Prima di programmare la visita consulta le modalità d'accesso nel Sistema Musei di Roma Capitale: b e di Traiano (112 e 113 d.C.).
Il Museo dei Fori Imperiali nei Mercati di Traiano è legato topograficamente e concettualmente al grandioso sistema urbanistico dei Fori Imperiali: di Cesare (46 a.C.), di Augusto (2 a.C.), il Tempio della Pace (75 d.C.), di Nerva (97 d.C.) Inaugurato nell’autunno 2007, costituisce il primo museo di architettura antica ed espone ricomposizioni di partiture della decorazione architettonica e sculto
rea dei Fori ottenute con frammenti originali, calchi e integrazioni modulari in pietra, secondo la scelta museografica della reversibilità. Esse restituiscono la “percezione” dei volumi e della ricchezza dei Fori e dei programmi figurativi, strumenti di propaganda imperiale. Il Museo occupa gli edifici della Grande Aula e del Corpo Centrale e comprenderà il Grande Emiciclo con la sezione del Foro di Traiano. Si avvale di un sistema di comunicazione mista, con pannelli tradizionali e tecnologie multimediali. Il percorso espositivo inizia nella Grande Aula con l’introduzione all’area dei Fori e la rappresentazione di ognuno attraverso i rinvenimenti più importanti. Al livello superiore sono le sezioni del Foro di Cesare e della “Memoria dell’antico” e, nel Corpo Centrale, del Foro di Augusto, “modello” adottato nelle Provincia romane. Il complesso monumentale denominato “Mercati di Traiano” in occasione della “riscoperta” negli anni 1926-1934, era un centro “polifunzionale” con attività amministrative al servizio del Foro di Traiano: costruito contestualmente ad esso, è articolato con edifici distinti da strade su 6 livelli lungo le pendici del colle Quirinale, che sostruisce con il Grande Emiciclo. Rioccupato e trasformato nel tempo, negli anni 2005-2007 è stato oggetto di restauri strutturali e conservativi all’avanguardia. Oltre al Museo dei Fori Imperiali, ospita mostre temporanee.
Normali funzionamento
08/12/2022
Calcara n°2?
Abbiamo trovato una nuova calcara? Sembrerebbe proprio di sì!
Accanto alla calcara tardomedievale che abbiamo rinvenuto nelle scorse settimane, e che abbiamo quasi finito di scavare, negli ultimi giorni stanno emergendo i resti di una seconda struttura a pianta circolare, dal diametro di circa 3 metri e anch’essa – come la sua vicina – dalle pareti foderate con blocchetti in tufo e argilla. Da ieri abbiamo iniziato a scavarne l’interno e solo nei prossimi giorni potremo avere la conferma della nostra ipotesi e qualche dato in più per la sua datazione.
Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali
Musei in Comune Roma
06/12/2022
Riprendiamo oggi i nostri approfondimenti sulla mostra “1932, l’elefante e il colle perduto”, in corso ai Mercati di Traiano-Museo dei Fori Imperiali fino al 5 marzo 2023.
Siamo ancora nella prima sezione della mostra, dedicata al progetto di sbancamento della Velia attuato tra 1931 e 1932. Come ricorderete, in uno dei nostri ultimi post vi abbiamo raccontato le primissime fasi di questo progetto e del suo ideatore: il Governatore – così era allora definito il Sindaco – di Roma Francesco Boncompagni Ludovisi, che propose a Benito Mussolini, Capo del Governo, l’abbattimento della Velia per la realizzazione di un ampio rettifilo da Piazza Venezia al Colosseo (e viceversa).
Una delle condizioni poste da Mussolini per l’avvio dei lavori fu la verifica delle preesistenze archeologiche al di sotto del giardino di Villa Rivaldi, destinato ad essere distrutto. L’interesse a tale verifica non nasceva solo dall’eventuale possibilità di scoprire importanti vestigia di epoca romana ma anche da un eventuale fermo o rallentamento dei lavori che ne sarebbe derivato, visto che la nuova strada (la futura Via dei Fori Imperiali) si doveva tassativamente inaugurare il 28 ottobre 1932, decennale della Marcia su Roma.
Sia le verifiche preventive, sia i lavori di sbancamento e, soprattutto, della futura sistemazione del taglio della Velia, furono affidati ad Antonio Muñoz, al tempo Direttore della X Ripartizione Antichità e Belle Arti.
In mostra abbiamo quindi deciso di esporre alcuni disegni e progetti riferibili proprio all’intervento di Muñoz, tutti provenienti dal Fondo Muñoz, conservato presso il Museo di Roma-Gabinetto delle Stampe. Potete vedere i disegni e i progetti nelle immagini qui a seguire, accompagnati da un breve commento... e, ovviamente, in mostra: gli originali sono molto più belli!
Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali
Musei in Comune Roma
25/11/2022
Corrado Ricci… Chi era costui?
Oggi non vogliamo parlarvi dei progressi dello scavo. Stiamo scavando, certo… non ci fermiamo mai! Ma in questi ultimi giorni il nostro impegno è volto soprattutto alla messa in sicurezza del cantiere e alla definizione delle prossime strategie di indagine archeologica.
Oggi vogliamo invece parlarvi di Corrado Ricci, il personaggio che ha dato il nome al Largo su cui affaccia l’area del nostro scavo.
Largo Corrado Ricci è infatti il nome dell’ultimo tratto di Via Cavour verso Via dei Fori Imperiali. In antico quest’area aveva il nome di “Piazza delle Carrette”; la sua conformazione era ovviamente diversa e fu stravolta dalle demolizioni degli anni Trenta del secolo scorso.
Perché dunque cambiare il nome a Piazza delle Carrette con quello di “Largo Corradi Ricci”? La risposta è nella biografia di questo personaggio.
Nato a Ravenna nel 1858, laureato in legge ma appassionato conoscitore d’arte, nel 1893 Corradi Ricci divenne Direttore della Pinacoteca di Parma, avviando una carriera rapidissima e piena di soddisfazioni. Direttore dopo un anno della Galleria Estense di Modena (1894-1898), nel 1897 egli fu messo anche a capo della Sovrintendenza Speciale per Ravenna; dal 1898 diresse la Pinacoteca di Brera e dal 1903 passò alla direzione dei musei di Firenze, Uffizi compresi.
Nominato nel 1906 Direttore di Antichità e Belle Arti del Ministero della Pubblica Istruzione, carica paragonabile a quella dell’odierno Ministro della Cultura, Corrado Ricci si trasferì a Roma. Nel suo nuovo ruolo fu attivissimo e a lui si devono diverse leggi per la tutela dei beni culturali e importanti riforme strutturali, come l’obbligo per il Ministero di assumere personale solo attraverso concorso e non a chiamata diretta, secondo l’uso del tempo.
Dimessosi dal Ministero nel 1919, l’anno successivo Corrado Ricci fu eletto consigliere del Comune di Roma e venne nominato Assessore per le Antichità, Belle Arti e Giardini. L’ennesima svolta avvenne nel 1923 con la nomina a Senatore del Regno e una nuova pioggia di incarichi, tra i quali il prestigioso ruolo di insegnante di storia dell’arte per il principe ereditario Umberto.
Finalmente, il primo luglio del 1924 Corrado Ricci divenne vicepresidente della Commissione per i lavori di redenzione del Foro di Augusto (sì, si chiamava proprio così!), che decretò la “liberazione” delle strutture antiche del Foro attraverso la demolizione di quelle medievali e moderne che le avevano inglobate: si avviava così la distruzione del Quartiere Alessandrino, funzionale prima al recupero delle strutture antiche dei Fori e poi all’apertura di Via dell’Impero, inaugurata il 28 ottobre del 1932. Corrado morirà a Roma il 5 giugno 1934, mentre venivano portate a termine le ultime demolizioni (tra cui quella di Palazzo Nicolini).
Appare quindi ora chiaro perché a Corrado Ricci fu intitolato il largo alla fine di Via Cavour, accesso scenografico a quella Via dei Fori Imperiali che egli aveva ideato e decisamente contribuito a creare.
Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali
Musei in Comune Roma
17/11/2022
Mentre prosegue lo scavo della calcara medievale, di cui vi abbiamo dato notizia nel post della scorsa settimana, oggi vogliamo parlarvi di quello che c’era sopra la calcara medievale: tanta, tanta terra.
Non è questo un fatto scontato. Quando si inizia a scavare si può trovare di tutto: macerie derivate dalla distruzione di edifici, piani di frequentazione, strade, resti di strutture... e resti umani (e qui a Largo Corrado Ricci è accaduto anche questo!). Oppure si possono trovare strati di terra.
Sopra la calcara c’era tanta terra: lo strato era alto più di un metro. La terra era sostanzialmente pulita, priva cioè di macerie e scorie. Questo ci ha fatto interpretare lo strato di terra con quanto rimane di uno spazio aperto, occupato da un giardino, oppure lasciato a verde spontaneo o anche destinato a coltivazioni. Allo stesso tempo, il materiale ceramico che lo strato di terra ha restituito suggerisce una sua datazione alla fine del XVI secolo.
Ancora una volta è stato il confronto con la documentazione archivistica ad offrirci qualche spunto di interpretazione. Le carte del tempo, ad esempio, riferiscono la presenza intorno a Torre dei Conti di orti, ossia di ampi spazi verdi, poi progressivamente occupati da case a partire dal 1606.
Nell’immagine: particolare della Veduta di Roma di Giovanni Maggi (1625) con, evidenziato in giallo, l’isolato delle case a ridosso della Torre dei Conti, appena costruite sull’area degli orti.
Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali
Musei in Comune Roma
16/11/2022
Sabato 19 novembre anche ai Mercati di Traiano - Museo dei Fori Imperiali torna finalmente Musei in Musica!
Immersi in uno scenario suggestivo i visitatori potranno assistere alle ore 22.30 all’esibizione live di pianoforte e voce di Fiorella Mannoia che proporrà i brani più significativi del suo vasto repertorio. In programma (alle ore 20.15, 21.00 e 21.45) anche il concerto “I grandi classici con l’ukulele, per grandi e piccini”, degli Ukus In Fabula insieme all’Orchestra Ukulele Italiana.
Il museo sarà aperto eccezionalmente dalle 20.00 alle 2.00, con biglietto simbolico a 1 euro o gratis per i possessori della .
Il programma completo è consultabile qui: bit.ly/MUSica22
10/11/2022
Buongiorno!
⏰ Comunicazione di servizio: la visita guidata di mercoledì 23 novembre, dalle ore 15.00 alle ore 16.00, prevede traduzione in Lingua dei segni italiana-LIS, realizzata grazie alla collaborazione del Dipartimento Politiche Sociali e Salute (Direzione Servizi alla Persona) e della Cooperativa sociale onlus Segni di Integrazione – Lazio. Come sempre potete prenotarvi allo 060608!
Oggi riprendiamo il racconto dello scavo di Largo Corrado Ricci con la scoperta avvenuta in cantiere questa settimana. Dopo l’asporto dei livelli più alti di epoca tardo-rinascimentale, abbiamo raggiunto stratigrafie di XII-XIII secolo. In prossimità del muro perimetrale in blocchi di tufo del Foro di Nerva, abbiamo scoperto i resti di una struttura a pianta circolare, del diametro di 3,5 metri: si tratta di una calcara. Le calcare erano fornaci per la produzione di calce, realizzate scavando il terreno di solito per altezze di 3-4 metri, con pareti foderate da blocchetti di tufo legati da argilla. Tali strutture erano coperte da una cupola in materiale argilloso. L’impianto di tali fornaci era molto diffuso durante l’epoca medievale; spesso per il loro posizionamento si preferivano zone vicine ai grandi complessi monumentali romani, che venivano sistematicamente privati degli apparati marmorei architettonici e scultorei. I marmi così recuperati venivano accatastati per l’intera altezza della calcara, al di sopra di una risega posta nella parte bassa delle pareti. Al di sotto della risega lo spazio era destinato al combustibile che per diversi giorni continuava ad ardere, alimentato da fascine introdotte attraverso una apertura posta sempre nella parte bassa della struttura. Al termine del ciclo produttivo, di circa 10 giorni, la copertura della calcara veniva rimossa e la calce viva così ottenuta veniva prelevata per essere poi lavorata per diventare malta, una volta impastata con sabbia e pozzolana.
Nei prossimi appuntamenti vi terremo aggiornati sui progressi dello scavo della calcara, che al momento rappresenta il secondo ritrovamento di questo tipo nei Fori Imperiali dopo quella rinvenuta nel Foro di Traiano.
Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali
Musei in Comune Roma
Buongiorno,
oggi vi mostriamo una raccolta di immagini relative alle sezioni della mostra in corso: dal taglio della Velia fino alla scoperta dell'elephas antiquus.
Buona visione!
Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali
Musei in Comune Roma
Buongiorno! A partire da oggi il nostro appuntamento settimanale sull'andamento degli scavi a Largo Corrado Ricci si arricchisce anche di mini-interviste ai colleghi del gruppo di lavoro e non solo. Cominciamo questa serie di appuntamenti con Antonella Corsaro, RUP del procedimento, e Angelo di Stefano, direttore lavori.
Buona visione!
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Musei in Comune Roma
27/10/2022
Il fascino discreto della...ceramica!
Oggi abbiamo saltato la pausa pranzo per scattare un po' di fotografie ai nostri reperti... più amati!
I reperti ceramici sono di norma i più diffusi su uno scavo archeologico: la ceramica infatti, grazie alle sue caratteristiche tecnologiche, rimane inalterata nel corso del tempo e, anche se ci troviamo spesso davanti a frammenti, possiamo riconoscerne l'area e l'epoca di produzione grazie all'analisi della forma, dell'impasto ceramico, del trattamento della superficie e della decorazione. Attraverso quindi l'analisi di tutti i reperti provenienti da un determinato strato – con il confronto costante con le caratteristiche archeologiche della stratigrafia - si arriva così a stabilirne la datazione.
Alla fine del XVI secolo la zona centrale dell'area oggi interessata dal nostro scavo è un'area aperta, a orto o giardino. Da questa terra vengono alcuni frammenti ceramici molto interessanti in maiolica policroma. Le decorazioni ci testimoniano il gusto e la moda dell'epoca e un piccolo orlo di scodella ci parla di commerci tra città. Prevalgono le produzioni locali: nel periodo rinascimentale a Roma molte e di lunghissima tradizione erano le botteghe di artigiani ceramisti e una di queste era proprio qui vicino, nell'area del foro di Traiano.
Nella nostra piccola rassegna vediamo un frammento di piatto con decorazione detta “a paesi” con l'immagine di un edificio a torre; una ciotola carenata con decorazione a linee concentriche in azzurro e arancio; la parete di un boccale decorato a linee e losanghe che inquadrano palmette stilizzate.
Di probabile produzione toscana, arrivata a Roma dal rinomato centro di Montelupo Fiorentino, è invece una scodella databile alla fine del XVI secolo, decorata a tralci e frutti, che corrono come un festone intorno alla tesa, così come di produzione o imitazione montelupina è un piatto con decorazione detta “alla porcellana” a tralci stilizzati dipinti in blu, databile ancora alla fine del XVI secolo.
Questi frammenti, che un tempo erano piatti, scodelle, boccali, brocche, erano prodotti o importati, acquistati ed utilizzati a Roma durante gli ultimi decenni del '500 e tra le nostre mani, ora, ci parlano di artigiani e mercanti, di case, di pranzi frugali o banchetti per una festa, facendo rivivere il ricordo di chi ci ha preceduto.
Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali
Musei in Comune Roma
19/10/2022
Giallo a Largo Corrado Ricci!
Abbiamo aspettato un po’ prima di darvi la notizia ma oggi vogliamo mostrarvi le fotografie di una scoperta particolare che ha animato la vita del cantiere negli ultimi giorni.
A ridosso del muro in blocchi del Foro di Nerva, in un interro databile in via preliminare al tardo XVI secolo, sono stati rinvenuti i resti ossei di un individuo, adulto e di sesso maschile. Le ossa e il cranio non erano “in giacitura primaria” (secondo l’espressione tecnica), non erano cioè adagiate su un piano di deposizione.
Dalle prime analisi sembra, infatti, che le ossa di questo individuo siano state raccolte (nel vero senso della parola!) e poi rigettate a ridosso del muro del Foro di Nerva, nell’area del cortile che tra XVI e XVIII secolo si trovava sotto la Torre dei Conti.
Un vero e proprio giallo, che speriamo di risolvere proseguendo con le nostre indagini.
Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali
Musei in Comune Roma
18/10/2022
Con il post di oggi inauguriamo una serie di approfondimenti dedicati a ogni singola sezione del percorso espositivo della mostra “1932, l’elefante e il colle perduto”.
DIO CE LA MANDI BUONA!
La prima sezione della mostra è dedicata al progetto di sbancamento della Velia, attuato per prolungare fino al Colosseo la strada che avrebbe preso a breve il nome di “Via dell’Impero”, oggi Via dei Fori Imperiali.
Pochi sanno che fu l’allora Governatore – così era allora definito il Sindaco – di Roma, Francesco Boncompagni Ludovisi, a proporre a Benito Mussolini, Capo del Governo, lo sbancamento della Velia per la realizzazione di un ampio rettifilo da Piazza Venezia al Colosseo (e viceversa).
Il primissimo progetto della strada aveva infatti previsto solo il percorso da Piazza Venezia fino allo sbocco di Via Cavour verso il Foro Romano. Ma tale soluzione non risolveva affatto i sempre maggiori problemi di traffico autoveicolare: qualsiasi mezzo, infatti, giunto a Via Cavour e diretto verso il Colosseo e quindi verso i nuovi quartieri del Celio e di San Giovanni, si sarebbe dovuto letteralmente inerpicare sul Colle Oppio attraverso la strettissima Via del Colosseo, ancora oggi strada a senso unico.
L’attuazione della proposta di Boncompagni Ludovisi avrebbe così ottenuto due risultati “utili” (ovviamente nella prospettiva, anche propagandistica, del tempo): la velocizzazione del traffico veicolare e la creazione di un’arteria spettacolare, fiancheggiata dalle rovine recuperate dell’Impero Romano, sfondo magnifico per le future celebrazioni del regime.
Siamo negli ultimi mesi del 1931. Sulle prime Mussolini non apparve molto convinto di intraprendere il progetto di Boncompagni Ludovisi. Poi acconsentì, chiedendo però di verificare se l’intervento fosse attuabile da un punto di vista archeologico, anche in vista della desiderata inaugurazione della strada prevista per il 28 ottobre 1932, decennale della Marcia su Roma.
Di effettuare tali verifiche fu incaricato Antonio Muñoz, Direttore della X Ripartizione Antichità e Belle Arti, che a sua volta chiese all’archeologo Antonio Maria Colini di svolgere i necessari approfondimenti e, in caso, di avviare i lavori, garantendone comunque il termine entro la prevista data di inaugurazione della strada, ossia in meno di un anno.
Possiamo solo immaginare la pressione che gravò da quel momento sul povero Colini, che nel giorno di avvio degli scavi sulla sommità della Velia scriveva con lucida consapevolezza in un suo quaderno di appunti: «Via dell’Impero, 25 novembre 1931. Sono cominciati i lavori. Dio ce la mandi buona!».
Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali
Musei in Comune Roma
13/10/2022
Come forse sapete lo scavo archeologico è un'operazione delicata, che prevede l'asportazione del terreno a strati, secondo una successione fisica e cronologica, a partire dall'epoca più recente fino a quella più antica.
Proprio per questo ogni azione ogni fase viene documentata minuziosamente, e in questo caso ci avvaliamo della preziosa collaborazione dell' ITC del CNR dell'Aquila, che collabora con la Sovrintendenza Capitolina in regime di convenzione.
I ricercatori Francesca Savini e Marco Giallonardo si occupano di restituire in 2D e 3D le unità stratigrafiche. Il loro lavoro, arricchito dagli studi preliminari in archivio, porterà a costruire un modello digitale per la gestione dei dati di scavo.
Vi terremo aggiornati anche su questi sviluppi!
Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali
Musei in Comune Roma
29/09/2022
Nel cantiere di largo Corrado Ricci le operazioni di scavo vanno avanti.
Negli ultimi giorni ci siamo concentrati in due aree: quella occupata dal forno alle Colonnacce e quella in cui sorgeva Palazzo Nicolini. Siamo scesi di livello, ipotizzando cosa avremmo potuto trovare – o non trovare! – grazie alla documentazione d’archivio che abbiamo esaminato nei mesi scorsi.
Ogni scavo archeologico è infatti preceduto da ricerche storiche e topografiche, condotte in biblioteca e, soprattutto, in archivio. In un contesto urbano in continua trasformazione come quello di Roma e di ogni grande città, tali ricerche sono utili per avere un quadro il più preciso possibile dell’evoluzione urbanistica della zona in cui si andrà ad intervenire.
Le carte del XIX secolo indicavano per il forno la presenza di un “sotterra”, ossia di un ambiente sotteraneo; nei giorni scorsi sono emersi i gradini di una scala che dai livelli più antichi del pavimento (al di sotto di quello in cotto che vi abbiamo mostrato qualche post fa) conduceva al di sotto della camera di cottura. Proprio ieri abbiamo indagato questo vano attraverso un’apertura praticata nella volta che lo copriva: lo abbiamo trovato vuoto, con oggetti di vario tipo gettati al suo interno attraverso una gola di lupo. Nei prossimi giorni raccoglieremo questi oggetti e li analizzeremo: ci daranno sicuramente indicazioni utili per datare l’abbandono del “sotterra”.
Conferma alle nostre ricerche in archivio sembra provenire anche dallo scavo delle fondazioni di Palazzo Nicolini: i disegni e le carte che abbiamo consultato non riportavano infatti la presenza di cantine e quindi, verosimilmente, ci aspettavamo di non trovarle. In effetti, pur essendo scesi ulteriormente nello scavo, al momento al di sotto di Palazzo Nicolini non si vede (ancora?) traccia di ambienti sotterranei.
Chissà se la prosecuzione dello scavo smentirà o confermerà le carte d’archivio... Forse lo scopriremo insieme giovedì prossimo!
Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali
Musei in Comune Roma
22/09/2022
Tre metri sotto terra... nella canalina sotto Palazzo Nicolini!
È lì che abbiamo ritrovato un lucchetto a forma di cuore, che ci ha fatto subito pensare al famoso libro “Tre metri sopra il cielo”, al film che ne è stato tratto e alla moda dilagante che ne è derivata di riempire di lucchetti, spesso a forma di cuore, i lampioni di Ponte Milvio (e non solo).
Negli ultimi giorni è andato avanti lo scavo delle fondazioni di Palazzo Nicolini ed è stata indagata una canalina compresa nell’edificio, che ha restituito numerosi oggetti metallici di uso comune, là finiti chissà come: si riconoscono due cucchiai interi e uno frammentato, l’impugnatura di un coltello, chiodi, ganci di vario tipo, una chiave e altri oggetti ancora in corso di identificazione. E poi il lucchetto a forma di cuore, con l’anello (o “arco”) aperto. Per il lungo contatto con l’acqua e, in seguito, con un ambiente estremamente umido, tutti questi oggetti sono ricoperti da molta ruggine e necessitano di un intervento di pulitura per essere apprezzati nel loro aspetto originario. Possiamo azzardare per tutti questi oggetti una datazione compresa tra il tardo XIX e l’inizio del XX secolo.
Non è cosa nuova per gli archeologi che operano nell’area dei Fori Imperiali il ritrovamento di oggetti relativamente recenti legati alla vita quotidiana, dispersi nelle fogne o negli interri di abbandono degli edifici abbattuti negli anni Venti e Trenta del secolo scorso. Ad esempio, una selezione di oggetti simili rinvenuti tra 1998 e 2000 nel settore orientale del Foro di Traiano fu esposta nel 2017 nella mostra “I Fori dopo i Fori”, allestita al Mercati di Traiano-Museo dei Fori Imperiali.
Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali
Musei in Comune Roma
20/09/2022
Buongiorno! Dopo la pausa estiva ritornano i post del martedì sulla mostra “1932, l’elefante e il colle perduto” con la notizia che stavamo aspettando e che siamo felici di condividere con voi: la mostra, che avrebbe dovuto chiudere il 2 ottobre prossimo, è stata prorogata fino al 5 marzo 2023!
Riprenderemo quindi a breve anche le attività didattiche: già sono previste due visite guidate il 5 e il 20 ottobre e presto comunicheremo altre date. Potete consultare intanto il programma qui: https://sovraintendenzaroma.it/didattica/didattica_per_tutti
Non avete più scuse... Vi aspettiamo al Museo!
Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali
Musei in Comune Roma
15/09/2022
Non solo il forno.
Nel post dello scorso giovedì vi abbiamo raccontato del Forno alle Colonnacce e del ritrovamento di quelle che pensiamo siano le sue strutture.
Oggi vi raccontiamo del rinvenimento di altri resti murari che ci aspettavamo di intercettare: quelli (forse!) di Palazzo Nicolini.
Il Palazzo sorgeva lungo il tratto terminale di Via Cavour verso Via Alessandrina ed era stato costruito da Vincenzo Nicolini, un imprenditore edile del tempo che oggi definiremmo “palazzinaro”.
Verso il 1885, infatti, Vincenzo acquista Torre dei Conti e il cortile sottostante con chiari intenti speculativi. La Torre è presto ristrutturata e vi vengono ricavati appartamenti. Non soddisfatto, nel cortile il nostro Vincenzo fa costruire velocemente un imponente palazzo alto sei piani, con la facciata su Via Cavour piena di negozi. I due edifici (Torre e Palazzo) erano collegati da ballatoi e formavano un complesso residenziale estremamente redditizio.
Che però ebbe vita breve.
Nel 1934, infatti, Palazzo Nicolini viene raso al suolo nell’ambito dei lavori per la sistemazione dell’ultimo tratto di Via Cavour verso Via dell’Impero (oggi Via dei Fori Imperiali), inaugurata il 28 ottobre 1932.
L’area lasciata libera fu occupata dalla strada con il suo marciapiede e, soprattutto, dal piccolo giardino di Largo Corrado Ricci.
E proprio togliendo lo strato preparatorio del giardino sono subito emerse le creste di alcuni muri che per posizione, aspetto e quote hanno tutta l’aria di essere proprio le fondazioni di Palazzo Nicolini. Confidiamo quindi nelle operazioni di scavo dei prossimi giorni, che potranno fare luce su questa recente scoperta.
PS: la Torre dei Conti, per fortuna, non è stata demolita e sta ancora al suo posto!
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08/09/2022
Iniziando lo scavo a Largo Corrado Ricci sapevamo che una delle prime strutture di cui avremmo trovato i resti sarebbe stato il Forno alle Colonnacce. Vi abbiamo già fatto vedere una sua immagine nel post di giovedì scorso, una delle tante vedute pittoresche di questo scorcio unico di Roma, molto amato da artisti e viaggiatori, attratti dalla singolare commistione tra antico, ossia le Colonnacce, e contemporaneo, cioè il forno con tutto il suo via-vai quotidiano e, immaginiamo, il profumo del pane appena cotto.
Ma, forse, non solo del pane...
A Roma, come in tutta Italia, fino al secolo scorso si poteva infatti andare al forno sì per comprarvi il pane già cotto (proprio come oggi) ma si usava anche – e molto - portarvi a cuocere il pane impastato a casa come pure altre pietanze, dietro pagamento di una piccola offerta. Accadeva anche che il proprietario di un’abitazione con forno mettesse questo a disposizione dei vicini ed esistevano forni pubblici, destinati a servire comunità ristrette (ad esempio: gli abitanti di una piazza, di un rione o di una sua specifica parte).
L’origine di tale usanza risiedeva in una particolarità che a noi oggi suona davvero incredibile: l’assenza in esse di uno spazio e di strumenti destinati a cucinare con il fuoco.
Come è facile immaginare, panifici e forni erano quindi diffusissimi in città. Di essi abbiamo ancora rare tracce sulle facciate dei palazzi: proprio vicino al nostro scavo, in Via della Madonna dei Monti, si conserva la duplice insegna di un forno ottocentesco, oggi trasformato in ristorante. Sono invece numerose le testimonianze artistiche (si trattava, come detto, di soggetti molto amati dai pittori) e nelle fotografie d’epoca.
Dalla ricerca d’archivio sappiamo che il forno alle Colonnacce ha avuto diversi proprietari prima di essere demolito insieme alla casa che gli sorgeva sopra. In queste prime fasi di scavo abbiamo recuperato i resti del pian terreno, corrispondenti a parte del vano a cui si accedeva dalla porta aperta nell’antico muro a blocchi delle Colonnacce e di un vano retrostante, entrambi pavimentati in cotto: qui si raccoglievano probabilmente i clienti per acquistare il pane o chiedere di usare il forno per cuocere i cibi portati da casa. Alle spalle di quest’ultimo vano abbiamo rinvenuto l’ambiente nel quale doveva trovarsi il forno vero e proprio.
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Era il 24 maggio 1932, esattamente 90 anni fa, quando sui giornali romani veniva data la notizia della scoperta dei resti dell’Elephas antiquus, racchiusi da millenni nel ventre della Velia.
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Non esistono purtroppo riprese di quel momento ma gli archivi dell’Istituto Luce custodiscono alcuni preziosissimi video delle demolizioni del Quartiere Alessandrino e dell’abbattimento della Velia, che a quella scoperta condussero. I visitatori della mostra potranno vederne due, proiettati nella seconda sala, ma noi oggi vogliamo proporvi proprio il filmato che riprende da vicino i lavori al colle veliense. L’operatore aveva alle spalle il Colosseo e davanti a lui si apriva l’immenso cantiere della nuova strada con, sullo sfondo, Piazza Venezia. Noi oggi possiamo solo immaginare che quegli operai che vediamo lavorare armati di pala e piccone saranno gli stessi che, a breve, si sarebbero imbattuti nei resti dell’elefante ai quali è dedicata la nostra mostra.
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Per festeggiare la ricorrenza, la mostra è stata prorogata al 2 ottobre.
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Buona visione!
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@Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali
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Synesthesia è un’opera d’arte ma allo stesso tempo un concentrato di tecnologia che ci invita a pensare quale è il ruolo della persona e quale quello della macchina nel terzo millennio.
Donatella Ansovini del TGRLazio ci racconta l’installazione ai Mercati di Traiano - Museo dei Fori Imperiali al 22 maggio.
Videoguida in LIS
I Mercati di Traiano - Museo dei Fori Imperiali mettono a disposizione delle persone sorde delle videoguide in LIS con sottotitoli in italiano che raccontano la storia del complesso monumentale e dei Fori.
Scoprile qui: bit.ly/3tIuIli
Dopo l’Egitto, Babilonia. Parte Seconda
Il post di oggi è interamente dedicato allo splendido fregio di Bertel Thorvaldsen raffigurante l’Ingresso di Alessandro Magno a Babilonia, nella sua versione conservata nel Castello Visconteo di Pavia (Musei Civici, Gipsoteca).
Per farlo, lasciamo la parola a un bel video prodotto dai Musei Civici di Pavia, che lo hanno gentilmente concesso al nostro Museo e alla mostra. Lo potrete vedere nella sala che fino a giugno scorso ha ospitato le cinque lastre originali. Oppure qui.
Buona visione!
Per tutte le info:
http://www.mercatiditraiano.it/it/mostra-evento/napoleone-e-l-archeologia
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Il fregio di Alessandro Magno torna a casa!
Anche le lastre del fregio realizzato da Bertel Thorvaldsen per l'appartamento di Napoleone al palazzo del Quirinale nel 1812 tornano a casa, nei Musei Civici di Pavia.
Al loro posto, in mostra, troverete un video che racconta tutta la storia di questo straordinario capolavoro.
Per tutte le info:
http://www.mercatiditraiano.it/.../napoleone-e-l-archeologia
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NΛPOLΞONΞ torna a casa!
Come vi abbiamo anticipato, ieri alcune opere hanno lasciato la mostra nel nostro museo.
Ecco un timelapse dello smontaggio e della "partenza" del ritratto "Napoleone con gli abiti dell’incoronazione" dipinto da Gérard, che torna ad Ajaccio, nel Palais Fesch - musée des beaux-arts Ajaccio.
Ogni opera ritornata nel museo di appartenenza è stata sostituita... venite a vedere come!
Per tutte le info:
http://www.mercatiditraiano.it/.../napoleone-e-l-archeologia
Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali
Musei in Comune Roma
#NapoleonAndMe
#NapoleonEtMoi
#NapoleoneAiMercati
#MuseumAtNightChallenge - Le Notti di Traiano
Buon inizio di settimana! Oggi accogliamo la #challenge #museumatnight, ideata dal museo Le Pass e rilanciataci dal Museo dell'Ara Pacis, che ringraziamo. La scorsa notte ci siamo imbattuti nel... fantasma di Traiano, ecco la sua voce per voi!
La #challenge continua... e siamo curiosi di sapere cosa accade di notte in questi musei:
Museo della Civiltà Romana
Museo Civico Archeologico Villa di Traiano Comune di Arcinazzo Romano
Musée d'Yverdon et région
Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali
Musei in Comune Roma
#museumatnightchallenge
#museumatnight
5 maggio 1821 - 5 maggio 2021
Oggi ricorre il bicentenario della morte di Napoleone: i curatori della mostra, Nicoletta Bernacchio e Simone Pastor ci introducono alla sezione "Oltre Napoleone: un santo, un dio da pregare".
Buona visione!
Visita guidata alla mostra "Civis, Civitas, Civilitas" ai Mercati di Traiano
Salutiamo l'arco di Settimio Severo!
Salutiamo l'ultimo giorno di novembre...
I Busti parlanti... Bonus Track!
Civis Civitas Civilitas, i Busti Parlanti: Euclione al mercato
Civis Civitas Civilitas, i Busti Parlanti: Sesto Giulio Frontino
Mostra Civis Civitas Civilitas: l'arrivo del ponte di Tiberio a Rimini
Civis Civitas Civilitas, i Busti Parlanti: Erode Attico
Civis Civitas Civilitas, i Busti Parlanti: Apollodoro di Damasco
Civis Civitas Civilitas, i Busti Parlanti: Vespasiano
Civis Civitas Civilitas, i Busti Parlanti: Marco Tullio Cicerone
Civis Civitas Civilitas, i Busti Parlanti: Lucio Anneo Seneca
Civis Civitas Civilitas, i Busti Parlanti: Elio Aristide
La #MICRomaCard è la nuova card che al costo di 5 euro offre l’accesso illimitato ai Musei in Comune Roma per 12 mesi.
Rivolta a chi risiede o studia a Roma, ha una validità di 12 mesi, è rinnovabile e permette l’ingresso #gratis a Musei Capitolini, Centrale Montemartini, Mercati di Traiano - Museo dei Fori Imperiali, Museo di Roma, Museo di Roma in Trastevere, Musei di Villa Torlonia, Museo dell'Ara Pacis, Museo Civico di Zoologia, Galleria d'Arte Moderna di Roma Capitale.
Sono escluse le mostre del Museo di Roma e del Museo dell’Ara Pacis che prevedono un biglietto solo mostra.
I possessori della MIC card hanno lo #sconto del 10% nelle caffetterie e nei bookshop dei Musei in Comune Roma (non cumulabile con altre promozioni in corso).
IN VENDITA dal 5 luglio 2018 in tutti i Musei del Sistema, i Tourist Infopoint e online su www.museiincomuneroma.it
All'interno del Foro di Augusto, vi era l'aula assai particolare volutamente incastonata nell’angolo nord-orientale, proprio sul fondo dell’ampio portico occidentale.
Per la sua posizione, è stata interpretata come un sacello destinato ad un culto rivolto alla figura imperiale.
Al suo centro svettava il colosso di Augusto, alto ben 11 metri, e nei pochi resti riconducibili alla statua acrolita (oggi ai Mercati di Traiano - Museo dei Fori Imperiali), si riconoscono la mano destra che impugna un attributo circolare, la sinistra della quale si conserva il dorso disteso e un tratto del braccio forse appena oltre il polso.
L'aula doveva essere sontuosamente decorata. Sappiamo per esempio che la parete di fondo su cui si stagliava il colosso, era rivestita con lastre rettangolari in marmo bianco lunense in cui è stata riconosciuta una sequenza di motivi decorativi vegetali, ad andamento leggermente curvilineo, che ricordano le pieghe di un tessuto!
Apre oggi al Museo di Roma in Trastevere la mostra GirovagArte. Fotografie di Samanta Sollima. Negli scatti della fotografa romana emergono le sensazioni vissute nel profondo dai visitatori con disabilità e delle loro famiglie che, grazie all’Associazione Handicap Noi e gli Altri, hanno potuto visitare i Musei Capitolini, il Museo di Roma in Palazzo Braschi, il Chiostro del Bramante, la Basilica di San Paolo Fuori le Mura, i Musei di Villa Torlonia, la Centrale Montemartini e i Mercati di Traiano - Museo dei Fori Imperiali; ma anche l’Abbazia di San Nilo a Grottaferrata e la street art di Tor Pignattara.
Per informazioni e biglietti: bit.ly/GirovagArte
Ingresso gratuito con la
Fino a domenica 2 ottobre 2022, presso Mercati di Traiano - Museo dei Fori Imperiali, è visitabile la mostra "1932, l'elefante e il colle perduto" 🐘
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Giocare con le prospettive è molto divertente e costa davvero poco, più o meno come una pizza napoletana (per il momento). Ingredienti: una MiC Card per entrare ai Mercati di Traiano - Museo dei Fori Imperiali (5 euro), un antico muro, un celebre monumento, il cielo di Roma e un po’ di fantasia 😊
Con vi portiamo in visita al cantiere di scavo archeologico da poco aperto in largo Corrado Ricci, dove la stratigrafia testimonia la storia di questo angolo urbano a partire dalle fasi romane del Foro della Pace fino alle demolizioni dell’isolato di Palazzo Nicolini operate nel secolo scorso per l’apertura di via dei Fori Imperiali.
In aggiunta alle visite guidate aperte ai cittadini, a partire da giovedì 1 settembre gli archeologi e storici dell’arte che prendono parte al cantiere racconteranno settimanalmente l’andamento dei lavori sulla pagina Facebook dei Mercati di Traiano - Museo dei Fori Imperiali
🖼️ Domani 7 agosto, prima domenica del mese, torna l'ingresso gratuito per tutti – residenti e non – nei Musei in Comune Roma e nelle aree archeologiche del Circo Massimo e dei Fori Imperiali.
📌 Si possono visitare i Musei Capitolini, i Mercati di Traiano - Museo dei Fori Imperiali, il Museo dell'Ara Pacis, la Centrale Montemartini, il Museo di Roma, il Museo di Roma in Trastevere, la Galleria d'Arte Moderna di Roma Capitale, i Musei di Villa Torlonia, il Museo Civico di Zoologia, il Museo Barracco di Scultura Antica, il Museo Carlo Bilotti - Aranciera di Villa Borghese, il Museo Napoleonico, il Museo Pietro Canonica a Villa Borghese, il Museo della Repubblica Romana e della memoria garibaldina, il Museo di Casal de' Pazzi, il Museo delle Mura, la Serra Moresca di Villa Torlonia e la Villa di Massenzio.
Info e aggiornamenti 👉 bit.ly/museigratis-7agosto22 📞060608
Culture Roma, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali
Continuando il racconto della mostra 1932, l’elefante e il colle perduto | 8 aprile – 2 ottobre 2022 ai Mercati di Traiano - Museo dei Fori Imperiali, con il post di oggi iniziamo a illustrare per i nostri lettori la quarta e ultima sezione, dedicata proprio ai resti del cranio e della difesa (zanna) sinistra di elefante antico rinvenuti a seguito dello sbancamento della Velia.
I resti erano sepolti oltre 11 metri al di sotto dello strato geologico sommitale e facevano parte di un ricco giacimento paleontologico venuto in luce il 20 maggio 1932 in corrispondenza del punto di congiungimento tra la Basilica di Massenzio e il Tempio di Venere e Roma. Esso comprendeva resti pertinenti a più esemplari di elefanti (Palaeoloxodon antiquus), a cervidi (Cervus elaphus), a bovidi (Bos primigenius) e a ippopotamo (Hippopotamus amphibius), tutti risalenti al Pleistocene medio. Al momento del ritrovamento il cranio giaceva rovesciato, con le ossa del palato rivolte in alto, e insieme alla difesa misurava m 3,60. L’intervento di recupero fu effettuato in gran fretta per non ostacolare i programmi di cantiere, che prevedevano l’inaugurazione della strada (oggi Via dei Fori Imperiali) il 28 ottobre 1932. I resti furono così portati nell’Antiquarium del Celio e lì restaurati ma, a seguito della chiusura al pubblico dell’Antiquarium nel 1939, non furono più visibili fino al recente restauro.
Nel 2021, in previsione della mostra “La scienza a Roma. Passato, presente e futuro di una Città” (Roma, Palazzo delle Esposizioni, 12 ottobre 2021-27 febbraio 2022), i resti dell’elephas sono stati restaurati per essere esposti. Terminata quella mostra, essi sono stati trasportati qui al museo per essere al centro di una nuova esposizione, questa volta interamente dedicata al loro ritrovamento.
Proseguiamo con il racconto della mostra 1932, l’elefante e il colle perduto ai Mercati di Traiano - Museo dei Fori Imperiali fino al 2 ottobre 2022 e torniamo con il post di oggi a parlare delle pitture che impreziosivano le pareti e la volta del criptoportico della domus romana rinvenuta sotto il giardino di Villa Rivaldi.
In occasione della mostra è stato avviato uno studio approfondito del materiale fotografico realizzato nel 1931-1932 per documentare i rinvenimenti avvenuti durante lo sbancamento della Velia; ad esso è stato affiancato lo studio delle accurate riproduzioni ad acquerello che Odoardo Ferretti eseguì dell’intera superficie pittorica rinvenuta. È stato così possibile identificare in alcuni lacerti di affreschi immagazzinati presso l’Antiquarium e fino ad oggi privi di indicazioni sul contesto di rinvenimento, alcune raffigurazioni di personaggi e elementi ornamentali posti al centro dei pannelli dipinti della domus, salvati dalla distruzione.
La decorazione affrescata del criptoportico era caratterizzata dalla sovrapposizione di due strati pittorici, applicati uno sull’altro, corrispondenti a due distinti momenti di realizzazione. In entrambi lo schema decorativo utilizzato appariva simile, caratterizzato dalla linearità di composizione resa su fondo bianco, con la parete suddivisa in tre fasce di pannellature sovrapposte.
Nello strato più antico (fine I-inizi II secolo d.C.) i riquadri erano separati nella fila inferiore da esili colonnine in ocra con capitelli ionici e nella parte superiore da sottili candelabri rossi e azzurri avvolti da tralci di edera. Più semplice la definizione dei riquadri della decorazione successiva (fine del II-inizi III secolo d.C.) con pannelli delimitati in rosso che nella fascia mediana e superiore si alternano in forma quadrata e ricurva. Al centro di ciascuno di essi erano raffigurate figure maschili e femminili, animali, cesti di fiori e maschere, secondo un repertorio di genere ampiamente diffuso nella pittura romana. Più articolati gli schemi compositivi delle volte, soprattutto della seconda fase, con moduli geometrici arricchiti ancora da personaggi e raffinati elementi decorativi.
La decorazione rientra nel cosiddetto "stile lineare”, diffuso a Roma nel corso del III secolo d.C., nel quale le architetture dipinte sono ormai divenute sistemi geometrici lineari resi con semplici fasce di colore tracciate su pareti a fondo bianco, nell’ambito dei quali sono spesso inserite figure in volo, animali e fantasiosi motivi decorativi.
la Torre delle Milizie
dal Museo dei Fori Imperiali
nei Mercati di Traiano
dietro al nostro B&B
ciao everybody!
Mercati di Traiano - Museo dei Fori Imperiali
Per tutti i possessori della # MICRomaCard, mercoledì 13 luglio è prevista una visita guidata ai Mercati di Traiano - Museo dei Fori Imperiali nell’ambito della mostra 1932, l’elefante e il colle perduto | 8 aprile – 2 ottobre 2022.
Un approfondimento sulla storia del giardino di Villa Rivaldi, completamente distrutto nel 1932 con lo sbancamento della Velia.
Info: bit.ly/3RqxRkA
🖼️ Domani 3 luglio, prima domenica del mese, torna l'ingresso gratuito per tutti – residenti e non – nei Musei in Comune Roma e nelle aree archeologiche del Circo Massimo e dei Fori Imperiali.
📌 Si possono visitare i Musei Capitolini, i Mercati di Traiano - Museo dei Fori Imperiali, il Museo dell'Ara Pacis , la Centrale Montemartini, il Museo di Roma, il Museo di Roma in Trastevere, la Galleria d'Arte Moderna di Roma Capitale, i Musei di Villa Torlonia, il Museo Civico di Zoologia, il Museo Barracco di Scultura Antica, il Museo Carlo Bilotti - Aranciera di Villa Borghese, il Museo Napoleonico, il Museo Pietro Canonica a Villa Borghese, il Museo della Repubblica Romana e della memoria garibaldina, il Museo di Casal de' Pazzi, il Museo delle Mura, la Serra Moresca di Villa Torlonia e la Villa di Massenzio.
Info e aggiornamenti 👉 bit.ly/museigratis-3luglio22 📞 060608
Culture Roma, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali
Giovedì 23 giugno appuntamento ai mercati di Traiano per i possessori della MIC Card.
Con uno sguardo privilegiato, ripercorriamo dai Mercati di Traiano - Museo dei Fori Imperiali, la storia dei progetti e delle trasformazioni dell’area archeologica centrale che ha sempre occupato un posto di rilievo nella riflessione sull’Urbanistica della Città.
Info: bit.ly/3y62Cn9
Scrive Oran Pamuk nel romanzo "Il museo dell'innocenza" che "i veri musei sono quei luoghi dove il Tempo si trasforma in Spazio". Voi siete d’accordo?
Sfogliate la gallery e scoprite tutte le esposizioni nel Sistema Musei di Roma Capitale!
🎗 Andiamo avanti noi
Museo di Roma - salette piano terra
16 Giugno - 4 Settembre 2022
La mostra si pone l'obiettivo di raccogliere la preziosa eredità lasciata da Gino Strada e trasmettere una cultura di diritti e di pace.
🌀 Cosmogonia
Museo Carlo Bilotti
16 Giugno - 4 Settembre 2022
La mostra Cosmogonia presenta opere di Daniela Monaci e poesie di Sonia Gentili trasformate in installazione visiva (sette Fogli e un Libro con testo dinamico) dal collettivo L’uomo che non guarda (Sonia Gentili e Ambrogio Palmisano).
🦜 Biodiversità a Roma
Musei di Villa Torlonia - Casina delle Civette
11 Giugno - 25 Settembre 2022
32 fotografie di Bruno Cignini, zoologo, scrittore e divulgatore scientifico e 11 acquarelli dell’illustratrice Eva Villa.
🧬 Compositio Oppositorum
Museo delle Mura
8 Giugno - 31 Luglio 2022
Oltre trenta opere site specific in cui s’incontrano due materiali, in apparenza antitetici, in un dialogo continuo tra i due artisti.
📸 Robert Doisneau
Museo dell'Ara Pacis - Spazio espositivo
28 Maggio - 4 Settembre 2022
Una retrospettiva, a cura di Gabriel Bauret, sul celebre fotografo francese, attraverso oltre 130 immagini provenienti dalla collezione dell’Atelier Robert Doisneau a Montrouge.
❄️ Arctic Tales
Museo di Roma in Trastevere
27 Maggio - 4 Settembre 2022
Le 50 immagini fotografiche realizzate tra il 2018 e il 2019 dalla fotografa milanese Valentina Tamborra sono frutto di due reportage sull’Artico nati dalla sua residenza: Skrei - Il Viaggio e Mi Tular - Io sono il confine.
📣 Il chiostro animato - lo spazio è solo rumore
Museo di Roma in Trastevere
20 Maggio - 25 Settembre 2022
Mostra in quattro atti che presenta gli interventi artistici di Michela de Mattei, Salò, Bea Bonafini ed Emiliano Maggi.
🆒 ANNI INTERESSANTI. Momenti di vita italiana 1960 - 1975
Museo di Roma in Trastevere
13 Maggio - 16 Ottobre 2022
Attraverso un’accurata selezione di fotografie e documenti visivi dell’Istituto Luce, la mostra Anni interessanti è un viaggio per gli occhi, intenso e rivelatorio di un periodo di storia nazionale, dal 1960 al 1975, che ha segnato indelebilmente il volto e l’identità del paese.
🗿 Francesco Messina. Novecento Contemporaneo
Musei di Villa Torlonia - Casino dei Principi
14 Aprile - 4 Settembre 2022
Una ricca selezione di bronzi, terrecotte e gessi raffigura la vitale attualità dell’arte del maestro tra tradizione e modernità.
🎦 Il video rende felici. Videoarte in Italia
Galleria d'Arte Moderna di Roma Capitale
12 Aprile - 04 Settembre 2022
La mostra a cura di Valentina Valentini si articola in due spazi, Galleria d’Arte Moderna e Palazzo delle Esposizioni.
🐘 1932, l’elefante e il colle perduto
Mercati di Traiano - Museo dei Fori Imperiali
8 Aprile - 2 Ottobre 2022
Una selezione di circa 100 opere, tra reperti archelogici, progetti grafici, oggetti d’arte e video, alcuni esposti per la prima volta, racconta la storia della perduta Velia e del “suo” elefante.
📜Cursus Honorum. Il governo di Roma prima di Cesare
Musei Capitolini - Palazzo dei Conservatori, Sale al piano terra
24 Marzo - 2 Ottobre 2022
Quattro voci maschili e una femminile rievocano le magistrature di età repubblicana, rivelando l’essenza della vita politica di Roma antica nell’età repubblicana.
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🤴 Napoleone ultimo atto. L’esilio, la morte, la memoria
Museo Napoleonico
5 Maggio 2021 - 18 Settembre 2022
Dedicata ai momenti estremi dell’epopea di Napoleone Bonaparte, l’esposizione del Museo Napoleonico intende illustrare le vicende dell’esilio e della morte dell’Imperatore a Sant’Elena attraverso un evocativo racconto visivo, costruito tramite stampe, acquerelli ed effigi scultoree e numismatiche.
🏁 Colori dei Romani. I mosaici dalle Collezioni Capitoline
Centrale Montemartini
27 Aprile 2021 - 15 Gennaio 2023
Un evento importante che racconta, attraverso la trama colorata di queste opere, brani di storia della città di Roma, illustrando nel modo più completo i contesti originari di rinvenimento.