’egli figlio di Poseidone) riesce a domarlo proprio a Corinto, grazie alle briglie d’oro donate dalla Dea Atena.
Successivamente i due saranno in grado di affrontare e uccidere la terribile Chimera e Pegaso diviene così il simbolo della città.

📷 Zecca di Corinto, IV sec. a.C., N. inv. 5385

Indirizzo

San Marco, 52/Venezia
Venice
30124

Orario di apertura

Lunedì 10:00 - 18:00
Martedì 10:00 - 18:00
Mercoledì 10:00 - 18:00
Giovedì 10:00 - 18:00
Venerdì 10:00 - 18:00
Sabato 10:00 - 18:00
Domenica 10:00 - 18:00

Notifiche

Lasciando la tua email puoi essere il primo a sapere quando Museo Archeologico Nazionale di Venezia pubblica notizie e promozioni. Il tuo indirizzo email non verrà utilizzato per nessun altro scopo e potrai annullare l'iscrizione in qualsiasi momento.

Video

Condividi

Musei nelle vicinanze