Perché VITTORIO SGARBI non dà, anche in questo caso!, anche questa volta!, un suo papere...???
La ‘NASCITA DI VENERE’ di Sandro Botticelli…???
E’ un problema anche FILOSOFICO-SCIENTIFICO. Ecco perché!
- Gentile Signorina SILVIA BUFFO: E’ roba da RIDERE per come viene universalmente COMMENTATA…!!! Devo perciò intervenire.
Adesso mi spiego meglio.
Non di rado le DIVINITA’ del Pantheon, ivi compresa VENERE, costituiscono la rappresentazione simbolica della VIRTUS esercitata dai pianeti durante il loro moto in cielo sugli eccentrici e sugli epicicli.
La NASCITA DI VENERE, anche questa di Sandro Botticelli, rappresenta il momento il cui il pianeta termina, sull’epiciclo per il mondo classico e, analogamente, sulle Rivoluzioni Sinodiche per l’astronomia moderna, il suo tratto tutto UMIDO per approdare all’inizio di quello tutto CALDO ad integrazione del primo, del precedente.
Nel complesso i tratti UMIDO e CALDO del pianeta Venere vanno dalla Congiunzione Inferiore alla Congiunzione Superiore. L’istante in cui VENERE si trova alla sua Congiunzione Inferiore corrisponde a quando il pianeta raggiunge il PERIGEO, o sua massima vicinanza alla Terra e, da qui, inizia la sua fase MONTANTE e NOBILE. L’istante in cui VENERE si trova invece alla sua Congiunzione Superiore è quando il pianeta raggiunge l’APOGEO e inizia la sua fase VOLGENTE E VOLGARE.
Per NOTIZIA e per INTENDERCI meglio.
Nel tratto UMIDO e CALDO (che va dalla Congiunzione inferiore a quella superiore) la VIRTUS di VENERE è analoga a quella della LUNA nel suo tratto dal NOVILUNIO al PLENILUNIO. Ma siccome gli ANTICHI indicano il pianeta VENERE in fase montante, umida e calda, quando il pianeta stesso si vede al mattino ad ORIENTE prima del sorgere del Sole (Eneide, II, 801 – 803), mentre indicano diversamente il pianeta LUNA, sempre nella sua fase montante, umida e calda, quando il pianeta stesso si vede la sera ad OCCIDENTE dopo il tramonto del Sole, tale chiara e obbligatoria distinzione, o diverso apprezzamento fra i due pianeti, dimostra che, almeno di fatto…!!!, gli stessi ANTICHI già sapessero che Venere è un pianeta interno alla Terra, cioè posto fra il Sole e la Terra, e la Luna invece un satellite della TERRA stessa. Solo così si spiega questa distinzione, o differenziazione di trattamento, o spiegazione. Gli Antichi dunque di fatto ragionavano come se già conoscessero che il nostro sistema planetario è ELIOCENTRICO e non GEOCENTRICO. Questo mia messa in evidenza credo che, se non fa un po’ impallidire tutta quella genialità che i nostri storici e scienziati attribuiscono a COPERNICO e a GALILEO GALILEI, introdurrà per lo meno a dover rivalutare seriamente le conoscenze realmente scientifiche possedute dagli stessi ANTICHI e da CLAUDIO TOLOMEO e perciò a rivalutare il grado di serietà delle loro indagini. Dopo di che dovranno essere anche più attentamente studiati e meditati.
Ma torniamo a noi.
Nel tratto UMIDO e CALDO la VIRTUS dei pianeti (dei cinque pianeti: Mercurio, Venere, Marte, Giove e Saturno) è FECONDA E ATTIVA iuxta sententiam Ptholemaei (Tetrabiblos, I, V, 1), mentre iuxta sententiam Dantis è, similmente…!!!, MONTANTE e NOBILE (Convivio. IV, XXIII). Di conseguenza trovandoci, qui!, alla Nascita di Venere anche del Botticelli, nel tratto in cui Venere stessa termina la fase UMIDA e inizia quella CALDA, la sua stessa virtus sarà FECONDA, ATTIVA , MONTANTE e NOBILITANTE. Orbene la comprensione di questo fenomeno è decisiva anche per arrivare a spiegare il dipinto del Botticelli e la conseguente simbologia scientifica.
Sentenzia infatti TOLOMEO che nelle regioni della Bitinia, Frigia, Colchide, Siria, Cappadocia, Lidia, Cilicia e Pamfilia, “ questa “Venere (mattutina) viene invocata come MADRE DEGLI DEI” (Tetrabiblos, II, III, 36 – 38). Che il BOTTICELLI, assai vicino al Neoplatonismo di Marsilio Ficino a sua volta influenzato dall’Astrologia di Tolomeo, anche nel suo dipingere ne abbia positivamente risentito…??? A me sembra evidente. Una cosa è però averlo sommariamente capito dalla cronaca del periodo storico, o semplicemente intuito; un’altra l’arrivarci per necessaria deduzione scientifica, o attraverso reperto oggettivo.
Orbene anche il viaggio descritto da Dante nella COMMEDIA vuol essere un cammino volto alla DIVINIZZAZIONE dello stesso DANTE. Sarà allora per caso che Dante stesso farà ricorso ai raggi nobilitanti di questa stessa VENERE, già invocata dagli Antichi come Madre degli Dei…??? Intanto Dante aveva precisato nel Convivio: “li raggi di ciascun cielo (e nel nostro caso del pianeta Venere) sono la via per la quale discende la loro vertude in queste cose di qua giù” (Convivio, II, VI, 9). Da non dimenticare…!!!
DANTE ALIGHIERI fornisce, anche nella COMMEDIA, prova empirica e dottrinale di questa verità storica riportata da Tolomeo. Egli nel primo canto del Purgatorio afferma infatti di aver dovuto celebrare il rito della sua “sottomissione alla grazia divina” su disposizione del pagano CATONE l’UTICENSE e per mano del pagano VERGILIO, proprio nel momento in cui i RAGGI della LUCENTISSIMA STELLA di VENERE erano rimasti gli unici a brillare in cielo per l’avvenuto TRAMONTO ELIACO dei raggi di tutte le altre stelle. Il Sole infatti sorgerà, raggiungerà l’orizzonte orientale, solo all’apertura del secondo canto del Purgatorio, cioè dopo che, sotto i raggi lucentissimi di Venere mattutina alla sua Nascita, Virgilio lo avrà ricinto con un giunco schietto e gli avrà discoperto il viso dal sucidume dell’Inferno, con la rugiada del mattino (Pur. I, 94 – 136).
La NASCITA DI VENERE, cioè il momento del passaggio di Venere dall’Umore tutto UMIDO, al poter essere integrato da quello CALDO, è il momento in cui VENERE stessa diventa fertile, cioè calda, e può generare. Ma generare che cosa…??? Simbolicamente un VERO UOMO. E qui potrebbe trattarsi, oltre che di ENEA (“In mezzo a un bosco venne ad Enea incontro sua madre, Citerea, in veste di fanciulla prima che madre fosse, armata come una vergine di Sparta”: Virgilio, ENEIDE, I, 314 – 317), anche di GESÙ CRISTO, sia pure con licenza dei Superiori, cioè del Vaticano. Si tratta dunque della virtus che ha Venere, nel tratto tutto umido e caldo, di generare un VERO UOMO, un Dio, come ENEA (Eneide, I, 257 – 260) e un Dio come Gesù Cristo…??? Si legge infatti nella LITURGIA della Notte Santa della Natività: “In splendoribus sanctorum ex utero ante LUCIFERUM genui Te”. Lucifero, o Citerea, è questa stessa Venere mattutina. La LITURGIA cristiana la mette a far da corona alla testa del NATO, di Gesù Cristo, in quanto Venere, nella notte della Natività, è ancora da sorgere e perciò si trova sull’Ascendente di Cristo stesso iuxta sententiam Ptholemaei (Tetrabiblos, III, XI, 3), mentre l’Ascendente stesso sappiamo che rapresenta la testa del NATO. Dunque la NASCITA DI VENERE, compresa quella del Botticelli, ha anche a che fare con la NATIVITA’ di GESÙ. Ma sento adesso Papa Giovanni Paolo II, o papa K. WOYTJLA gridare dalla sua tomba: ARRESTATE GIOVANGUALBERTO CERI. ARRESTATELO…!!! E invece no, perché io ho RAGIONE in quanto di questo era impastata la nostra antica cultura, sia pagana che cristiana. Da qui la corretta interpretazione dell’ idea di VERGINE. Come...?
Abbiamo da una parte il “VIR” (di Uomo) e dall’altra il “GO” (di generatrix). Allora “Vergine” semplicemente vuol dire generatrice di un vero uomo, di ENEA come di DANTE e il fenomeno è sempre legato al tratto UMIDO e CALDO e dunque NOBILITANTE e perciò alla Nascita di Venere.
Ma come sarà mai possibile che i DANTISTI, il VATICANO e i vari commentatori del simbolo della NASCITA’ di VENERE, ivi compreso questo qui di Sandro Botticelli, possano arrivare ad accettare la mia spiegazione ASTROLOGICA, cioè questa antica verità scientifica, dopo che la Costituzione Apostolica “FIDEI DEPOSITUM” ha approvato, nel 1992, il ‘Catechismo della Chiesa Cattolica’…??? In questo Catechismo infatti, redatto dopo il Concilio Ecumenico Vaticano II, con molta autorità si RESPINGE l’Astrologia all’art. 2116, a pagina 527, perché in contraddizione all’onore e al rispetto, congiunto a timore amante, che dobbiamo a Dio solo. ” Ma al CONCILIO VATICANO II c’ero anch’io, GIOVANGUALBERTO CERI, (come risulta oggettivamente da lettera datata 22 Settembre 1963), attraverso il mio amico Mons. ENRICO BARTOLETTI, il TRAGHETTATORE della CHIESA italiana dopo lo stesso CONCILIO VATICANO II.
E io affermo dunque: ma INDOVE…??? ma INDOVE…??? ma INDOVE...??? VERGOGNA...!!! VERGOGNA...!!! VERGOGNA...!!! Cosa ne è stato fatto delle ASPIRAZIONI DEL CONCILIO…??? Qui è necessario dunque un ‘CONCILIO VATICANO III’ sia pure dopo che il Vaticano avrà divulgato le mie scoperte su significato ASTROLOGICO-LITURGICO dell’OPERA dantesca.
Diversamente dal citato il ‘Catechismo della Chiesa cattolica’ sull’Astrologia la pensava infatti BARDÈSANE nel II secolo d.C. Egli fu il primo grande scrittore cristiano astrologo della letteratura siriaca . Ma poi ci fu tutta l’influenza del Neoplatonismo dei primi secoli sul MEDIOEVO, ARABO, EBRAICO e CRISTIANO fino ad arrivare a san Tommaso d’Aquino (“SUMMA THEOLOGIAE” – Prima pars, Qu. 115, Articulus 4 – 5 – 6) e a DANTE. Tutti accettarono in pieno l’ASTROLOGIA. E dunque deprecabile che per tarpare le ali ai nostri poveri ASTROLOGI contemporanei in cerca di uno stipendio, la Chiesa Cattolica si sia alleata con l’ateismo scientifico moderno nel respingere l’ASTROLOGIA. CHIESA CATTOLICA non sa, o fa finta di non sapere, che la sua TEOLOGIA LITURGICA, o LITURGIA, anch’essa è tutta il funzione dell’umore UMIDO e CALDO e perciò MONTANTE E NOBILITANTE, esercitato annualmente dal SOLE a partire dal Solstizio d’Inverno, dalla Natività, fino ad arrivare all’Equinozio di Primavera, alla Pasqua di Resurrezione, sia pure poi con l’aggiunta del numero PITAGORICO, o KABALISTICO, dei valore sacro dei NUMERI.
INTELLETTUALI, se ci siete, RIBELLATEVI...!!!
Un’ultima novità impudica sulla NASCITA DI VENERE del BOTTICELLI…???
Se è vero, come è vero…!!!, che l’Astrologo Claudio Tolomeo ricorda che VENERE mattutina era considerata in molte regioni, ivi compresa la SIRIA, MADRE DEGLI DEI, allora non meraviglierà che nella rappresentazione fatta dal Botticelli la DEA voglia allattare un Dio. Ma dov’è che l’allatta…??? Nel quadro del Botticelli la Dea non si copre affatto, per pudicizia, con la mano sinistra il seno sinistro, come molti critici arguiscono quasi interiormente commovendosi per l’illuminante idea venutagli in mente. La Dea non si copre il seno a sinistra con la mano sinistra, quanto piuttosto vuole con questa stessa mano sinistra allattare un Dio con il suo seno a destra: e le dita sembrano proprio in tale maniera atteggiarsi. La Dea poi con la mano destra potrebbe anche qui non volersi coprire il sesso per pudicizia, come sempre si legge…!, quanto piuttosto indicare che il suo sesso è adesso arrivato alla fase fertile poiché sotto la virtus dell’umore caldo in cui la stessa Venere è pronta a generare. Ma, ovviamente, si tratterebbe simbolicamente sempre di un VERO UOMO, da VIR-GO.
GIORNALISTI, SCRITTORI, INTELLETTUALI, POPOLO MINUTO….!!! RIBELLATEVI ALL’IGNORANZA IN CUI VI HA CACCIATO QUALCUNO PIÙ PRONTO E ASTUTO DI VOI: E DA VECCHIA DATA.
Di
SILVIA BUFFO.
1 marzo 2017.
1 marzo del 1445 nasceva Sandro Botticelli, personalità simbolo del nostro Rinascimento. Se si potesse quantificare l'orgoglio per la bellezza italiana, una buona parte andrebbe a confluire in un ogni accenno di linea, colore e forma de "La nascita di Venere", capolavoro fra incanto e pathos. Ecco tutti i retroscena di un'incommensurabile opera destinata a divenire immortale.
FANPAGE.IT
LEGGO sempre di SILVIA BUFFO, il seguente commento allo sguardo della VENERE di Botticelli (La Nascita di Venere).
"...attenzione al particolare, il cui dettaglio più sublime resta lo sguardo placido e trasognato della Venere, quasi appena destata dal sogno, lasciandolo ancora intravedere e facendo sconfinare chi la osserva in altri mondi, al di là dei suoi occhi”.
IO, a quanto scritto, mi sento di dovere aggiungere.
Il commento all'espressione degli occhi di questa VENERE, "sguardo placido e trasognato", quasi la Dea si fosse appena "destata dal sogno, lasciandolo ancora intravedere", mi ha fatto improvvisamente ritornare alla realtà in cui mi trovo. Ho quindi subito pensato che, io non sto affatto vivendo nella Classicità tolemaica e nel Medioevo tolemaico e neoplatonico come, per distrazione, mi ero immaginato, ma in una cultura moderna tardo-romatica. Questo bel commento assai pregnante e convinto me lo ha infatti ricordato. Però quando subito mi ributto a leggere il Tetrabiblos di Tolomeo e quel DANTE che fu molto studiato anche da Sandro Botticelli arrivando perfino a dipingerne qualcosa, mi ritorna forte di nuovo alla mente che lo stesso Tolomeo ci fa sapere che questa VENERE, tutta UMIDA e CALDA (iuxta sententiam Phtolomaei - Tetrabiblos, II, III, 36 - 38) un tempo veniva "INVOCATA", in alcune regioni della terra come Madre degli Dei. Ma se Madre degli Dei, allora servirà anche a farci andare in PARADISO. Ed infatti proprio così la pensava Dante anche quando scricve: "Voi che 'ntendendo il terzo ciel movete" (Convivio, Canzone prima): il terzo cielo essendo, apputo, quello di VENERE. Poi questa stessa virtus di VENERE in Dante serve anche a giustificare l'elaborazione di quella SCIENZA, ad oc per noi, che è presente nel nono Cielo cristallino, acqueo e di Maria e che si chiama MORALE FILOSOFIA pitagorico-cristiana. Fu infatti questa superiore scienza pitagorico-cristiana, che per Dante serve a compiere cose "meravigliose" e perfino a fare i "miracoli" (Convivio, II, XV, 11 - 12) e che lo stesso Dante simboleggia nella "gentile donna giovane e bella molto" (Vita Nuova, ##, 2), a condurlo infine alla salvezza.
ORBENE, se così!, è allora ipotizzabile che il BOTTICELLI, nel pensare a quale SGUARDO fare avere alla sua VENERE, abbia immaginato che dovesse assumere quello che già aveva avuto questa famosa "gentile donna giovane e bella monto"nel mentre riguardava Dante per stimolarlo a diventare un Dio.
Scrive DANTE: "levai li occhi per vedere se altri mi vedesse. Allora vidi una gentile donna giovane e bella molto, la quale da una finestra (quella che dal nono Cielo cristallino si apre sul mondo sottostante) mi RIGUARDAVA SI' PIETOSAMENTE, CHE TUTTA LA PIETA' PAREA IN LEI ACCOLTA" (Vita Nuova, ##, 2 - Convivio, II, II, 1).
Può essere allora che lo sguardo della Venere del Botticelli, oltre ad essere uno sguardo "placido e trasognato", come è stato scritto, possa essere anche così pietoso per noi uomini da parere che tutta la pietà esistente nel cosmo sia in questo stesso sguardo accolta...??? Io ritengo di sì...!!!
Riguardate gli occhi della Venere del Botticelli e giudicate. E saremo qui di fronte ad un'altra prova del rapporto fra il BOTTICELLI e DANTE.
Un po’ di DANTE omogeneo a quello che è stato detto su VENERE…???
Eccolo…!!!
Su internet vedi: "SU DANTE e DINTORNI" in omaggio a quella CULTURA che vuole essere autentica. Intervista TV di Umberto Cecchi a Giovangualberto Ceri su Canale 10, ESPOSTA IN TRE PARTI che andranno ricercate (YOUTUBE su Google. Sono TRE PARTI staccate.
Copia e incolla LINKEM su Internet):
http://www.youtube.com/watch?v=wV4vEG15yjA.
Digita un messaggio...