29/01/2021
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Il caffè più curvo di Torino in cui assaggiare tiramisù e Barolo Chinato
Situato in una piccola e “nota” stradina del Quadrilatero, la via Bonelli del Boia Pantoni, la Caffetteria Vermoutheria Barolino Cocchi è considerata tra i più piccoli quanto storici caffè di Torino.
Il nome si rifà a Giulio Cocchi, giovane e creativo pasticciere di Firenze, che a fine Ottocento si trasferì ad Asti, la capitale del Moscato, dove trovò una diffusa tendenza ad aromatizzare i vini con erbe e spezie e creò ricette originali per il Barolo Chinato, la cui produzione risale al lontano 1891 e che subito si diffuse grazie al gusto ben dosato di amaro-dolce e soprattutto all’effetto trainante in termini di mercato del nome “Barolo”, che lo collocava nei prodotti nobili rispetto agli svariati tipi di bevande alcoliche a base di china.
In Italia il consumo del Barolo Chinato fu aiutato dalla fama di vino medicinale che si era creato; nella tradizione piemontese, infatti, esso era ritenuto un rimedio per i piccoli malanni stagionali.
Non sorprende pensare che, in virtù delle sue presunte proprietà antipiretiche, ogni famiglia ne avesse in casa almeno una bottiglia.
Ma torniamo al nostro piccolo gioiello.
Il Barolino Cocchi è ricavato da quello che originariamente era l'ingresso di un palazzo juvarriano, del quale conserva eleganza e fascino. Il bar misura appena venti metri quadri e possiede solamente quattro tavolini, ma rappresenta un vero e proprio gioiellino barocco.
Al suo interno ogni arredo è curvo: il bancone, i tavolini, le sedute, il soffitto. L’ambiente è caldo e nobile, quasi sospeso nel tempo, ideale per chi vuole scaldarsi con un bicchierino di Vermouth o per chi è curioso di assaggiare il tiramisù in tazza più piccolo di Torino.