
29/12/2020
SIMBOLOGIA DELL'ACQUA
(di F. Splendori)
SEGNI GRAFICI
Il pittogramma arcaico mesopotamico per acqua, in origine disposto in verticale e il segno sumero (immagine) sottintendono il carattere dello scorrere. Infatti l’acqua fluisce e si addentra nella terra, raggiungendo zone inaccessibili come gli Inferi (fiume infernale).
PSCICOLOGIA DEL PROFONDO
Con i suoi abissi, abitata da animali che respirano diversamente da noi, è simbolo degli strati profondi della personalità, dell’inconscio. I pesci, che si muovono nel fluido, rappresentano i contenuti dell’irrazionale e le energie vitali.
L’acqua può portare la morte per annegamento, e nell’acqua del fiume (divinizzato) si svolgono le ordalie mesopotamiche: l’accusato vi viene gettato e deve uscirne vivo per dimostrare la sua innocenza .
L’aspetto negativo in relazione alla turbolenza dell’inconscio e alla paura per l’abisso inaccessibile è rappresentato anche dai mostri marini presenti nei racconti e nei testi antichi.
CIVILTÀ DEL VICINO ORIENTE ANTICO
Indispensabile per la nascita delle grandi civiltà lungo i fiumi, l’acqua crea e mantiene la vita e per questo spesso, presso molte culture, è associata a divinità femminili come Tiamat nel Poema della Creazione Enuma Elish, cioè l’Oceano primordiale, e al Caos, materia informe originaria (anche il Vuoto, quasi da tutti gli studiosi inteso come entità sia spaziale che materiale) dai quali è stato creato il mondo o gli dèi.
Anche l'antico Egitto, influenzato geograficamente e culturalmente dal fiume Nilo, propone una cosmogonia in cui al principio esiste un caos di acque, personificate dagli dèi NUN è NUNET (immagine). I loro nomi presentano il geroglifico per "acqua". La parte maschile NUN è
"il grande dio che ha generato se stesso: egli è acqua, egli è NUN, il padre degli dèi"
In Mesopotamia gli APKALLU, uomo-pesci semidivini, emergono dall’ABZU, il regno sotterraneo delle acqua dolci (sono quindi legati al dio delle acque Enki) per insegnare agli uomini ciò che serve per avviare la civiltà. Berosso di Babilonia riporterà la storia di OANNES:
“Vi era una gran moltitudine di gente a Babilonia, ed essi vivevano senza leggi, proprio come animali selvaggi. Nel primo anno una bestia, chiamata Oannes, apparve dal Mar Eritreo, in un luogo adiacente a Babilonia. Tutto il suo corpo era quello di un pesce, ma una testa umana gli era cresciuta sotto la testa del pesce, e piedi umani gli erano similmente cresciuti dalla coda del pesce. Esso aveva una voce umana, e una sua immagine è conservata fino al giorno d’oggi. […] Essa diede agli uomini la conoscenza delle lettere, delle scienze e delle arti di ogni tipo. Essa insegnò loro anche come fondare città, erigere templi, formulare leggi e misurare i campi. Essa rivelò loro i semi e la raccolta di frutta, ed in generale diede loro ogni cosa che è connessa con la vita civilizzata. Dal tempo di quella bestia nulla di nuovo è stato più scoperto".
I PRESOCRATICI
Nella tradizione occidentale l’acqua è indicata come arché (principio eterno e indistruttibile che abbraccia e governa tutte le cose) da Talete di Mileto (VII-VI secolo a.C.) e Con Empedocle di Agrigento (V secolo a.C.), l’acqua diviene uno dei quattro elementi classici della filosofia greca, una delle radici della realtà, insieme alla terra, all’aria e al fuoco .
AZIONE PURIFICANTE
L’acqua, con la sua azione di asporto dello sporco, presso molti popoli antichi è simbolo di purificazione. Il mito del Diluvio pone l’acqua come agente collegato al divino, in quanto scende dal cielo ed è in grado di spazzare via un mondo ormai corrotto e lontano dalla creazione, per ricominciare un nuovo ciclo con un nuovo rapporto tra dèi e umanità.
Nella Bibbia e in altri testi ebraici, l’immersione in acqua o il lavaggio delle mani per la purificazione sono stabiliti per ripristinare una condizione di purezza rituale in circostanze specifiche (contatto con un cadavere, per esempio). L’immersione rituale è richiesta per la conversione al giudaismo.
Nei Vangeli Giovanni il Battista pratica un battesimo di conversione (=cambiamento di stile di vita) per la remissione dei peccati (Marco 1,4, Luca 3,3), fino al Concilio di Trento quando vengono stabilite le verità di fede sul peccato originale, tra le quali la sua cancellazione tramite il battesimo.
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