15/03/2023
XI edizione con il bravo Andrea Venditti
Alle Idi di marzo dell'anno 44 ac viene assassinato Caio Giulio Cesare, il democratico più coerente
XI edizione con il bravo Andrea Venditti
Abbiamo creato un gruppo Facebook, con
lo stesso nome di questa pagina. Se aderite, avrete un mezzo aperto e libero.
Oggi, Idi di marzo 2022, Alessio Attico Pistone recita l'orazione di Antonio dal Giulio Cesare di William Shakespeare. Roma, foro romano, Roma
Ora puoi inviare messaggi whats app a Caio Giulio Cesare
Caio Giulio Cesare, le idi di marzo is now on WhatsApp.
Caio Giulio Cesare, le idi di marzo is now on WhatsApp.
Speech: “Friends, Romans, countrymen, lend me your ears” by William Shakespeare
Friends, Romans, countrymen, lend me your ears;
10 gennaio 49 a.C. era un inverno freddo quando , dopo aver riflettuto sul da farsi e su quelle che sarebbero state le conseguenze di varcare in armi il pomerium, attraversò il poco distante da Ariminum (quella che oggi chiamiamo Rimini) e pronunciò, come da tradizione, il famoso "alea iacta est".
Fu l'inizio della guerra civile con Pompeo e la successiva ascesa al potere della famiglia Giulio Claudia.
ALEA IACTA EST: IL DADO E’ TRATTO O GETTATO?
“alea iacta est”, una delle più famose locuzioni latine che tutti utilizziamo, una frase attribuita a Cesare da Svetonio (che la riprende da Asinio Pollione) forse è figlia di un’errata traduzione.
I classici, in primo Plutarco nelle sue Vite Parallele, riporta che Cesare pronunciò in greco le parole “sia lanciato il dado”, una sorta di odierno “e che dio ce la mandi buona” - è per questo che la tesi più accreditata è quella che abbatte il mito e riporta la locuzione nella forma di Plutarco in latino "iacta alea esto", “si getti il dado”
IL RUBICONE, QUEL CONFINE SACRO CHE NON SI POTEVA VARCARE CON UN ESERCITO
Nell’ordinamento romano, veniva definito “pomerium” quella linea di confine sacro che separava Roma dal resto del mondo. In principio fu proprio quella linea tracciata coi buoi da Romolo e Remo che poi, secondo tradizione, coinciderà con le cosidette Mura di Servio Tullio: nel periodo delle guerre civili includeva invece tutta quella parte della pen*sola italica posta a sud dei fiumi Magra e Rubicone.
All’interno del pomerium vigeva il comando civile di pace dei consoli e a loro non era lecito condannare a morte senza un giusto processo ma potevano essere inflitte solo pene corporali, all’esterno vigeva invece, l’imperium militiae di coloro che comandavano le legioni o i governatori delle province.
Il potere di vita e di morte era simboleggiato dal fascio littorio: quando i littori varcavano il confine sacro toglievano la scure dai fasci, era vietato infatti entrare armati nell’Urbe e la pena da mortale diveniva corporale.
IL RUBICONE: DOVE? E L’EVENTO DEL CAMMINO DEI CESARI (10-12 gennaio)
Sono diversi i comuni che si contendono la localizzazione di dove sarebbe passato, uno di questi è Savignano sul Rubicone (Emilia-Romagna) dove un ponte (costruito sopra i resti di un ponte romano), è una statua al condottiero romano, indicherebbero il luogo che fu.
A prescindere dalle diatribe su quale sia il vero "Rubicone" è interessante sottolineare che, quest’anno, tre diverse Amministrazioni comunali si sono unite in un evento che dal 10 al 12 gennaio debutterà col nome de “Il cammino dei Cesari”, dove "Cesari" è anche l'acronimo di , e . Sono questi i tre Comuni che, con il patrocinio della Destinazione Romagna, faranno rivivere l'importante pagina di storia scritta oltre duemila anni fa.
LE RAGIONI DI CESARE E COSA CI RACCONTA LA STORIA (E CESARE)
La sempre maggiore popolarità di Cesare dopo le vittorie riportate in Gallia e la morte nel 53 del triumviro Crasso fecero sì che il senato alla fine del 50 a.C. - secondo Cesare sotto la spinta di Pompeo - richiamasse il condottiero a Roma con l’ordine di sciogliere l’esercito.
Lo scontro in senato era tra gli optimates - conservatori e guidati da Gneo Pompeo Magno e i populares, molto più attenti alle richieste delle fasce più deboli dell’Urbe e più legati a Cesare.
Tornare a Roma senza l’esercito sarebbe voluto dire probabilmente morte o, almeno, sconfitta: fu così che inizialmente con la Legio XIII - una delle più legate al comandante - Cesare, dopo il tentativo di ve**re a capo con “le buone”, decise di attraversare il fiume, cambiando con quel gesto, le sorti della storia.
GERMANICO: IL BIMILLENARIO
Con l'evento del 22 marzo con Valerio Massimo Manfredi saranno inaugurate ad le attività legate al Bimillenario della morte di Germanico Cesare che culmineranno con il Convegno internazionale il 24 e 25 maggio e la mostra "Germanico a un passo dall'impero" a partire dalla data della morte del condottiero, discendente di Cesare, che ci accompagnerà sino al 2020.
www.bimillenariogermanico.it
«Haec est Italia diis sacra.»
«Questa è l'Italia sacra agli Dei.»
[Plinio il Vecchio, Naturalis Historia, III, 46]
Il 7 gennaio ricorrenza del passaggio del Rubicone... Alea jacta est!
Il 7 gennaio del 49 a.C. venne inviato un ultimatum a Cesare, chiedendogli di congedare l'esercito e tornare a Roma da privato cittadino. Marco Antonio, che a Roma perorava la causa cesariana, fu costretto a fuggire. Tre giorni dopo Cesare avrebbe varcato il Rubicone:
«Cesare cercò di patteggiare con gli avversari, offrendo di lasciare la Gallia Transalpina e di congedare otto legioni, a condizione che gli rimanessero, fino a quando non fosse stato eletto console, la Gallia Cisalpina con due legioni, oppure anche solo l'Illirico con una sola legione. Ma poiché il senato rimaneva inerte, mentre i suoi avversari si rifiutavano di negoziare con lui qualsiasi cosa riguardasse la repubblica, passò nella Gallia Citeriore e si fermò a Ravenna, pronto a vendicarsi con le armi, nel caso il Senato avesse preso una qualche grave decisione contro i tribuni della plebe che erano a suo favore.»
(Svetonio, Vita di Cesare, 29-30)
_________________________
Scopri di più su STORIE ROMANE:
SITO: www.storieromane.it
GRUPPO FB: https://www.facebook.com/groups/storieromane/
INSTAGRAM: https://www.instagram.com/storieromane/
TWITTER: https://twitter.com/storieromane/
TUMBLR: https://storieromane.tumblr.com/
Autopsia del Grande Cesare assassinato da vili senatori con 23 pugnalate
L'autopsia di Cesare fu una delle prime della storia; vennero riscontrate 23 pugnalate sul corpo del dittatore assassinato, di cui solo la seconda risultò mortale. Cesare si era difeso fino alla fine, afferrando con le mani la prima pugnalata ricevuta. Molti congiurati si erano perfino feriti tra di loro. Fu solo quando vide tra questi Bruto che, a quanto pare, si lasciò andare, recitando la famosa frase, forse in greco, forse in latino "quoque tu Brute, filii mihi ("kai su teknon, Brute" in greco)?"
Il dittatore sarebbe poi caduto alla base della statua di Pompeo (il senato quel giorno si riuniva nei pressi del suo teatro), coprendosi le parti intime con la toga. Marco Antonio era invece stato allontanato dal senato da Gaio Trebonio, permettendogli di salvarsi. Non sappiamo se il triumviro era a conoscenza della congiura o se Trebonio gli abbia salvato la vita. Di sicuro Cicerone lo avrebbe voluto morto, ma forse Bruto gli salvò la vita, chiedendo che venisse ucciso solo il dittatore:
«Mentre prendeva posto a sedere, i congiurati lo circondarono con il pretesto di rendergli onore e subito Cimbro Tillio, che si era assunto l’incarico di dare il segnale, gli si fece più vicino, come per chiedergli un favore. Cesare però si rifiutò di ascoltarlo e con un gesto gli fece capire di rimandare la cosa a un altro momento; allora Tillio gli afferrò la toga alle spalle e mentre Cesare gridava: "Ma questa è violenza bell’e buona!" uno dei due Casca lo ferì , colpendolo poco sotto la gola. Cesare, afferrato il braccio di Casca, lo colpì con lo stilo, poi tentò di buttarsi in avanti, ma fu fermato da un’altra ferita. Quando si accorse che lo aggredivano da tutte le parti con i pugnali nelle mani, si avvolse la toga attorno al capo e con la sinistra ne fece scivolare l’orlo fino alle ginocchia, per morire più decorosamente, con anche la parte inferiore del corpo coperta. Così fu trafitto da ventitré pugnalate, con un solo gemito, emesso sussurrando dopo il primo colpo; secondo alcuni avrebbe gridato a Marco Bruto, che si precipitava contro di lui: "Anche tu, figlio?". Rimase lì per un po’ di tempo, privo di vita, mentre tutti fuggivano, finché, caricato su una lettiga, con il braccio che pendeva fuori, fu portato a casa da tre schiavi. Secondo quanto riferì il medico Antistio, di tante ferite nessuna fu mortale ad eccezione di quella che aveva ricevuto per seconda in pieno petto. I congiurati avrebbero voluto gettare il corpo dell’ucciso nel Tevere, confiscare i suoi beni e annullare tutti i suoi atti, ma rinunciarono al proposito per paura del console Marco Antonio e del comandante della cavalleria Lepido.»
(Svetonio, vita di Cesare, 82)
Gigi Proietti recita l'elogio funebre di Marco Antonio
Gaio Giulio Cesare nacque il 12 o 13 luglio del 100 a.C. Durante l'elogio funebre per la zia Giulia Cesare vantò le sue origini: "Da parte di madre mia zia Giulia discende dai re; da parte di padre si ricollega con gli dei immortali. Infatti i Marzii Re, alla cui famiglia apparteneva sua madre, discendono da Anco Marzio, ma i Giuli discendono da Venere, e la mia famiglia è un ramo di quella gente. Confluiscono, quindi, nella nostra stirpe, il carattere sacro dei re, che hanno il potere supremo tra gli uomini, e la santità degli dei, da cui gli stessi re dipendono." (Svetonio, Vite dei Cesari, Cesare, 6)
Il 10 luglio del 48 a.C. avveniva la battaglia di Durazzo tra le forze cesariane e i pompeiani. Cesare aveva assediato la città difesa da Pompeo Magno, attuando nuovamente la tattica di Alesia creando una nuova circonvallazione.
Pompeo tuttavia trovò un punto debole e lanciò un attacco con tutte le sue forze, forte anche dei rinforzi che riceveva via mare. Cesare tentò di contrattaccare a più riprese ma infine i pompeiani sfondarono le difese cesariane, costringendo il conquistatore della Gallia alla ritirata, che riuscì a mettere in atto con vari stratagemmi. Infine dopo una lunga serie di inseguimenti Cesare vincerà a Farsalo il successivo 9 agosto.
Photos from Storie Romane's post
Via Della Salaria Vecchia 5/6
Rome
00186
Lasciando la tua email puoi essere il primo a sapere quando Caio Giulio Cesare, le idi di marzo pubblica notizie e promozioni. Il tuo indirizzo email non verrà utilizzato per nessun altro scopo e potrai annullare l'iscrizione in qualsiasi momento.
Parco archeologico del Colosseo
Piazza di Santa Maria NovaFondazione Museo della Shoah - Onlus
Via Portico d'OttaviaMuseo storico della Liberazione
Via TassoUkraine. Establishment of statehood
Via di Boccea