23/05/2024
A Milano da Galleria Lia Rumma. Opening mercoledi 29 maggio dalle 18 alle 21.
Please come!!!
SISTEMI SEMPLICI
ANGELA BULLOCH ENRICO CASTELLANI PIERO DORAZIO DONALD JUDD
TOMÁS MALDONADO ENZO MARI BRUNO MUNARI DANIEL PFLUMM HEIMO ZOBERNIG
“Sistemi Semplici” è una mostra collettiva concepita da Gigiotto Del Vecchio e Lia Rumma, che si inaugurerà il mercoledi 29 maggio 2024, nella sede della galleria Lia Rumma a Milano. Il punto di partenza del progetto è la riflessione sul lavoro del filosofo, artista e designer argentino Tomás Maldonado e sulla concezione razionale della forma, del colore e delle loro possibili derivazioni psicologiche e percettive. Maldonado ha orientato l'educazione all'arte e al design verso il pensiero sistemico, al fine di raggiungere un equilibrio tra scienza e progetto, tra teoria e pratica, incorporando metodi di pianificazione e i principi della psichiatria, della percezione e della semiotica. Una mostra che da Maldonado si estende ad un nucleo di artisti generazionalmente vicini o conseguenziali - Dorazio, Mari, Munari, Castellani, Judd – fino a nomi più recenti, protagonisti dell’evoluzione contemporanea di tale processo modulare.
L’astrazione “televisiva” di Heimo Zobernig, il rimando al pixel dei primi videogames (Tetris?) di Angela Bulloch fino ai moduli ed alle possibilità della rete, che nella fine degli anni novanta rappresentavano per Daniel Pflumm lo scambio di relazioni e la possibilità politica di alterare l’informazione, fino al punto di renderla forma pura, spogliata di ogni suo orpello comunicativo.
Sistemi Semplici si può certamente definire una mostra di artisti, che va dal dopoguerra agli anni duemila, accomunati dalla volontà di svincolare l’arte da una dimensione psicologica o realistica, con un’attenzione particolare al segno e alla forma che diventano elemento unico di espressione. che si inaugurerà il 29 maggio 2024, nella sede della galleria Lia Rumma a Milano. Il punto di partenza della mostra è la riflessione sul lavoro del filosofo, artista e designer argentino Tomás Maldonado e sulla concezione razionale della forma, del colore e delle loro possibili derivazioni psicologiche e percettive. Maldonado ha orientato l'educazione all'arte e al design verso il pensiero sistemico, al fine di raggiungere un equilibrio tra scienza e progetto, tra teoria e pratica, incorporando metodi di pianificazione e i principi della psichiatria, della percezione e della semiotica. Una mostra che da Maldonado si estende ad un nucleo di artisti generazionalmente vicini o conseguenziali - Dorazio, Mari, Munari, Castellani, Judd – fino a nomi più recenti, protagonisti dell’evoluzione contemporanea di tale processo modulare.
L’astrazione “televisiva” di Heimo Zobernig, il rimando al pixel dei primi videogames (Tetris?) di Angela Bulloch fino ai moduli ed alle possibilità della rete, che nella fine degli anni novanta rappresentavano per Daniel Pflumm lo scambio di relazioni e la possibilità politica di alterare l’informazione, fino al punto di renderla forma pura, spogliata di ogni suo orpello comunicativo.
Sistemi Semplici si può certamente definire una mostra di artisti, che va dal dopoguerra agli anni duemila, accomunati dalla volontà di svincolare l’arte da una dimensione psicologica o realistica, con un’attenzione particolare al segno e alla forma che diventano elemento unico di espressione.
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“Sistemi Semplici” (Simple Systems) is a group exhibition, conceived by Lia Rumma and Gigiotto Del Vecchio, that will open at Lia Rumma Gallery in Milan on 29 May 2024 at 7 pm.
The starting point of the exhibition is a reflection on the work of Tomás Maldonado, the Argentinian philosopher, artist and designer, and on the rational conception of form, colour and their different perceptions. Maldonado has steered education about art and design towards systemic thought in order to achieve a balance between science and design, theory and practice, incorporating methods of planning and the principles of perception and semiotics. In parallel to Maldonado’s oeuvre the exhibition also features the work of a group of artists close in age and thought – Piero Dorazio, Enzo Mari, Bruno Munari, Enrico Castellani and Donald Judd – culminating in more recent names who are leading figures of the contemporary evolution of this modular process.
These include the “televisual” abstraction of Heimo Zobernig, the reference of the pixels of the first video games (Tetris?) in the works of Angela Bulloch and the modules and other possibilities of the Internet which, in the late 1990s, represented for Daniel Pflumm the exhange of relations and the political possibility of altering information until it is turned into something purer, stripped of all forms of communicative frills.
“Sistemi Semplici” can unquestionably be defined as an exhibition of work by artists who, ranging from the post-World War II period to twenty-first century, share the desire to free art from a psychological or realistic dimension, with a special focus on signs and form which become the sole means of expression.